sabato 10 febbraio 2018

Giovanni XXIII, l'antipapa che fu giudicato simoniaco e pedofilo

Il concilio di Costanza, 1411-18, illustrazione Chronicle of Ulrich von Richenthal 

Il 28 ottobre del 1958, con grande sorpresa da parte dei fedeli, Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto papa e il 4 novembre dello stesso anno fu incoronato, divenendo il 261° sommo pontefice. Fin dal momento della scelta del nome, molti cardinali si accorsero che Roncalli non era ciò che loro si aspettavano poiché Giovanni era un nome che nessun papa adottava da secoli, esattamente dal 1410, data nella quale fu eletto l'antipapa Giovanni XXIII. La scelta del nome, ma soprattutto del numero, fu oggetto di una piccola controversia che lo stesso Roncalli chiuse dichiarando che il nome pontificale era Giovanni XXIII. La scelta di estromettere il precedente Giovanni fu una conferma dell'allontanamento della chiesa cattolica dal personaggio che divenne Antipapa nel corso del XV secolo. Il caso volle che qualche settimana prima dell'elezione a papa, Roncalli si recò in visita a Lodi come legato pontificio per le celebrazioni del centenario della rifondazione della città. 

Papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli

All'interno della Sala Gialla del palazzo vescovile di Lodi trovò un quadro raffigurante Giovanni XXIII, l'antipapa. Prontamente si rivolse al vescovo, Benedetti, facendo notare che non era conveniente tenere in un palazzo vescovile il quadro di quel personaggio. Roncalli non poteva sapere che da li a poche settimane lui stesso sarebbe divenuto papa.
Ma chi era Giovanni XXIII, nato Baldassarre Cossa?
Apparteneva alla famiglia dei Cossa o Coscia, signori di Procida e Ischia, legata alla dinastia angioina. Frequentò l'università a Bologna dove si laureò in diritto e in seguito prese l'ordinazione, probabilmente per seguire il volere della famiglia. Chiaramente la sua carriera ecclesiastica fu rapida grazie agli appoggi di cui potevano godere i suoi più stretti familiari. Indro Montanelli di lui scrisse: «Cossa aveva tutte le qualità che un sacerdote non dovrebbe avere: era un politicante ambizioso e accorto, un amministratore abile e rapace, un generale sagace e spietato. Perché avesse fatto il prete invece che il condottiero, non si sa. Ancora meno si sa perché lo elessero Papa, e in un momento come quello. Stando al suo segretario, egli aveva sedotto duecento fra ragazze, spose, vedove e suore. Né intendeva abbandonare questa piacevole attività, ora che aveva indossato la tiara»Prima di approfondire i gusti sessuali del futuro Antipapa Giovanni XXIII, ripercorriamo la sua scalata nella gerarchia ecclesiastica. Nel 1402 fu nominato cardinale da Papa Bonifacio IX, l'anno successivo fu nominato legato pontificio per Bologna e la Romagna. Cossa entrò da trionfatore a Bologna creando, nei mesi successivi, una forte alleanza con la città di Firenze. Negli anni successivi si adoperò per ricomporre lo Scisma d'Occidente, cercando di fare da intermediario tra il papa romano, Gregorio XII, e quello avignonese, Benedetto XIII. Le sue trattative fallirono.

L'antipapa Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa

Nel marzo del 1409 si svolse il Concilio di Pisa, di cui Cossa divenne capo. Lo stesso concilio decise di deporre i due pontefici e nominò papa Alessandro V, che morì nel 1410. Alla morte del vecchio pontefice, divenne papa Baldassarre Cossa, che scelse il nome di suo padre e divenne Giovanni XXIII. L'obiettivo principale del Cossa fu la riconquista di Roma, occupata dalle truppe di Ladislao. Luigi II riuscì nell'intento di scacciare gli occupanti, allontanandosi però dalle posizioni del papa che cercò appoggio nel nuovo imperatore Sigismondo di Lussemburgo. Cossa cercò altresì di ottenere favori dai vari Re cristiani d'Europa, nominando cardinali per ciascuno dei regnanti. Giovanni XXIII partecipò al concilio di Roma, previsto dal precedente di Pisa, nel febbraio del 1413. La pace, traballante, ebbe breve durata e Giovanni XXIII chiuse il concilio dopo un mese cercando riparo a Bologna poiché Roma era sotto l'assedio delle truppe di Ladislao. Fu scelta una nuova sede per il concilio, Costanza, sotto la giurisdizione di Sigismondo di Lussemburgo. Nel 1414 si svolse il nuovo concilio. Giovanni XXIII fu spinto all'abdicazione. Abbandonò Costanza chiedendo la protezione del Duca d'Austria Federico IV d'Asburgo. La fuga contrariò l'imperatore, che si fece consegnare Baldassarre Cossa e lo fece imprigionare vicino a Costanza. Nella stessa città fu processato davanti al concilio e deposto il 29 maggio 1415. Ognuno deve pagare per i reati che ha commesso, non davanti a Dio ma davanti al popolo. Giovanni XXIII fu processato per svariati reati, tra i quali la pedofilia. 

 Monumento funebre a Giovanni XXIII, l'antipapa, nel battistero di Firenze
Non è agevole rintracciare e documentare nella storia del clero cattolico attività riconducibili alla pedofilia. Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa, fu giudicato simoniaco e pedofilo nell'assemblea del Concilio di Costanza del 29 maggio del 1415. Il termine Simonia è utilizzato per indicare l'acquisizione di beni spirituali in cambio di denaro o prestazioni sessuali e deriva dal nome di Simon Mago, taumaturgo convertito al cristianesimo, il quale, volendo aumentare i suoi poteri, offrì a Pietro Apostolo del denaro chiedendo di ricevere in cambio le facoltà concesse dallo spirito santo. Purtroppo la storia della cristianità abbonda di casi di Simonia. La parola pedofilia indica la perversione sessuale caratterizzata dall'attrazione sessuale nei confronti di bambini e neonati. Per individui adolescenti si utilizza il termine pederastia. Giovanni XXIII fu accusato d'aver abusato di bambini che gli erano stati procurati da un certo Angelotto di Roma, chierico della Camera apostolica e canonico di San Giovanni in Laterano. Baldassarre Cossa, in seguito al concilio di Costanza, passò nelle mani del conte palatino del Reno e fu rinchiuso nel castello di Hausen presso Mannheim. 

Monumento funebre a Giovanni XXIII, l'antipapa, nel battistero di Firenze
Il giorno 11 di novembre del 1417 fu eletto papa Martino V, che prontamente iniziò le trattative per la liberazione del simoniaco e pedofilo Baldassare Cossa. L'antipapa deposto fu liberato in seguito al pagamento di una cifra notevolissima per i tempi, 30.000 fiorini, che furono sborsati da Giovanni Bicci de' Medici. Per i suoi meriti, non sappiamo esattamente quali dato che fu accusato di simonia e pedofilia, Martino V concesse al Cossa di rientrare nel Sacro Collegio come vescovo del Tuscolo. Morì il 22 dicembre del 1419 a Firenze e fu sepolto, come da lui richiesto, nel Battistero di Firenze, al quale aveva donato un dito di San Giovanni Battista. Alla sua sepoltura lavorarono il celebre Donatello e Michelozzo.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Bibliografia

Io GIOVANNI XXIII. La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso, Alberto Peruzzo editore, 1988

L. F. Capovilla, I miei anni con Papa Giovanni. Conversazione con Ezio Bolis, Rizzoli 2013

Indro Montanelli, Storie d'Italia, volume 2 dal 1250 al 1600

Claudio Rendina, La santa casta della Chiesa, i peccati del Vaticano e l'oro del Vaticano, Newton compton, 2013

Valerio Bartolucci, I peccati del Vaticano, preti e pedofilia, Roma, Malatempora, 2005

Vania Lucia Gatto, Viaggio nel silenzio: i preti pedofili e le colpe della Chiesa, Milano, Chiarelettere, 2008


FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

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