sabato 28 luglio 2018

flipped classroom

OVVERO IL MONDO CAPOVOLTO DEL TRANSUMANESIMO



Flipped Classroom is a nu trend...
cit. FILIPPO CAZZONE

Eurosofia propone il corso dal titolo: “Nuove metologie didattiche: La flipped classroom.”:
Oggi ho scoperto un nuovo termine del nostro mondo globalizzato ministeriale, un paradigma altrove già in atto come tappa transumanista, da noi in fase poco più che sperimentale e sviluppato come piattaforma didattica alla ricerca spasmodica di nuovi stimoli per giovani in erba, sto parlando di FLIPPED CLASSROOM.
Già partiamo malissimo, mal sopporto questa sudditanza psicologica tipica di esterofili colonizzati che rinunciano volentieri, nel bene e nel male, alla propria cultura e linguaggio, assumendo questi ennesimi ed insopportabili neologismi anglofoni di stampo mercantile e manageriale.
Flipped Classroom non si può sentire, sembra, e forse non è un caso, "la classe dei flippati"...

La Flipped Classroom, o insegnamento capovolto, consiste nell’invertire il luogo dove si segue la lezione (a casa propria anziché a scuola) con quello in cui si studia e si fanno i compiti (a scuola anziché nella propria abitazione). Naturalmente ne consegue che l’insegnante potrà abbandonare il ruolo di unico trasmettitore delle conoscenze mettendosi in gioco, facendosi organizzatore e facilitatore pronto anch’esso ad imparare cose nuove. “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali (BES) per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Per carità, è un sistema che alcuni docenti, in buonafede ed anche molto ingenuamente, salutano come interessante, utile, considerando IMPRODUTTIVO il tempo consumato in classe, quando invece un video studiato a casa può essere più produttivo ed efficace. 
La rete, la stessa che viene spesso denigrata perché livellava tutto verso il basso, attaccata ogni volta che esprime, nel bene o nel male, voci dissidenti, antagoniste, discordanti, viene curiosamente, impunemente e passivamente accettata quando diventa magicamente strumento ministeriale e sovrastrutturale, ancor meglio se indirizzato verso l'apprendimento.


(nel video possiamo sentire l'entusiasmo del bravo insegnante tutto eccitato a descrivere la politica del Flipper...)

La fase iniziale di questo processo liquido ed inesorabile come uno sciacquone che perde, verrà presentato da scuole ed alcuni professori come modello utile alla discussione, come fossimo in un'agorà greca, in un simposio antico a disquisire di massimi sistemi, però tra maestri ed allievi, tra un Kant studiato su Istagram e discusso tra un "Bello Figo" qualsiasi che swagga un Trappettone in mp3 scaricato in low quality ed un docente che dovrà barcamenarsi tra diversi orientamenti culturali, genitori isterici che lamentano voti bassi, Presidi ostaggio di rigidi protocolli ed opinione pubblica che punta il dito sui cattivi insegnanti che vanno in piazza ubriachi ad urlare nei cortei, insomma, una sorta di delirio aggravato anche dal fatto che vogliono pure introdurre le telecamere per monitorare la vita scolastica, quante caccole sono state spalmate sotto i banchi di scuola, quante ingerite come non ci fosse un domani, o meglio, per controllare e ricattare i professori stessi, come se non avessero già troppi problemi a cui pensare. Squalificare la figura educativa sembra il nuovo sport nazionale, una sorta di caccia alla volpe, ecco poi perché i più "bravi e diligenti" sposano talvolta certe novità per distinguersi dal mucchio. 

E' chiaro che, con la scusa della ricerca, dei buoni sentimenti e delle buone intenzioni (solitamente le buone intenzioni sono l'anticamera delle peggio cose), della globalizzazione, dei "tempi moderni", paradigma un tempo criticato profondamente da Chaplin e Fritz Lang che ci avvertivano un secolo prima di quello che sarebbe successo, si vuole destrutturare qualsiasi mediatore umano che abbia a cuore l'insegnamento, la divulgazione della cultura spiegata in classe tutti insieme e non isolati davanti ad uno schermo, che abbia a cuore la socialità, oggi vista come mera competizione, che abbia a cuore i ruoli sociali e sappia spiegare come siano importanti il rispetto e la dignità delle persone, che abbia a cuore l'autorevolezza, sostituita un domani dall'AUTORITA' invisibile che si materializzerà in uno schermo colorato, tra gattini ed esplosioni di stelline rotanti direttamente in classe.
Aspetti utili anche come forze dell'ostacolo per gli alunni, proprio perché possano essere un giorno superati, possano essere messi in discussione, andando a sviluppare e fortificare il carattere dell'individuo, tappe fondamentali per la formazione di cittadini consapevoli e non di utenti psicolabili catalogati come numeri, rieducati dal nuovo maestro digitale.
Tutto questo dovrebbe bastare ed avanzare, almeno far riflettere quali cambiamenti sono giusti e quali lo sono forse meno, senza considerare la lenta ed inesorabile distruzione della scuola pubblica, ridotta a zoo scolastico che un domani, con queste premesse, assegnerà compiti e lezioni direttamente su youtube, e i docenti pensati solo come replicanti di un' istruzione parificata ad emoticon, messaggini, gattini e scoreggine sfumate. Una scuola vuota dove tutto finge di avvenire fuori, un luogo non luogo, non più deputato al confronto, dove gli alunni potranno mettere i like sui professori più meritevoli e far licenziare quelli meno adatti, un po' come una puntata della serie distopica BLACK MIRROR.
Mi immagino lezioni con voce metallica provenienti direttamente da uno schermo, interrotte da brevi spot rumorosi che destano attenzione, magari utilizzati per pagare i maestri più diligenti ridotti ad operatori tecnici dotati di cuffie, chiavette usb, o per finanziare le scuole più meritevoli, impegnate in una costosa guerra tra istituti meritevoli, per una società sempre più giusta e meritevole.


L'insegnante ridotto a badante di classi di utenti e non di ragazzi, classi sempre più numerose, rumorose, dove ogni pulsione non potrà più essere canalizzata verso una tensione armonica collettiva, dove prevarrà ineluttabilmente il più forte, a ragione di una sempre più marcata assenza di esempi educativi, dove lo stress e il carico di lavoro diventerà sempre più insopportabile e frustrante per il corpo docenti, dove in futuro non conterà più l'aspetto umano, quello di identificazione in una figura di riferimento, ma neanche di contrasto con l'autorità: come potrà imparare a ribellarsi il futuro cittadino se non avrà nessun modello da confliggere, vivendo in assoluta assenza da frustrazioni, lo farà contro uno schermo di plastica?
Il piccolo principe vivrà finalmente in un delirio di onnipotenza, avulso da qualsiasi aspetto educativo, umano, "contenitivo e cognitivo" che possa formare il suo carattere, una terra di mezzo dove macchina e spirito saranno messi sullo stesso livello, già mescolati nel forno alchemico che qualcuno ha sapientemente preparato e riscaldato.
Il passo successivo è lo scenario tecnofascista ben reso in Fahrenheit 45, film del 1966 diretto da François Truffaut.
Un tempo era il pensiero di sinistra a criticare massivamente il transumanesimo e la tecnocrazia, ed invece la destra reazionaria a sposare futurismo, avanguardie tecnologiche, oggi, paradossalmente, tutto si è CAPOVOLTO, proprio come nel famigerato Flipped Classroom, oggi si ribaltano i ruoli in nome di un finto buonismo orizzontale, comodo però a chi esercita l'aspetto decisionale (quello sempre ed ovviamente piramidale).
I neologismi crescenti fanno accettare qualsiasi cosa mettendo sullo stesso piano virtuale e reale, piani che le prossime generazioni non sapranno più distinguere, percependo il virtuale come più veritiero del reale. 
Capovolgere il significato delle parole, attribuirne altro senso, talvolta opposto, come ci spiegava l'oramai inflazionato Orwell.
Fare accettare un conflitto armato fatto da una democrazia in nome di una democrazia, fare accettare un sistema turbo-capitalista come buono ed ineluttabile, in contrapposizione ai cosiddetti populismi emergenti cattivi, sempre utili per legittimare lo status quo.
Allora ti potranno prefigurare direttamente l'estinzione teleguidata della scuola pubblica, alla pagina 666 con farfallina annessa, sostituita da un più comodo Grande Fratello, modello HAL9000, dove le lezioni digitali saranno anche hometheater, tutti a scuola ma tutti contemporaneamente a casa, collegati mentre caghiamo byte comodamente seduti sul water o mentre giochiamo con la nuova Playstation 13, tra un meme ed un film della Marvel scaricato, tanto poi si discuterà il tutto o il nulla appreso con il badante/docente di turno quando si dovranno fare le interrogazioni, mentre lo si riprende con lo smartphone regalato dallo zio che ti saluta su WhatsApp in diretta, collegato anche lui su Twitter e connesso a Sky in una chat con l'avatar giovane di Mentana che fa pause insopportabili tra una frase e l'altra, e tutti allegramente ripresi dalla telecamera centrale della scuola che va a replicare e registrare noi che siamo a casa collegati con il mondo intero, in uno specchio riflesso senza fine che si specchia ad libitum...
Che bella la connessione generale, eh...!!!


Se questo sta funzionando per la politica, sempre più svuotata di senso, di progettualità, di energie e di ideologia, sta funzionando per la scuola, bersaglio preferito di alunni, politici, genitori disumanizzati e futuri robot umanizzati, sta funzionando per il mondo del lavoro sempre più precarizzato e sempre più squalificato, funziona già per la sovranità popolare e quella monetaria, dove l'unico paradigma possibile sembra essere solo quello globalista centrale, significa che è anche un po' colpa nostra, della nostra fragilità, ipocrisia, ignoranza, ignavia, impotenza ed anche, soprattutto, coglionaggine.
Ci sono tantissimi insegnanti bravi, intelligenti e volenterosi, non sostituiamoli con un algido schermo che trasmette quiz cognitivi, riassuntini e schede interrotte da slide pubblicitarie su prostate infiammate e putti dorati senza cazzo.
Una persona onesta intellettualmente con un minimo di logica ed intelligenza, dovrebbe già comprendere dove si va a parare assumendo un modello del genere.
Comprendo anche che, a criticare il cosiddetto modernismo, si possa apparire agli occhi di tanti politicamente corretti "finti progressisti", dei passatisti rancorosi magari un po' reazionari, ed è quella la cosa più fastidiosa con risvolti distopici ed inquietanti che viene servita su di un piatto d'argento.
Il modello che si vuole importare e far accettare è quello che i docenti, poco alla volta, passo dopo passo in punta di piedi e senza far troppo rumore, non conteranno più nulla, ma non più solo come ruolo educativo, quello è già in parte successo dopo decenni di attacchi alla scuola pubblica, ma proprio come figure professionali. A cosa servirà in futuro una scuola, forse a nulla, sarà un lusso per pochi, per il resto ci sarà il meme ministeriale a decidere e scandire le giornate. 
In fondo per alcuni poteri forti la democrazia è stata solo un incidente di percorso nella storia della civiltà, oggi bisogna riportare indietro le lancette dell'orologio del tempo, ma facendo percepire questo cambiamento come novità democratica.


Se queste sono le premesse, è facile immaginarsi le conseguenze, un futuro molto simile al film  Idiocracy. Sarà promossa una finta uguaglianza di comodo indotta e CAPOVOLTA, essa diventerà dogma condiviso da tutti come necessità ineluttabile e non criticabile, pena l'arrivo della psicopolizia e qualche kapo' di turno che metterà all'indice coloro che dissentono.
In Idiocracy, almeno, erano tutti beatamente tonti e mansueti, come drogati di stupidità, nella realtà sarà molto peggio, la stupidità diffusa, già abbondantemente presente, assorbita e giunta a noi tramite l'oracolo multimediatico, sarà sostituita dall'odio verso l'altro, psicobullismo da un lato, ed un autismo sincretico diffuso dall'altro, assolutamente interclassisti, con buona pace dei Serra e degli araldi dello status quo, consumato però dentro mura domestiche, dove ogni ruolo sociale sarà completamente rimosso e destrutturato in nome di un democraticismo d'accatto, strumentale a logiche strutturali di altra natura, logiche oggi più forti perché dalla parte del giusto, e allora come fai a criticare il giusto che avanza senza passare per conservatore?
Oggi, il vero totalitarismo, è proprio questo!!!
La creazione di un modello totalitario che destrutturi tutto quello che riguarda il bene pubblico, la socialità, gli archetipi, i modelli, i ruoli sociali, con ripercussioni consequenziali pesanti sul lavoro, sui diritti e sulle libertà individuali, sulla nostra coscienza, sulla memoria storica considerata obsoleta, sostituita da un cloud su una nuvoletta chimica, quindi contro il pensiero umano, la coscienza, lo spirito.
Sposando un falso modernismo di facciata, viene promosso dai media l'aziendalismo, il PEER ISTRUCTION, che ipocritamente mette sullo stesso piano studente e maestro, come se fosse questo il vero paradigma di uguaglianza, creando, invero, proprio tutti quei presupposti che vanno a formare una struttura mentale psichica del perfetto reazionario, del futuro disadattato incapace di lottare e di sviluppare coscienza critica e di classe, verso un azzeramento della cultura umanista a beneficio sempre più di quella tecnica, o meglio del tecnicismo e meccanicismo, a beneficio dello scientismo sposato e salutato dogmaticamente come scienza, il tutto fatto passare come verità, come necessità di sviluppo globale, come evoluzione e non come involuzione generale.

In questo crudele e dispotico meccanismo sociale e culturale, in questa finta parità ed orizzontalità, dove però chi decide dall'alto è PIU' UGUALE DI ALTRI, si sono creati nei decenni abbracci mortali, alcuni come effetto domino, altri come disegno sovrastrutturale indotto, tra dogma, status quo ed un certo mondo progressista, utilizzato come Cavallo di Troia dal padronato per gettare le basi della futura società transumanista, per destrutturare il cosiddetto vecchio mondo, per plasmare un futuro che, in tempi massmediatici come quelli odierni, non può presentarsi più come dittatoriale e frontale come ai tempi di Metropolis (nuovo che ritorna circolarmente al vecchio), ed allora si maschera e si veicola come democratico, trendy, modernista, solidale ed ecosolidale, green & evergreen, sentimental a km zero e senza glutine, buonista ed ufficialista, colorato ma senza colori, globale ma elitario, uguale ma realmente diviso, insomma, il pensiero unico del peggior dispotismo culturale possibile.
"Finalmente", l'avvento e materializzazione della vera elite reazionaria, quella si modernista, del modello neo-aristocratico vigente ma rivisitato in salsa cibernetica, perché è da quel magico mondo che nasce tutto questo processo storico, anche se oggi hanno cambiato maschera e casata.

Questo è l'aspetto più pericoloso in assoluto, non potremo criticare il paradigma modernista senza passare per passatisti, populisti o ancora peggio, ed è questo il ricatto psicologico che il potere ha ben compreso ed attuato come strategia. 
Un tempo il potere era visibile, lo potevi guardare in faccia, oggi una rivoluzione non è possibile contro un moloch invisibile che afferma e fa accettare quotidianamente di essere LUI quello rivoluzionario, si rischia di passare per anti-rivoluzionari, è un meccanismo perfetto, direi religioso ed ecumenico.
Oggi il potere è molto più raffinato, si rende fascinoso, si fa piacere, controinizia il linguaggio, i costumi, destruttura l'individuo per svuotare le menti e non per riempirle.
Oggi una rivoluzione collettiva diventa possibile solo se, contemporaneamente ad essa, ne avviene una più profonda, coscienziale individuale.

PS: "Drinn Drinn... suona la campanella, la lezione è finita..." Ma nooo è lo spot delle nuove merendine di soia e pongo che il prof vende a scuola fuori dall'aula, proposte sul canale "Maestro Digitale..." 
cit. RIEDUCATIONAL CHANNEL

fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/


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