lunedì 2 agosto 2021

le grandi bugie dietro il green pass



In questo articolo scritto a due mani vi sveliamo tutte le falsità propinate al pubblico come verità
indiscutibili dai media e dal governo Draghi che vengono usate come giustificazioni
all’imposizione di fatto dell’obbligo vaccinale tramite green pass.

La prima menzogna:
“i vaccini (in realtà terapia antigeniche
in quanto non inoculano il virus covid19) proteggono dal contagio del virus e dalle conseguenze”.

Affermazione falsa andando a guardare i dati forniti dai due paesi con più alto tasso
di vaccinazione a doppia dose, Inghilterra ed Israele, ci si accorge che almeno per
quanto riguarda la letalità i dati clinici dicono che i vaccinati corrono un pericolo
di morte da coronavirus sei volte maggiore dei non vaccinati. In particolare dati che
vengono dagli ospedali inglesi ci dicono che su 4087 persone vaccinate a doppia dose,
e risultate positive nonostante questo alla variante delta , sono stati registrati 26 casi
di decessi con una letalità 6 volte maggiore dei 35521 casi positivi tra i non vaccinati e
che hanno registrato 34 morti.(1)

Sia ben chiaro parliamo di una letalità molto bassa ma d’altronde la variante delta pur
essendo molto contagiosa non è altrettanto pericolosa.

La seconda menzogna:
“i vaccini darebbero luogo ad una produzione di anticorpi maggiore e più duratura
rispetto agli anticorpi prodotti dopo una infezione da coronavirus in soggetti non vaccinati”.
Guardiamo i dati israeliani, paese con la più alta
percentuale al mondo di vaccinati;
osservando i dati da maggio in poi su 7700 casi di infettati da Covid 19 solo 72 avevano
già avuto il coronavirus ed avevano sviluppato anticorpi naturali quindi
parliamo di meno dell’1 % mentre circa 3000 casi (quasi il 40% )erano vaccinati a doppia dose.
Gli autori del rapporto affermano che chi era vaccinato
correva 6,7 volte il rischio di contrarre l’infezione rispetto a chi aveva contratto il coronavirus senza essere vaccinato.

Quindi emerge chiaramente che tutte le categorie non a rischio elevato (sotto i 60 anni) sarebbero più tutelate da un
incontro naturale con il virus che da un incontro post vaccino.

Dopo questi dati le autorità israeliane hanno abbassato l’efficacia del vaccino Pfizer dall’ottimistico 98% al 67%.(2)


La terza falsità:
“vaccinarsi impedisce la proliferazione delle varianti”
Grandi virologi come il Prof. Tarro hanno sempre detto il contrario. Vaccinarsi in piena pandemia e con un virus
mutevole per definizione essendo virus a RNA messaggero, significa implementare le variazioni del virus stesso.
Guarda caso che la variante Delta si à diffuso soprattutto in due paesi ad alto tasso di vaccinazione Israele e Inghilterra.

Quando in autunno si diffonderà la variante epsilon già presente in Sud America e che sembra resistente ai vaccini
cosa racconterà il governo Draghi? Che la colpa è dei non vaccinati?
Quando è l’esatto contrario?
Dare all’untore di manzoniana memoria a chi rifiuta una terapia sperimentale di cui il produttore non si assume la
responsabilità non aiuterà a tenere sotto controllo la pandemia.

Infine quarta falsità:
“i vaccini sono ben tollerati”.
Volevo rispondere con la pagina dell’AIFA che elencava il numero di segnalazioni avverse….

Vi allego il link sull’argomento che era presente sul sito dell’AIFA
ora rimosso per ovvi motivi di opportunità politica….(3)
Si parlava di oltre 66.000 casi di effetti indesiderati tra gravi e non.

Chiudo questa piccola carrellata con una nota di colore,
100 marinai dell’ammiraglia della flotta inglese la portaerei HMS Queen Elisabeth sono risultati positivi al covid….erano tutti vaccinati a due dosi.(4) e adesso passiamo ad una visione più strategica e d’insieme della emergenza Covid

Stiamo dunque seguendo un’agenda di interventi che si è resa inefficace sin dalla sua entrata in vigore.
Se è vero che la prima ondata di contagi colse di sorpresa il mondo intero e soprattutto l’Italia a causa non solo dell’avvento su larga scala di una nuova e forte manifestazione di un patogeno conosciuto e studiato, ma di una insufficiente catena di informazioni, quando non proprio deficitaria per omissioni e la cui responsabilità verrà acclarata nelle sedi opportune, le successive due ondate hanno visto una gestione inidonea alla salvaguardia della salute pubblica e dell’interesse nazionale.

Esibire il Green Pass come obbligo

Con la diffusione delle variante delta ci troviamo alle soglie di quella che viene già riconosciuta come la quarta ondata.
Ad oggi gli strumenti messi in campo dal governo e dai consulenti cui esso si rifà, si sviluppano secondo due filoni coercitivi: quello dei confinamenti a zone colorate e quello della campagna vaccinale e quindi della sua recente declinazione amministrativa: il lasciapassare verde. Queste, a distanza di diciassette mesi dall’inizio della crisi del Sars-CoV-2, sono le uniche due soluzioni individuate dal governo per la gestione della Nazione. Vi è di più: tali due strumenti coercitivi se dapprima venivano proposti come uniche due strade alternative a mutua esclusione, oggi si integrano laddove anche il conseguimento del lasciapassare verde non scongiura la possibilità di nuovi confinamenti dinnanzi ad una risalita dei contagi. Infatti la conclusione del ciclo vaccinale, mono o bidose, non è, come già esposto, garanzia di assenza di nuovi contagi tanto nella popolazione normale quanto in quella vaccinata che pertanto, di fronte a varianti sempre più infettive e sempre meno virulente, incrementeranno nuovamente con le stagioni autunnale ed invernale, come per ogni malattia infettiva respiratoria.

Il lasciapassare verde diviene inoltre strumento di esclusione di liberi cittadini da attività civili e dalla vita sociale sulla base di una presunta ed ipotetica infezione, peraltro sempre da dimostrare ma aprioristicamente attribuita. Viene invertito e sovvertito il principio di soggetto sano fino a prova contraria dacché la verginità dall’infezione è la condizione naturale e basilare, e non il contrario. Il lasciapassare verde si configura quindi quale strumento discriminatorio basato sull’attribuzione amministrativa, e non medica, di libertà di movimento e di partecipazione alla vita sociale e pubblica già costituzionalmente sancite.

Tale strumento ha inoltre ampie e nefaste declinazioni, come quella paventata da Confindustria di utilizzarlo come autorizzazione ad una sospensione di stipendio sino al licenziamento per il dipendente che non lo avesse conseguito. Inoltre, questi lasciapassare contengono informazioni di carattere sanitario che in alcun modo dovrebbero giungere in mano ai datori di lavoro per l’utilizzo discriminatorio degli stessi, in piena violazione della propria intimità.

In considerazione della prevedibile risalita dei contagi, i più avveduti hanno proposto una rimodulazione dell’attribuzione delle zone a libertà limitata non più in base al numero dei nuovi positivi o della percentuale degli stessi all’esecuzione dei tamponi, quanto ad un più saggio numero di ospedalizzazioni. Anche questa soluzione, seppur migliore della precedente, condanna regioni come la Valle d’Aosta ad una perenne zona gialla anche con due ricoveri per covid.
La crisi sanitaria ha messo in evidenza soprattutto l’insufficienza in cui versa il Sistema Sanitario Nazionale vittima dei drastici tagli di cui è stato oggetto negli ultimi 20 anni. Infatti, secondo un’inchiesta di Uninmpresa, partendo dai documenti della Corte dei Conti, dal 1998 al 2017 sono stati chiusi 381 ospedali, con una media di 20 all’anno. In associazione a tale dato va inoltre evidenziato come la distribuzione tra comparto pubblico e privato abbia subito un’inversione di rappresentanza dal 1998 in cui il Sistema Sanitario Nazionale deteneva il 61,3% delle strutture ospedaliere al 2017 in cui la presenza pubblica si è contratta sino al 48,2%. Il personale sanitario ha visto una riduzione di ben 45783 posti di lavoro negli ultimi dieci anni (5).
Cosa fare dunque?

La gestione dell’emergenza non può affidarsi univocamente alla vaccinazione come panacea del male corrente. La vaccinazione, è un’arma fondamentale a disposizione dello Stato il quale si deve prendere carico non solo degli oneri di somministrazione ma anche essere investito e rispondere direttamente quale responsabile delle conseguenze inerenti allo stesso. La macchina commerciale internazionale ha messo in evidenza come la cooperazione e la correttezza è venuta meno quando si è trattato di accaparrarsi le mascherine ed i vaccini sul mercato globale.


Quanto su esposto pone in evidenza la necessità di una nuova fase per la nazione italiana che deve vedere investimenti statali senza precedenti per adeguare la proposta e la garanzia sanitaria alle sfide del nuovo millennio, incrementando quindi le strutture ospedaliere, il personale sanitario, i posti di terapia intensiva ma anche investendo in ricerca ed innovazione nello sviluppo di tecnologia, di vaccini e strumentazione medica che permetteranno all’Italia non solo di essere meno soggetta ai ricatti del mercato globale ma di fungere da formidabile volano economico per la Nazione arrestando, inoltre l’emorragia di ricercatori e lavoratori che a migliaia ogni anno lasciano il Paese.

Max Bonelli, Farmacista Ospedaliero

Gilles Galluzzi, Medico Chirurgo ospedaliero

(1)

https://www.lifesitenews.com/news/death-rate-from-variant-covid-virus-six-times-higher-for-vaccinated-than-unvaccinated-uk-health-data-show

(2)
https://www.youtube.com/watch?v=4yFUFFi43Hg&t=521s

(3)
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazio
ni-avverse

(4)
https://www.bbc.com/news/uk-57830617

https://www.controinformazione.info/le-grandi-bugie-dietro-il-green-pass/

fonte: ALTRA INFORMAZIONE

 

smascherate le mascherine: diffondono il virus non lo fermano



Adesso che il dotto Fauci è diventato una sorte di totem politico è tornato a parlare di mascherine, questo insolubile problema che ha origine non nella scienza, ma esclusivamente nella speculazione economica e in quella politica che è poi il vero terreno nel quale ha sempre agito questo dottor Caligari dei virus. Basta misurare i coronavirus e il filtro di qualsiasi mascherina per accorgersi che essi passano agevolmente le barriere, tuttavia non è tanto agevole liberarsi dei lobbisti che fanno pressione per la vendita di mascherine e men che meno di quei politici da quattro soldi che vedono in queste museruole un segno di obbedienza e di sudditanza, oltre che un’occasione imperdibile per bustarelle. Ad ogni buon conto esistono studi che attestano il potere delle mascherine nel ridurre la pressione parziale dell’ossigeno nel sangue o di aumentare  la percentuale di Co2.

In conclusione: le mascherine non offrono alcuna protezione, ma sono dannose per la salute. Una conseguenza di ciò sono, ad esempio, i casi sempre più  diffusi di infezioni da Il virus respiratorio sinciziale, ad esempio nei Paesi Bassi , in Australia, Israele, Svizzera e altri paesi, che colpiscono principalmente i bambini. I letti della terapia intensiva per i bambini sono già sovraffollati. Adesso però cominciano ad arrivare dati presi sul campo, ovvero nelle scuole i quali danno un risultato assolutamente paradossale: portare mascherine  invece di diminuire i contagi li aumenta. Ecco due tabelle una dedicata agli studenti e l’altra al personale scolastico che condensano i risultati di uno studio condotto dalla Brown University su una serie di scuole americane (cliccare sulle immagini per ingrandirle).

 

 

 

 

Come si vede sono state esaminate scuole in cui c’era l’obbligo delle mascherine (in blu)  e scuole dove invece non si portavano (in rosso): bene il rateo di infezioni è molto minore in queste ultime sia per gli alunni che il personale.

Questo risultato potrebbe parere sorprendente perché anche se  sono inutili le mascherine non dovrebbero aumentare il rischio e invece accade proprio questo perché la riduzione della pressione parziale di ossigeno e il notevole aumento della concentrazione di CO2 portano non soltanto ad una riduzione delle capacità cognitive, ma anche ad una minore efficienza del sistema immunitario per cui alla fine si finisce per essere più sensibile alle infezioni. Oltre a questo c’è da dire che batteri, virus e funghi si moltiplicano a dismisura fra le trame della mascherine favorendo dunque le infezioni. Di certo il covid non è un pericolo per i bambini e per gli adolescenti, ma il pericolo può venire invece proprio dai sistemi usati per ridurre le infezioni: le mascherine possono infatti provocare l’interruzione dello sviluppo del sistema enzimatico con danni a lunghissimo termine.

Simplicissimus

https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/26/smascherate-le-mascherine-153458/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=smascherate-le-mascherine-153458

fonte: ALTRA INFORMAZIONE

sono i vaccini a produrre le varianti più pericolose

 

Media e politici mantengono continuamente il focus sulle nuove varianti. Da un lato l’allarmismo spinge sempre più persone a vaccinarsi, dall’altro monta l’odio verso coloro che, per vari motivi, hanno deciso di non procedere in tal senso. Eppure, sulla base di prove scientifiche, la narrativa secondo cui le persone non vaccinate sono causa delle varianti più pericolose è falsa, oltre che seriamente preoccupante. Ad esempio uno studio apparso lo scorso 29 aprile sulla prestigiosa rivista ‘Cell’ propone l’ipotesi che, invece, siano proprio i vaccini mRNA a provocare nuove varianti che si differenziano, e sono più temibili e insidiose, di quelle naturali.
Ne parla il dottor Paolo Gulisano, medico epidemiologo e saggista, in questo articolo pubblicato dal quotidiano online ‘La Nuova BQ’ che proponiamo ai nostri lettori. “Più vacciniamo la popolazione, più rapidamente creiamo vaccino-resistenza” – scrive Gulisano – “Si tratta inoltre di varianti artificiali, ben diverse da quelle che si sviluppano in modo naturale. Le varianti naturali sono meno aggressive e pericolose, contagiano ma non fanno ammalare, consentendo, in altre parole, l’endemizzazione ossia la fine della fase acuta dell’epidemia. Il virus, che è un parassita, muta opportunamente adattandosi all’ospite (suo habitat naturale) con cui convive senza più danneggiarlo. Non così nel caso in cui le varianti virali siano state selezionate per vaccino-resistenza”.
Non sarebbero dunque le persone non vaccinate a rappresentare un pericolo per gli altri, ma piuttosto sono i vaccinati che diventano ‘terreno fertile’ per mutazioni potenzialmente sempre più aggressive di SARS-CoV-2. Il che significa che la vaccinazione di massa (spinta a livello planetario con vaccini che, come ammesso dalle stesse case produttrici, non sono progettati per bloccare l’infezione, ma tutt’al più per ridurne i sintomi), ci sta mettendo tutti in una situazione più grave del necessario.
Senza dimenticare che la malattia ormai la conosciamo e che esistono cure domiciliari efficaci.

* * *

 

di Paolo Gulisano
lanuovabq.it

Giorno dopo giorno l’allarmismo rispetto alla pandemia sta crescendo. La strategia è sempre la stessa, da più di un anno: quando i casi, i ricoveri, i decessi diminuiscono, si rilancia il tema delle varianti, di nuovi “nemici” che arrivano, ondata dopo ondata, sempre più minacciosi e pericolosi. Rispetto alla variante Delta, sempre presentata come “nuova” ma che in realtà non lo è più da un pezzo, superata da nuove mutazioni, ci sono due narrazioni esattamente contrapposte.

Di fronte all’aumento dei numeri, il Governo e il CTS hanno una sola risposta: aumentare il numero dei vaccinati, procedere con rastrellamenti e controlli per scovare chi ancora – soprattutto tra gli over 60 – non si è sottoposto alla vaccinazione. È la narrazione che potremmo definire extra vaccinum nulla salus.

Dall’altra parte invece c’è chi sostiene che sono proprio i vaccini a causare una selezione di nuovi ceppi virali. Una tesi che ovviamente il pensiero dominante respinge. Ma ci sono delle prove scientifiche a sostegno di questa tesi? Ci sono eccome. Su Cell del 29 aprile scorso è uscito un articolo molto interessante. Cell è una rivista di scienze della vita per la pubblicazione di articoli scientifici a revisione paritaria, nata nel 1974 dallo scienziato Benjamin Lewin.

Già il titolo non lascia spazio a dubbi: “Molteplici varianti di SC2 sfuggono alla neutralizzazione da parte dell’immunità umorale indotta dal vaccino“. Nell’articolo si scrive tra l’altro che «la sorveglianza in corso ha rivelato l’emergere di varianti che ospitano mutazioni nella spike, il principale obiettivo degli anticorpi neutralizzanti». Per comprendere l’impatto di queste varianti, è stata valutata la capacità di neutralizzazione di  individui che hanno ricevuto una o due dosi di vaccini mRNA273 contro ben 10 ceppi di SARS-CoV-2 circolanti a livello globale. La metà erano altamente resistenti alla neutralizzazione. Ciò significa che un numero relativamente piccolo di mutazioni può mediare una potente fuga dalle risposte vaccinali. Sebbene l’impatto clinico della resistenza alla neutralizzazione rimanga incerto, questi risultati evidenziano il potenziale per le varianti di sfuggire alla neutralizzazione dell’immunità umorale.

A questo punto si fa strada l’ipotesi che possa essere  il vaccino a indurre una selezione di mutanti più contagiosi e più pericolosi.

Dobbiamo tener conto che i virus a RNA, a singolo filamento come questi, non solo formano rapidamente mutanti, soprattutto nella parte della Spike che è quella immunogenica, riuscendo così a sfuggire rapidamente a quello che è l’attacco del sistema immunitario. C’è, infatti, un RNA polimerasi RNA dipendente che introduce molti errori nella sua replicazione, formando, quindi, molto rapidamente mutanti con mutazioni che sono presenti in tutti i virus del nuovo mutante.

Quando ci si vaccina si producono degli anticorpi specifici per l’antigene vaccinale ma questi anticorpi prodotti attraverso il vaccino non sono in grado di legarsi a tutti i mutanti minori, quindi i mutanti minori che sfuggono dal legame con l’anticorpo vaccinale sono propriamente quelli che si replicano e determinano la resistenza perché godono di un vantaggio selettivo. Essi vengono quindi selezionati proprio dalla vaccinazione.

Più vacciniamo la popolazione, più rapidamente creiamo vaccino-resistenza. Si tratta inoltre di varianti “artificiali”, ben diverse da quelle che si sviluppano in modo naturale. Le varianti naturali sono meno aggressive e pericolose, contagiano ma non fanno ammalare, consentendo, in altre parole, l’endemizzazione ossia la fine della fase acuta dell’epidemia. Il virus, che è un parassita, muta opportunamente adattandosi all’ospite (suo habitat naturale) con cui convive senza più danneggiarlo. Non così nel caso in cui le varianti virali siano state selezionate per vaccino-resistenza.

La prova di questo, la vera e propria “pistola fumante”, potrebbe essere data dal sequenziamento di queste varianti, come ha recentemente dichiarato la dottoressa Loretta Bolgan. Si potrebbero distinguere le varianti naturali da quelle indotte da vaccino, attraverso lo studio della Spike.
Stanno uscendo i primi studi che dimostrano che, utilizzando tecniche di spettrometria di massa (Proteomica), è possibile discriminare la spike da vaccino da quella naturale.

Questi risultati suggeriscono che i vaccini mRNA potrebbero dover essere aggiornati periodicamente per evitare una potenziale perdita di efficacia clinica. Di qui la ventilata necessità di una terza dose, che prelude poi ad infinite dosi, ogni anno. Ma vaccini che forniscono una protezione insufficiente verso l’infezione non sono in grado di impedire la trasmissione del virus, con conseguente irraggiungibilità dell’agognata immunità di gregge. L’emergere anzi di questi nuovi ceppi varianti minaccia di vanificare quanto finora compiuto con le cure nell’arrestare la diffusione del Covid.

Paolo Gulisano
lanuovabq.it
FONTE: https://lanuovabq.it/it/sono-i-vaccini-a-produrre-le-varianti-piu-pericolose

Scelto e pubblicato da Valentina Bennati – ComeDonChisciotte.org

https://comedonchisciotte.org/sono-i-vaccini-a-produrre-le-varianti-piu-pericolose/

fonte: ALTRA INFORMAZIONE

domenica 4 luglio 2021

il brevetto dimostra che la DARPA ha costruito il Covid con l'aiuto di Bill Gates e dell'OMS


 È emerso un brevetto per dimostrare che il coronavirus di Wuhan (Covid-19) è stato schiuso quasi due anni prima della sua uscita pubblica, dimostrando che non è apparso casualmente nei pipistrelli in un mercato umido.

il brevetto mostra che darpa ha costruito il covid con l'aiuto di Bill Gates & who

Il gruppo Serco della Gran Bretagna ha approvato il deposito del brevetto per il virus cinese ben 17 mesi prima che apparisse per la prima volta, e le entità elencate come i suoi creatori sono molti dei soliti sospetti: DARPA, Bill e Melinda Gates, Defra, Wellcome Trust e European Commissione.

Un deposito presso l'Ufficio brevetti degli Stati Uniti elenca anche il Pirbright Institute come finanziatore dell'influenza di Wuhan.

Pirbright, come abbiamo riportato prima che tutta questa faccenda andasse fuori controllo, è finanziata direttamente dalla "non profit" di Bill & Melinda Gates.

Quel brevetto, datato per l'approvazione il 20 novembre 2018, afferma chiaramente che il "assegnatario" del "coronavirus" è "THE PIRBRIGHT INSTITUTE (Woking, Pirbright, Gran Bretagna), finanziato da Wellcome Trust, Bill & Melinda Gates Foundation, UE. "

Questo brevetto è stato depositato il 23 gennaio 2017, il che significa in realtà che il coronavirus di Wuhan (Covid-19) è stato scoperto quasi tre anni prima di quando la notizia ha iniziato a riferire della sua diffusione a Wuhan e successivamente nel resto del mondo .

"Il brevetto sul coronavirus è stato rilasciato in soli 17 mesi dal deposito iniziale - una velocità quasi inaudita - con pochissime obiezioni da parte dell'esaminatore di brevetti gestito da SERCO (Regno Unito) Bao Q. Li", riferisce State of the Nation.

Il Prof. Bryan Charleston Di Pirbright Incaricato Di “Sviluppare Nuovi Vaccini”

Pirbright impiega un professore di nome Bryan Charleston che è elencato sul sito web della scuola come Wellcome Trust Scholar e borsista post-dottorato che ha contribuito a fornire "consigli e competenze sulla progettazione di modelli di sfida delle malattie infettive per un'ampia gamma di agenti patogeni in importanti specie agricole”.

Uno dei compiti specificamente assegnati a Charleston è quello di "sviluppare nuovi vaccini", che è interessante alla luce di tutto ciò che è emerso nell'ultimo anno riguardo all'influenza di Wuhan, alle sue origini di laboratorio e all'" Operazione Warp Speed " precipitosa sul mercato. vaccini che gli vengono somministrati.

Anche il legame di Charleston con Wellcome è sospetto, visto che Burroughs Wellcome & Co. ha finanziato e fornito kit medici pieni di "vaccini" sperimentali alla seconda guerra boera britannica, che ha portato all'omicidio di oltre 60.000 bianchi e neri nella prima guerra mondiale moderni esperimenti medici sui campi di concentramento.

Wellcome e gli altri gruppi sopra menzionati, tra l'altro, hanno anche legami con la UK-US Pilgrims Society, che ha controllato la stampa per secoli, guidando il mondo verso un sistema di socialfascismo ateo.

Bill Gates Voleva Un Nuovo Coronavirus Per Poter Fare Nuovi Vaccini

Nel brevetto, viene inoltre rivelato che Gates e i suoi compari hanno cercato di creare un nuovo coronavirus allo scopo di sviluppare nuovi "vaccini", che ovviamente genererebbero miliardi di dollari in nuovi profitti uccidendo milioni di persone.

La pagina del brevetto spiega che il coronavirus stesso "può essere usato come vaccino per curare e/o prevenire una malattia, come la bronchite infettiva, in un soggetto".

Riferendosi a tutti noi come ai suoi "soggetti", Gates ha chiarito nel suo brevetto che il coronavirus di Wuhan (Covid-19 ) sarebbe il veicolo attraverso il quale lui e altri miliardari super ricchi avrebbero consegnato ciò che si sta rapidamente rivelando uno dei più grandi distruttori di libertà e libertà che questo mondo abbia mai visto.

Pirbright è stato anche coinvolto nel brevetto di molti altri virus, tra cui la peste suina africana, che è anche elencata nei documenti di brevetto come "vaccino".

Bill Gates Ha Annunciato Silenziosamente Le Sue Intenzioni Con L'Evento 201

Da allora molti se ne sono dimenticati, ma Gates ha anche ospitato l'Evento 201 nell'autunno del 2019, solo pochi mesi prima del lancio del virus cinese .

Mentre questo "esercizio" è stato definito come una situazione ipotetica che coinvolge un virus killer potenzialmente scatenato, è diventato rapidamente attivo una volta che l'influenza di Wuhan è stata liberata dal laboratorio.

Gates ha sempre saputo, ovviamente, che il suo esercizio sarebbe andato in onda perché aveva pianificato che accadesse in quel modo con anni di anticipo.

Non si può negare questo, sulla base delle prove disponibili, eppure pochi riportano queste verità vitali nel momento in cui è più necessario.

Come ricorderete, Gates ha persino presentato uno scenario all'Evento 201 su come sarebbero necessarie "partenariati pubblico-privato" durante una plandemia globale "per diminuire le conseguenze economiche e sociali su larga scala".

"Negli ultimi anni, il mondo ha visto un numero crescente di eventi epidemici, pari a circa 200 eventi all'anno", ha spiegato un annuncio sullo schema.

"Questi eventi sono in aumento e sono dannosi per la salute, le economie e la società".

In altre parole, la plandemia è stata pianificata, proprio come abbiamo detto. E non dimenticare che la società privata nota come CDC, insieme alla FDA e molte altre agenzie di tre lettere, sono anche complici di questi crimini contro l'umanità.

Fonte: AFinalWarning.com

https://humansarefree.com/2021/06/patent-darpa-built-covid-with-bill-gates-who.html

fonte: ALTRA INFORMAZIONE

le persone vaccinate hanno il 600% in più di probabilità di morire per "varianti" di Covid rispetto alle persone non vaccinate

 

 Ethan Huff

Coloro a cui è stato iniettato il coronavirus di Wuhan (Covid-19) hanno una probabilità sei volte maggiore di morire per una "variante" circolante come "Delta" rispetto alle persone non vaccinate che dicono semplicemente no a strani farmaci sperimentali di Tony Fauci e del governo.

le persone vaccinate hanno il 600% in più di probabilità di morire per "varianti" di covid rispetto alle persone non vaccinate

I nuovi dati pubblicati venerdì da Public Health England hanno rilevato che rispetto alle persone non colpite da iniezione, coloro che hanno assunto il veleno per il virus cinese hanno molte più probabilità di subire una morte atroce a seguito dell'esposizione a una delle tante varianti dell'influenza Wuhan che i media dicono si stanno diffondendo.

A quanto pare, le sostanze chimiche sperimentali della terapia genica rendono il sistema immunitario umano più incline alla morte improvvisa in seguito all'esposizione ai germi cinesi che se quel sistema immunitario fosse semplicemente lasciato solo a svolgere il suo lavoro in modo naturale senza interventi farmaceutici.

Intitolato "Varianti SARS-CoV-2 preoccupanti e varianti sotto inchiesta in Inghilterra, briefing tecnico 16", un documento che copre i dati mostra che le varianti del virus cinese sono praticamente un non-problema per cominciare, poiché la stragrande maggioranza delle persone chi li incontra non lo sa nemmeno.

La ricerca mostra che i pochi minuti che finiscono per morire con una variante molto probabilmente hanno già avuto il tiro.

I pochi ancora più minuti che non hanno ricevuto l'iniezione e finiscono comunque per morire dopo essere risultati "positivi" molto probabilmente avevano un sistema immunitario indebolito o qualche altro problema di salute come malattie cardiache o obesità.

La Maggior Parte Delle Persone Ha Una Probabilità Dello Zero Per Cento Di Morire A Causa Di Una "Variante" Del Virus Cinese

Public Health England ammette persino che il rischio di morire con una variante del virus cinese è eccezionalmente basso, soprattutto se una persona non ha ricevuto il vaccino.

Coloro che prendono il jab hanno molte più probabilità di soffrire e morire, si scopre, che a quanto pare arriva con il territorio quando si cerca di stare "al sicuro".

Anche così, i falsi media stanno intensificando la propaganda sulla diffusione delle varianti, definendola la quinta o la sesta o qualsiasi altra "ondata" su cui ci troviamo ora, nel frattempo esortando il pubblico a farsi iniettare tutte le volte necessarie per " appiattire la curva”.

Nonostante il fatto che ora si sappia che le iniezioni stanno diffondendo le varianti , i media bugiardi sperano che la maggior parte delle persone abbia ricordi a brevissimo termine e dimentichino la verità per paura che possano risultare nuovamente positivi all'influenza di Wuhan .

Oltre ai tassi di mortalità più elevati, le persone vaccinate che risultano positive per una variante hanno maggiori probabilità rispetto ai non vaccinati di richiedere il ricovero in ospedale per il loro raffreddore cinese.

Secondo gli ultimi dati, un totale del 2,0 percento delle persone vaccinate che risultano positive alla variante Delta richiede cure di emergenza, rispetto a solo l'1,48% delle persone non vaccinate.

"I dati attuali sono in linea con i dati pubblicati la scorsa settimana dall'agenzia di sanità pubblica inglese che ha anche mostrato un tasso di mortalità sei volte maggiore tra i completamente vaccinati rispetto ai non vaccinati e un tasso di ricovero ospedaliero del 2,3% tra quelli completamente vaccinati per almeno due settimane. prima rispetto a solo l'1,2% tra i non vaccinati", spiega inoltre Celeste McGovern di LifeSiteNews.

Tutto questo sta solo verificando ciò che la ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT) Stephanie Seneff ha avvertito sul potenziamento dipendente dagli anticorpi, o ADE, che è fondamentalmente un danno immunitario indotto dal vaccino che rende una persona più incline ad ammalarsi.

"Per me è concepibile che la specificità del raggio laser degli anticorpi indotti sia compensata da un generale indebolimento dell'immunità innata", afferma Seneff. "Sospetto anche che massicce campagne di vaccinazione possano accelerare la velocità con cui i ceppi mutanti resistenti al vaccino diventano dominanti tra tutti i ceppi di SARS-Co-V2 [coronavirus]".

https://humansarefree.com/2021/06/vaccinated-600-percent-more-likely-to-die-from-covid-variants.html

fonte: ALTRA INFORMAZIONE

domenica 30 maggio 2021

i vaccini Covid-19 portano a nuove infezioni e mortalità: le prove sono schiaccianti. Casi di studio nazionali. Mortalità e morbilità

 

 

Di Gérard Delépine

Questo articolo del  Dr Gérard Delépine è  stato pubblicato per la prima volta in francese sul nostro sito web in lingua francese mondialisation.ca 

Il testo inglese di seguito è una traduzione AI con alcune modifiche minori di Global Research.

Questo articolo dimostra inequivocabilmente che la mortalità e la morbilità sono aumentate drasticamente a causa del vaccino. Anche l'incidenza dei casi Covid positivi è aumentata.

“E ovunque sono stati seguiti da un drammatico aumento di nuove infezioni e mortalità per diverse settimane o mesi”

Il dottor Delépine analizza attentamente le tendenze pre e post vaccino per 14 paesi nelle principali regioni del mondo.

Gli ultimi dati ufficiali per l'Unione Europea, raramente riconosciuti dai media mainstream, indicano quanto segue:

Da fine dicembre 2020 al 22 maggio 2021:

  1. 12.184 morti e 1.196.190 feriti a  seguito di iniezioni di quattro colpi sperimentali COVID-19 (Moderna, Pfizer-BionTech; AstraZeneca e Johnson & Johnson's Janssen). Gli infortuni gravi sono dell'ordine di 604.744 (cioè più del 50% del totale degli infortuni)
  2. Il vaccino gene-edited Pfizer-Biontech mRNA ha portato il maggior numero di incidenti mortali:  reazioni totali  per il suo mRNA vaccino  Tozinameran:  5.961 morte  e 452,779 lesioni al 22/05/2021

Mentre Pfizer ha il maggior numero di morti e feriti, la Commissione Europea ha in gran parte attribuito la colpa ad AstraZeneka.

Ironia della sorte, non solo Pfizer ha precedenti penali con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per "marketing fraudolento", ma la Commissione UE ha scelto Pfizer BioNTech come "partner affidabile" per la produzione di 1,8 miliardi di dosi nei prossimi 3-4 anni , in un contratto attualmente in fase di negoziazione.

Michel Chossudovsky, Global Research, 27 maggio 2021

 

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Due mesi fa abbiamo cercato di allertare le persone sui risultati paradossali dei vaccini covid19 pubblicando le curve di mortalità pre e post vaccinazione per Israele e Gran Bretagna [1] che già mostravano che a queste vaccinazioni seguiva "un notevole aumento di contaminazione e mortalità che durano da 6 a 8 settimane dopo l'inizio della vaccinazione. [2]

Da questo periodo le campagne di vaccinazione si sono diffuse in tutto il mondo anche in paesi dove il covid non era presente. E ovunque sono stati seguiti da un drammatico aumento di nuove infezioni e mortalità per diverse settimane o mesi . [3]

Quanti morti e incidenti gravi ci vorranno per dirigenti, OMS, agenzie sanitarie FDA, EMA tra gli altri, per guardare i risultati provati di questa pseudo-vaccinazione sperimentale nel mondo reale e ricavarne i risultati? conseguenze?

Promemoria dei fatti provati pubblicati dall'OMS

Presentiamo di seguito le curve epidemiche dei paesi più vaccinati così come pubblicate dall'OMS (con i nostri commenti in rosso).

ASIA

In Nepal, un paese di 28 milioni di abitanti

La campagna di vaccinazione, utilizzando il vaccino cinese e l'indiano Astra Zeneca, è iniziata a fine gennaio 2021. Finora, dopo dieci mesi di epidemia, il Paese ha registrato 270.092 casi confermati e decessi nel 2017 e la media giornaliera di nuovi casi è s' ammontava a 350.

Quattro mesi dopo l'inizio della vaccinazione, l'epidemia è esplosa con una media attuale di 8.000 nuovi casi al giorno. Al 22 maggio, il Nepal aveva 497.052 (+ 90%) casi confermati e 6.024 decessi (+ 200%.)

In Thailandia, un paese di 70 milioni di abitanti

La campagna di vaccinazione con il vaccino cinese è iniziata nella prima settimana di marzo. Finora, dall'inizio dell'epidemia, il Paese ha registrato solo 25.000 contagiati e 83 decessi attribuiti al Covid19.

Dall'inizio della vaccinazione, in 2 mesi, il numero dei contagiati si è moltiplicato per 5 (123.066 il 22/5) e quello dei decessi per 9 (735 il 22/5).

In Cambogia, un paese di 27 milioni di abitanti

In Mongolia, paese di 3,3 milioni di abitanti

Sud America

In Colombia , un paese di 50 milioni di abitanti

paese gravemente colpito dalla malattia, l'epidemia ha iniziato a diminuire drasticamente fino all'inizio della campagna di vaccinazione il 18 febbraio 2021.

Da allora il numero di contagi giornalieri è quadruplicato e la mortalità giornaliera si è moltiplicata del 3

Cile, paese di 18 milioni di abitanti

La vaccinazione è iniziata il 24 dicembre e un totale di quasi 17,1 milioni di dosi del vaccino sono state somministrate a meno di 20 milioni di persone. Ma nonostante il più alto tasso di copertura vaccinale in Sud America e i rigidi confinamenti, il numero di infezioni giornaliere e il numero di decessi rimangono vicini al triplo di quelli che erano prima dell'inizio della campagna di vaccinazione...

In Brasile, paese di 217 milioni di abitanti

La vaccinazione è iniziata il 18 gennaio quando la mortalità settimanale si è stabilizzata intorno ai 7.000

Medio Oriente

Negli Emirati Arabi Uniti, un paese di 10,5 milioni di abitanti

In Kuwait, Paese di 4,2 milioni di abitanti

EUROPA

In Ungheria, paese di 9,8 milioni di abitanti

La campagna vaccinale, iniziata a fine febbraio, è stata seguita da un forte aumento delle contaminazioni settimanali, passate da 25.576 del 25 febbraio a 62.265 del mese successivo, per poi tornare gradualmente al livello pre-vaccinale.

In due mesi e mezzo l'Ungheria ha raddoppiato il numero di contagiati (da 400.000 a 800.000) e di decessi (da 14.000 a 29.000) raggiunti dopo 11 mesi di epidemia

In Romania, un paese di 20 milioni di abitanti

La campagna di vaccinazione è iniziata alla fine di dicembre in un momento in cui l'epidemia stava diminuendo e, secondo i dati ufficiali del 4 maggio 21, Bucarest ha il più alto tasso di vaccinazione del paese con il 31,2% della sua popolazione ammissibile vaccinata. Ma poco dopo l'inizio della vaccinazione, il numero di infezioni giornaliere e la mortalità sono aumentate.

Prima della vaccinazione, dopo dieci mesi dall'epidemia, la Romania contava 618.000 contagiati e 15.000 morti. Dopo cinque mesi di vaccinazione, conta il doppio.

Monaco, paese di 38.000 abitanti

ha avuto solo 3 decessi prima della vaccinazione e 32 dopo la vaccinazione

Gibilterra, 34.000 abitanti

: la vaccinazione dell'intera popolazione è stata seguita da un aumento dell'800% della mortalità da 10 a 94)

Cosa si può dedurre da questi dati ufficiali. ipotesi

Le vittorie di Pirro israeliana e britannica [4]

I sostenitori della vaccinazione affermano che le vaccinazioni in Israele e in Gran Bretagna hanno avuto successo, poiché le attuali contaminazioni quotidiane e la mortalità sono basse.

Ma questi apparenti successi corrispondono in realtà alla scomparsa di gran parte delle persone a rischio (il “raccolto  ”) ottenuta con la vaccinazione e alla regressione spontanea della malattia osservata anche nei paesi con scarsa vaccinazione.

Vaccino "raccolta"

In questi due paesi, la mortalità attribuita a Covid è aumentata notevolmente per 4-6 settimane, eguagliando tutti i decessi nel 2020. La curva di mortalità per covid per vaccinazione in Israele è dimostrativa.

Il “raccolto” di 1.404 persone a gennaio e altre 949 a febbraio, l'equivalente di un anno intero di mortalità Covid senza vaccino (l'anno 2020) ha ridotto drasticamente il numero di israeliani a rischio, determinando di fatto probabilmente una diminuzione della rischio apparente di mortalità nel prossimo anno, in questa fascia di età.

Ma insieme a questa diminuzione del suo obiettivo originale, il virus è mutato per attaccare altri segmenti della società e soprattutto i gruppi di età più giovani.

Nel novembre 2020, i dati del Ministero della Salute israeliano hanno rivelato che Israele aveva rilevato 400 casi di coronavirus nei bambini di età inferiore ai due anni. Nel febbraio 2021, quel numero è aumentato a 5.800.

La stessa “raccolta  ” è stata osservata in Gran Bretagna. Poiché il Covid19 minaccia solo una piccola parte della popolazione (gli anziani con comorbilità), la scomparsa perivaccinale di gran parte di questa popolazione (tanto quanto i decessi dell'anno 2020) a rischio, riduce matematicamente la mortalità osservata, a almeno transitoriamente.

Dalla campagna di vaccinazione britannica, la mortalità media per milione di abitanti in Gran Bretagna (934/M) è più del doppio di quella dei Paesi Bassi (411/M).

La regressione naturale dell'epidemia

Spiega anche il calo della mortalità come mostrato nel confronto tra la Gran Bretagna altamente vaccinata e l'Olanda molto scarsamente vaccinata

Le curve di mortalità per milione di abitanti seguono la stessa temporalità in questi due paesi vicini. Quella del Regno Unito soffre di un picco perivaccinale molto più alto, l'attuale mortalità nei Paesi Bassi è leggermente più alta riflettendo l'assenza del “raccolto” inglese.

L'attuale vaccinazione, acceleratore dell'epidemia e della mortalità?

L'esame dei principali paesi che hanno adottato la vaccinazione ampia mostra che nelle popolazioni reali la vaccinazione generalizzata si comporta più come un acceleratore dell'epidemia e della mortalità che come una prevenzione della stessa. [5]

In tutti i Paesi altamente vaccinati la mortalità registrata nei due mesi successivi alla vaccinazione è pari o superiore a quella dell'intero 2020.

MANCANZA DI DATI SPERIMENTALI SOLIDI

I test di questi vaccini sono stati insufficienti, senza senno di poi, perché sono in corso. I primi risultati sono promessi per l'inizio del 2023.

Nessuno di loro ha segnalato la possibilità di un possibile aumento della contaminazione e della mortalità, che fortunatamente appaiono transitorie. Non sono molto istruttive sugli effetti collaterali più o meno gravi, come la frequenza di incidenti vascolari precoci nei giorni successivi alla vaccinazione, o il moltiplicarsi di aborti e disturbi mestruali nelle donne ad esempio e ovviamente le possibili maggiori complicanze. tardi nel medio e lungo termine.

La corsa alla vaccinazione accelerata a tutti i costi potrebbe alla fine essere inefficace per la fiducia popolare in tutte le vaccinazioni. Non ha senso correre, bisogna partire in orario, avrebbe detto La Fontaine. Ma i nuovi miliardari come l'amministratore delegato di Moderna probabilmente non la pensano come la tartaruga della Favola che ha già accumulato una fortuna.

IL FUTURO È PRIMI TRATTAMENTI GESTITI DA MEDICI DI CAMPO

Studi trasparenti sono essenziali per comprendere il meccanismo di questo peggioramento transitorio dell'epidemia dopo la vaccinazione e per dedurre possibili misure preventive, se si verifica un nuovo focolaio.

Tanto più che il futuro, dopo questa ecatombe vaccinale, resta molto incerto. I leader che hanno violato le basi della medicina e della democrazia imponendo la vaccinazione espressa senza rispettare le consuete procedure per la sicurezza e l'efficacia dei farmaci immessi sul mercato, si trovano tutti a promettere alle loro popolazioni cure precoci per le ondate future, dimostrando così, come Boris Johnson , che non credono più nella vaccinazione che hanno imposto. [6]

LA MEDICINA NON DEVE ESSERE DECISA DALLA POLITICA

La politica sanitaria non dovrebbe più essere imposta o guidata da simulazioni spesso imprecise (e le loro manifestazioni a volte influenzate da politiche come ammettono gli scienziati inglesi), ma dovrebbe essere basata sul rispetto della democrazia e dell'esperienza clinica. medici di campo eventualmente guidati da semplici raccomandazioni non vincolanti.

Tutti i dati devono essere trasparenti come le cifre della rete Sentinels che riflette il numero di pazienti reali, consultando i medici per i segni clinici. Molto più affidabili dei dati sulla contaminazione perenne basati su test PCR inaffidabili.

LIBERTÀ DI CURA E DI ATTENZIONE BE

Surtout les médecins doivent être autorisés à traiter librement leurs pazienti avec tous les moyens à leur disposition sans diktat burocratique, ecc. Dès le début de l'épidémie, les traitements précoces bases sur les antibiotiques, macrolides, l'hydroxychloroquine, l'Artemisia, les vitamines D et C et le zinc, puis l'ivermectine étaient connus et diabolisés par les médecins de plateau de nouvelles drogues hors de prix comme le remdésivir, et surtout des futurs vaccins.

La scelta politica di vietare la libera scelta delle cure da parte delle autorità ha portato in diversi Paesi del mondo, Francia compresa, a numerosi decessi, almeno in parte prevenibili. I processi in corso daranno voce alle famiglie delle vittime senza rimediare alla perdita irreparabile di una persona cara.

MORATORIA ESSENZIALE

Il totalitarismo, la censura sistematica e la persecuzione degli oppositori e la soppressione delle libertà fondamentali nella scienza, nella medicina e nell'economia portano solo a catastrofi più o meno a lungo termine, anche per i responsabili.

È giunto il momento di tornare ai fatti provati e al loro esame critico senza a priori. In tutti i Paesi le vaccinazioni sperimentali sono state seguite da un aumento della contaminazione e della mortalità attribuita al Covid19 e dalla comparsa di mutanti. Fino a quando il fenomeno non sarà stato chiarito, una moratoria sulle vaccinazioni anticovid è essenziale e urgente.

Il dottor Gérard Delépine

 

Appunti:

[1] Gran Bretagna: risultati effettivi della vaccinazione anti-Covid-19 al 29 marzo – (ripostelaique.com) ↩]

[2] Analisi dei risultati della vaccinazione anti-Covid19 in Israele al 23 febbraio 2021 – Nouveau Monde (nouveau-monde.ca) ↩]

[3] https://nouveau-monde.ca/et-surgit-une-hecatombe-post-vaccinale/ ↩]

[4] Una vittoria di Pirro è una vittoria tattica, ottenuta a costo di perdite così pesanti per il vincitore da compromettere le sue possibilità di vittoria finale. ↩]

[5] F Gobert Da quando siamo stati vaccinati (anticovid), la mortalità media giornaliera è aumentata in 13 paesi su 14 Agoravox https://www.agoravox.fr/actualites/sante/article/depuis-qu-on-vaccine- anticovid-la-233252 ↩]

[6] https://www.francesoir.fr/societe-sante/boris-johnson-veut-un-traitement-precoce-contre-la-covid-dici-lautomne ↩]