martedì 27 novembre 2018

Costanza d’Altavilla, l’imperatrice che (forse) partorì nella pubblica piazza di Jesi


Giovanni Villani concepì l’idea di realizzare una cronaca dei fatti a lui contemporanei, e della storia di Firenze, mentre si trovava a Roma in occasione del primo Giubileo del 1300. Cominciata nel 1308, la redazione dell’opera lo occupò per tutta la vita e rimase incompiuta alla sua morte, avvenuta nel 1348. La Nuova Cronica fu continuata dal fratello Matteo e, dal 1363, dal figlio Filippo. All'interno della monumentale opera è riportato un evento, molto particolare, avvenuto un secolo prima, circa, del primo Giubileo: il parto sulla pubblica piazza di Jesi da parte di Costanza d’Altavilla. Il figlio, Federico II, ricoprirà il ruolo d’Imperatore del Sacro Romano Impero. Il Villani riportò l’evento con le seguenti parole: «Quando la 'mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s'avea sospetto in Cicilia e per tutto il reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v'andasse a vederla; e molte ve n'andarono e vidono, e però cessò il sospetto».


Chi era Costanza d’Altavilla e quali furono le motivazioni che la portarono ad affrontare un parto sulla pubblica piazza di Jesi?
Non vi sono notizie certe della vita di Costanza prima del matrimonio con Enrico VI di Svevia. Era figlia di Ruggero II re di Sicilia e della terza moglie Beatrice. Secondo una tradizione popolare trasmessa da Giovanni Villani, e ripresa successivamente da Dante Alighieri, Costanza avrebbe manifestato in gioventù interesse per la vita monastica o, addirittura, sarebbe entrata in convento. Quest’interesse per la vita monastica rappresenta il primo punto su cui porre l’accento come causa per il pubblico parto della donna. Proseguiamo nel racconto della vita di Costanza. Un dato certo che risulta dalle narrazioni è che all'età di trent'anni era ancora nubile, fatto che doveva sembrare strano al tempo in cui viveva dato il suo rango di principessa e che rappresenta il secondo tassello per comprendere il pubblico parto della donna. Dato che non esistono riscontri all'ingresso in convento di Costanza, probabilmente restò alla corte di Palermo. Crescendo vide morire tutti coloro che gli erano davanti per la successione alla corona. 


Il 29 ottobre del 1184, ad Augusta, fu accordato il suo fidanzamento con Enrico VI di Svevia, figlio dell’imperatore Federico Barbarossa. Nell'estate dell’anno successivo Costanza lasciò Palermo per recarsi a Milano, luogo prescelto per il matrimonio. Enrico l’accompagnò sino a Salerno dove dovette lasciarla per recarsi in Germania per i funerali della madre. La prima celebrazione del matrimonio avvenne a Rieti, prima città oltre i confini del Regno di Sicilia incontrata lungo il percorso, alla presenza di una delegazione imperiale in rappresentanza d’Enrico. Il matrimonio di Rieti, celebrato il 23 agosto del 1185, aveva un valore simbolico e politico poiché significava avere l’approvazione da parte della Chiesa. Il matrimonio fu ripetuto a Milano il 27 gennaio del 1186. Nel 1189 Guglielmo II, non avendo discendenti diretti, indicò la zia, Costanza, come erede obbligando i cavalieri a giurarle fedeltà. La nomina aveva lo scopo di appianare le divergenze che opponevano la nobiltà siciliana ed il clero alla casata degli Hohenstaufen. I baroni ed il Papato preferirono eleggere re di Sicilia Tancredi, cugino di Guglielmo II. 


Nel novembre del 1189, Tancredi fu incoronato Re di Sicilia. Papa Clemente III approvò e riconobbe l’elezione. Nel 1191, quando succedette al padre sul trono imperiale, Enrico partì immediatamente alla conquista della Sicilia, in questo sostenuto dalla flotta pisana. Tancredi, grazie ad una pestilenza che decimò l’esercito d’Enrico, riuscì a sconfiggere sia la marineria pisana che le truppe imperiali. Costanza fu imprigionata a Salerno. Per il suo rilascio, il Re avrebbe preteso che Enrico scendesse a patti firmando una tregua. Papa Celestino III si offrì come mediatore. Tancredi accettò e decise per il trasferimento di Costanza a Roma. Durante il viaggio, il convoglio fu attaccato e l’imperatrice liberata. Tre anni dopo, nel 1194, Tancredi morì e gli succedette sul trono Guglielmo III, di soli nove anni. Enrico approfittò della situazione, ed in poco tempo riuscì a sottomettere il Regno di Sicilia. 


Il 25 dicembre del 1194 fu incoronato Re di Sicilia nella cattedrale di Palermo di fronte al piccolo Guglielmo ed alla madre. Alla cerimonia non poté presenziare Costanza perché durante il viaggio dalla Germania alla Sicilia diede alla luce il figlio, Federico II di Svevia, sulla pubblica piazza di Jesi. La nascita del figlio era importante per la successione del regno di Sicilia ma era avvolta da supposizioni e dicerie. Alcuni detrattori considerarono Federico II l’Anticristo in conformità ad una leggenda medievale che sosteneva che sarebbe nato da una vecchia monaca. Inoltre l’età avanzata della donna avrebbe dato adito ad ulteriori pettegolezzi. Costanza lo sapeva e s’ingegnò per trovare il modo di placare le malelingue. Per questi motivi fu allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove il corteo nobiliare si fermò durante il viaggio verso la Sicilia, e Costanza partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore. Il figlio, da alcuni considerato l’Anticristo, si rivelerà come lo stupor mundi (stupore o meraviglia del mondo). Il giorno successivo, per rimarcare la natura della maternità, Costanza si mostrò nella stessa piazza mentre allattava il figlio.


Nel 1197 morì, nei pressi di Messina, Enrico di Svevia a causa di una malattia contratta durante l’assedio di Castrogiovanni. Costanza assunse il ruolo di tutrice del piccolo Federico II e reggente del regno. Nel 1198 anche Costanza morì, all’età di 44 anni. Poco prima di lasciare questo mondo decise di porre il proprio figlio, all’epoca di soli 4 anni, sotto la tutela di papa Innocenzo III. Costanza d’Altavilla, la donna che partorì Federico II sulla pubblica piazza di Jesi per tacitare le malelingue, fu sepolta nella cattedrale di Palermo, vicino al padre Ruggero II. 


Il parto sulla pubblica piazza di Jesi avvenne realmente?
Dobbiamo considerare che tutto il brano del Villani contiene clamorose inesattezze, dal fatto che le nozze si svolsero a Milano e non a Roma, che Costanza si sposò a 32 e non a 50, che la regina ed imperatrice partorì a 40 anni e non a 52 e che il parto avvenne non a Palermo ma bensì a Jesi.  Salimbene de Adam nel 1229 affermò in maniera esplicita che Federico non era figlio di Costanza e che la donna finse per tutta la durata della gravidanza. Alcuni storici moderni, tra cui Houben, partendo dalle inesattezze del Villani tendono a considerare come frutto della fantasia popolare i riferimenti contenuti nel trattato la Nuova Cronica, compreso l'evento del parto sulla piazza di Jesi. Ma su questo punto Salimbene de Adam e Giovanni Villani concordarono, anche se il primo identificò nella città marchigiana il luogo dell'evento. Salimbene citò le modalità del parto avvenuto nel 1194 a Jesi, dentro una grande tenda nella piazza del mercato, come una messinscena per dissipare i dubbi esistenti sulla veridicità della gravidanza annunciata da Costanza d'Altavilla.
Un aspetto di tutta questa vicenda però appare chiaro: avendo perduto i genitori in giovane età, Federico II trascorse la sua infanzia da piccolo vagabondo, evento che contribuì a fortificare la sua personalità.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/

Bibliografia

John Julius Norwich, Il regno del sole, vol. II, Mursia, Milano 1972

Eberhard Horst, Friedrich der Staufer. Eine Biographie, Claassen, Düsseldorf 1977. (ed. it.: Federico II di Svevia. L'imperatore filosofo e poeta, Rizzoli, Milano, 1981

Carla Maria Russo, La Sposa Normanna, Edizioni Piemme, 2004

Costanza d'Altavilla, imperatrice e regina di Sicilia, su Dizionario Biografico degli Italiani 

La Repubblica del 7 maggio 2004, Il sospetto dei ricercatori: ignota la madre di Federico II


FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

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