sabato 10 aprile 2021

mutanti virali: vaccini inefficaci e pericolosi!



I coronavirus mutano continuamente e la campagna vaccinale aiuta le numerose mutazioni, tanto che il famoso Imperial College e Leichester hanno chiesto al Brasile un improbabile lockdown totale durante la campagna vaccinatoria, per evitare la diffusione di varianti. Ma il punto grave è che si voglia vaccinare ogni anno l'universo mondo con 7,8 miliardi di esseri umani.

Lo scienziato al vertice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il dottor Soumya Swaminathan, ha ammesso: “Non credo che, per nessuno dei vaccini, abbiamo le prove o possiamo essere sicuri che impediranno alle persone di contrarre l’infezione o la successiva possibilità di trasmetterla.” (COVID 19 News Watch Archive, Children’s Health Defense)

Che vuol dire? Significa che i vaccini non fanno quello che dovrebbero fare. Non impediscono né di contrarre il Covid-19 né che l’infezione si diffonda ad altri. Quindi, per quanto riguarda le due questioni più critiche, i vaccini falliscono. La maggior parte della gente si fa vaccinare perché pensa che questo impedirà loro di ammalarsi e di morire.

Il dottor Geert Vanden Bossche, è un virologo indipendente ed esperto di vaccini che ha lavorato per GAVI e la Fondazione Bill e Melinda Gates. Ecco cosa aveva scritto il dottor Vanden Bossche in una lettera aperta intitolata “Perché una vaccinazione di massa in mezzo ad una pandemia crea un mostro incontenibile?” La lettera era diretta a “tutte le autorità, gli scienziati e gli esperti di tutto il mondo, interessate… per fermare immediatamente la vaccinazione di massa Covid, sulla base prove convincenti che una campagna vaccinatoria generale peggiorerebbe drammaticamente le conseguenze della pandemia.” Eccone un estratto:

“In pratica, molto presto ci troveremo di fronte ad un virus super-infettivo, che sarà in grado di resistere al nostro meccanismo di difesa più prezioso: il sistema immunitario. Detto questo, diventa sempre più difficile immaginare come le conseguenze di questo enorme ed errato intervento umano in questa pandemia non possano spazzar via gran parte della popolazione umana. Si potrebbero immaginare solo poche altre strategie in grado di raggiungere lo stesso livello di efficienza nel trasformare un virus relativamente innocuo in un’arma biologica di distruzione di massa…. Se noi, esseri umani, vorremo impegnarci a perpetuare la nostra specie, non avremo altra scelta se non quella di eradicare queste varianti virali altamente infettive. Questo, infatti, richiederà grandi campagne di vaccinazione. Tuttavia, i vaccini basati sulle cellule NK [Natural Killer] permetteranno soprattutto di preparare meglio la nostra immunità naturale (memoria!) e di indurre l’immunità di gregge (che è esattamente l’opposto di ciò che fanno gli attuali vaccini COVID-19, che trasformano sempre più i destinatari del vaccino in portatori asintomatici che diffondono il virus). Quindi, non c’è più un secondo da perdere per cambiar marcia e sostituire gli attuali vaccini killer con vaccini salvavita. Faccio appello all’OMS e a tutte le parti coinvolte, indipendentemente dalla loro convinzione, affinchè dichiarino immediatamente tale azione come L’UNICA, PIU’ IMPORTANTE, EMERGENZA DI SALUTE PUBBLICA DI INTERESSE INTERNAZIONALE.” (Is Dr Geert Vanden Bossche Right That “Vaccination Amidst a Pandemic Creates an Irrepressible Monster?

[Ha ragione il dottor Geert Vanden Bossche che “la vaccinazione nel bel mezzo di una pandemia crea un mostro incontenibile?”] Lockdown Skeptics).

Ha ragione il dottor Vanden Bossche? Il nostro “ampio ed errato intervento umano” (la vaccinazione) “sta per spazzare via gran parte della popolazione umana“? Questi vaccini hanno trasformato “un virus relativamente innocuo in un’arma biologica di distruzione di massa“? Gli attuali vaccini COVID-19… “trasformano sempre più i destinatari del vaccino in portatori asintomatici che diffondono il virus“? Siamo ora di fronte al più grande e mortale disastro di salute pubblica della storia?

Le persone che sono state vaccinate possono diventare super-diffusori di una forma più virulenta e letale del virus? In effetti ese possono diventare portatori di un ceppo più mortale dell’infezione e uccidere centinaia di altre persone con cui verranno in contatto, prima di morire loro stessi. Basta guardare questo estratto da un articolo del 2015 della PBS. L’articolo si intitola: “Questo vaccino aviario rende il virus più pericoloso”:

I ceppi più letali di virus spesso si prendono cura di se stessi, hanno un picco riproduttivo e poi si estinguono. Questo perché sono così bravi a distruggere le cellule e a causare malattie che, a loro volta, uccidono il loro ospite prima di avere il tempo di diffondersi. Ma il virus del pollame, uno dei germi più letali della storia, è riuscito ad uscire da questo schema tipico, grazie ad un effetto involontario di un vaccino. I polli vaccinati contro la malattia di Marek si ammalano raramente. Ma il vaccino non impedisce loro di diffondere la malattia agli uccelli non vaccinati. Se infettati dai ceppi virali più attivi, i polli non vaccinati muoiono entro 10 giorni.

Infatti, piuttosto che impedire ai polli di diffondere il virus, il vaccino permette alla malattia di diffondersi più velocemente e più a lungo di quanto farebbe normalmente, secondo un nuovo studio. Gli scienziati ora credono che questo vaccino abbia aiutato questo virus aviario a diventare singolarmente virulento… Lo studio è stato pubblicatosulla rivista PLOS Biology.

Negli ultimi anni, gli esperti si sono chiesti se la diffusione di questi ceppi particolarmente virulenti fosse da imputarsi a vaccini difettosi. Negli anni ’70, l’introduzione della vaccinazione nei pulcini contro la malattia di Marek aveva evitato il collasso della pollicoltura, ma si era subito visto che gli uccelli vaccinati contraevano la malattia, senza però morire. Poi, nel corso dell’ultimo mezzo secolo, i sintomi della malattia di Marek erano peggiorati. La paralisi avveniva più precocemente, il cervello si trasformava più rapidamente in poltiglia.

Il gruppo di Read aveva iniziato la sua indagine esponendo polli Rhode Island Red vaccinati e non vaccinati a ciascuno dei cinque ceppi virali della malattia di Marek, dal più blando al più virulento. I ceppi più virulenti avevano ucciso tutti i polli non vaccinati nei primi 10 giorni [di esposizione] e i ricercatori avevano notato che, durante quel periodo, quasi nessun virus era stato rilasciato dalle piume dei polli. Al contrario, la vaccinazione aveva esteso la durata della vita dei polli esposti ai ceppi più virulenti, con una sopravvivenza di oltre due mesi per l’80% di essi. Ma i polli vaccinati trasmettevano il virus, diffondendo 10.000 volte più virus degli uccelli non vaccinati.

“In precedenza, un ceppo virulento era talmente letale da autoeliminarsi. Ora, teniamo in vita il suo ospite con il vaccino, quindi [la malattia] può trasmettersi e diffondersi nell’ambiente,” aveva affermato Read. “Ha quindi un futuro evolutivo che prima non aveva.”

Ma questo futuro evolutivo genera virus più pericolosi? Questo studio sostiene di sì. In un secondo esperimento, polli non vaccinati e vaccinati erano stati infettati con ognuno dei cinque ceppi della malattia di Marek e poi messi a contatto con una seconda serie di uccelli non immunizzati, chiamati sentinelle…. Il virus si diffondeva negli uccelli sentinella nove giorni prima se proveniente da un pollo vaccinato rispetto ad uno non vaccinato. Inoltre, le sentinelle morivano più velocemente se esposte a polli vaccinati, rispetto a polli non vaccinati.

“Si potrebbe dire che questo esperimento è la dimostrazione che la vaccinazione dei polli uccide i volatili non vaccinati. La vaccinazione di un gruppo di polli porta alla trasmissione di un virus talmente virulento da uccidere gli altri uccelli,” aveva dichiarato Read.

“La nostra prima e più grave preoccupazione è se questo possa accadere con uno qualsiasi dei vaccini che somministriamo agli esseri umani,” ha detto il biologo molecolare James Bull dell’Università di Austin, Texas, specializzato nell’evoluzione di virus e batteri….

Per testare l’ipotesi di un vaccino imperfetto negli esseri umani, sarebbe necessario monitorare per un lungo periodo la risposta al vaccino su una popolazione grande o comunque isolata. Questo permetterebbe ad un ricercatore di valutare come il vaccino interagisce con il virus e se questa relazione si evolve. Se il vaccino serve solo a ridurre i sintomi o se impedisce anche ai pazienti di infettarsi e trasmettere il virus.

Se si crea un “vaccino difettoso,” che “si limita a ridurre i sintomi,” ma che “NON impedisce ai pazienti di infettarsi e trasmettere il virus,” allora “sarebbe necessario monitorare per un lungo periodo di tempo la risposta del vaccino su una popolazione vasta o isolata.”

In altre parole, per evitare un’orribile catastrofe che potrebbe comportare la morte di milioni di persone, sono assolutamente essenziali sperimentazioni a lungo termine. È imperativo che i vaccini a mRNA vengano bloccati fino a quando non ci sarà la prova verificata che sono sicuri.

Riferimenti:

https://www.pbs.org/newshour/science/tthis-chicken-vaccine-makes-virus-dangerous

https://lockdownsceptics.org/2021/03/09/is-dr-geert-vanden-bossche-right-that-vaccination-amidst-a-pandemic-creates-an-irrepressible-monster/

https://childrenshealthdefense.org/defender/covid-19-news-watch-archive/?itm_term=home

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaccini


 

 

vaccino Astrazeneca: effetti letali!



Un nesso di causalità tra i casi di trombosi e la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca è possibile. È la conclusione alla quale è arrivata l’Ema durante la riunione plenaria della commissione di farmacovigilanza sulla valutazione del rischio (Prac). L’Agenzia europea del farmaco era chiamata a pronunciarsi nuovamente sulla sicurezza del preparato dell’azienda anglo-svedese dopo ulteriori decessi sospetti per trombosi associate a un basso numero di piastrine.

Fino ad oggi l’Ema aveva ribadito più volte la mancanza di un legame di causa-effetto tra l’iniezione del vaccino AstraZeneca e i rari eventi avversi, ma adesso apre a questa possibilità, nonostante si continui a sottolineare come i benefici siano maggiori dei rischi.

“I coaguli sono effetti collaterali molto rari del vaccino AstraZeneca” ha detto la direttrice dell’Ema Emer Cook, che ha inoltre aggiunto che “età e genere non rappresentano dei fattori di rischio“, assicurando in conferenza stampa che “le nuove scoperte saranno aggiunte alle informazioni sul prodotto“.

“Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati” afferma l’agenzia in una nota riguardo il vaccino AstraZeneca.

Al momento l’Ente regolatorio non ha ritenuto di dover esprimere limitazioni alle inoculazioni per specifiche categorie o fasce d’età. La decisione spetterà alle autorità nazionali.

Durante l’incontro governo-Regioni-Anci-Upi si è discusso dell’utilizzo di AstraZeneca, dopo che l’Ema ha reso noto che ci potrebbe essere un nesso di causalità tra i rari casi di trombosi e la somministrazione del vaccino. Tuttavia l’ente, visti i rari casi in confronto alle milioni di dosi somministrate, non ha ritenuto di dover esprimere limitazioni alle inoculazioni per specifiche categorie o fasce d’età.

“Considerando i dati sulla letalità (per coronavirus, ndr) che confermano che le vittime perlopiù sono anziani, l’idea anche per Italia è di raccomandare l’uso preferenziale oltre i 60 anni”. Così Franco Locatelli, portavoce del Cts, nel corso dell’incontro, come riferiscono fonti presenti alla riunione. “Non abbiamo elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose – ha aggiunto. – Mentre l’altra volta non si era trovato un nesso di causalità, oggi è dichiarato plausibile anche se non dimostrato”.

“È più frequente fino ai 60 anni di età, con complicanze in soggetti donne e sotto i 60 anni. Solo dolo la prima somministrazione, nell’arco di due settimane. Ma sulla seconda i numeri sono ancora troppo bassi. Non ci sono elementi per fermare la somministrazione della seconda dose a chi ha già ricevuto la prima. Questo non è il funerale del vaccino AstraZeneca”, ha sottolineato Locatelli.

“Non ci sono casi di trombosi dopo la seconda dose” di AstraZeneca, le parole del commissario straordinario Francesco Figliuolo che ha aggiunto che si comincerà subito a vaccinare “la categoria 60-79 anni” con AstraZeneca. “Una platea di circa 13 milioni di persone, due milioni dei quali hanno già avuto la prima dose. Bene che le Regioni abbiano aumentato la quota di over 80. Dobbiamo coprire prima possibile questa fascia di età”, ha concluso il generale.

Chi invece non userà AstraZeneca sono gli Usa. Gli Stati Uniti non hanno bisogno del vaccino AstraZeneca, ma ciò “non rappresenta un’accusa” nei confronti di questo prodotto. È questo il parere di Anthony Fauci che ha parlato con la Cnn: “Abbiamo già tre vaccini eccellenti nel paese e anche se la Food and Drug Administration (Fda) dovesse giudicare quello AstraZeneca un buon vaccino e dare l’autorizzazione di emergenza – il che potrebbe succedere – abbiamo già dosi sufficienti di buone immunizzazioni in America”.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=astrazeneca

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/03/31/astrazeneca-vaccino-associato-a-sviluppo-trombosi.-nuovo-consulto-ema_a5ce6086-5751-4c6a-a654-a6a4776d9441.html

https://www.adnkronos.com/vaccino-astrazeneca-ema-indagini-su-25-trombosi-rare_ilnmDbYThDyJaMB6VIUaL

https://www.adnkronos.com/astrazeneca-e-rischio-trombosi-oggi-le-news-da-ema_3YwFprKrXvxHlIVaszruRp

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaccini