venerdì 27 aprile 2018

LA TEMPESTA di William Shakespeare



LA MORTE DI ROBERTO CALVI SOTTO IL BLACKFRIARS BRIDGE  

LA FIRMA DEI ROSACROCE














La mattina del 18 giugno 1982, il corpo di un uomo impiccato sotto il ponte detto dei Blackfriars a Londra, fu notato da un impiegato delle poste. L’appeso era un cadavere eccellente, il banchiere di Dio Roberto Calvi. Nel 1981, dopo la scoperta della Loggia P2, Calvi era stato arrestato per reati valutari, processato e condannato. Non prima di aver chiesto, invano, l'intervento del Vaticano e dello Ior. Nel giugno del 1982, stava attendendo il processo d’appello in libertà provvisoria, e nel frattempo era tornato a presiedere il Banco Ambrosiano. In quel periodo di inizio estate, In un tentativo estremo di salvarsi si era lanciato in operazioni assai rischiose stringendo rapporti assai pericolosi con la criminalità organizzata, in particolare con la camorra napoletana, ma senza risultato.
Calvi uscì dall’Italia il 9 giugno 1982 con un passaporto falso e, dopo varie tappe, arrivò in Inghilterra il 15. Le circostanze della sua morte apparvero subito sospette, dei suoi spostamenti nei due giorni che ne precedettero la morte ad oggi non si sa nulla. Gli furono trovati dei mattoni in tasca, le mani legate dietro e 15.000 dollari addosso, oltre a un foglietto con su scritti una serie di nomi di personaggi potenti di quegli anni legati al mondo delle banche. I mattoni e il luogo nel quale fu ritrovato appeso richiamarono subito i simboli della massoneria, e furono appunto letti come un messaggio. La stessa impiccagione fu letta come un chiaro messaggio: nei tarocchi l’appeso ha il significato del traditore.
Io propongo una lettura simbolica assai più chiara ed esplicativa della fine del banchiere di Dio. Una lettura che chiama in causa, proprio attraverso il Blackfriars Bridge Shakespeare e la Magia, la magia del Potere. Quella magia che è sempre stata praticata dal Potere.
Attorno al 1608 la compagnia di Shakespeare cominciò a utilizzare, oltre al Globe, anche uno spazio coperto ai Blackfriars, uno spazio che permetteva di realizzare Magie: ‘Spostandosi al teatro dei Blackfriars si poteva controllare la luce, cosa importantissima. Se si controlla la luce, se ne padroneggiano anche gli effetti. Sul palco del Globe, all’aperto, non c’erano veri effetti di luce e, poiché il pubblico era tutto intorno al palco, era quasi impossibile nascondere le corde’. (Gregory Doran).
Lo spazio coperto dei Blackfriars si dimostrò essenziale nella messa in scena della Tempesta. L’opera di Shakespeare narra la storia di un potente europeo, Prospero, duca di Milano costretto in esilio dal proprio fratello, che si impadronisce di un’isola. Prospero ha una vera e propria ossessione per l’occulto, e continua a servirsi della magia fino a quando non riporterà giustizia, ordine e felicità sull’isola. Prospero getterà in mare i libri di magia, quelli che aveva definito come «i più preziosi del mio ducato».  La Tempesta è l’ultima opera di Shakespeare, fu scritta nel 1610.
Leggiamo con attenzione il Soliloquio finale de La Tempesta, considerato uno dei discorsi più memorabili della letteratura shakespeariana. In esso, Prospero descrive la perdita dei suoi poteri magici e il suo confinamento sull'isola, che solo grazie ad un applauso del pubblico potrà terminare:
« PROSPERO - Ora i miei incanti son tutti spezzati,
e quella forza che ho è mia soltanto
e assai debole. Ora senza dubbio
potete confinarmi qua
o farmi andare a Napoli.
 Non vogliate,
giacché ho riavuto il mio ducato
e perdonato al traditore, che io resti ad abitare,
in grazia del vostro magico potere, questa isola;
ma liberatemi da ogni inceppo
con l'aiuto delle vostre valide mani.
Un gentil vostro soffio deve gonfiar le mie vele,
altrimenti fallisce il mio scopo
che era quello di divertire. Ora non ho
spiriti a cui comandare, né arte da far incantesimi,
e la mia fine sarà disperata
a meno che non sia soccorso da una preghiera
che sia così commovente da vincere
la stessa divina misericordia e liberare da ogni peccato.
E come voi vorreste esser perdonati di ogni colpa,
fate che io sia affrancato dalla vostra indulgenza.
 »
Settembre 1987, Errico Madonna rivela chi ha ucciso Roberto Calvi
‘Mentre ero con Casillo, lessi sul giornale la notizia relativa alla morte del banchiere Roberto Calvi. Chiesi a Casillo se ne sapesse qualcosa e Casillo rispose che era stato costretto ad ucciderlo proprio lui. Non mi fornì altri particolari sull’omicidio, né sulle motivazioni dello stesso ma disse che se non lo avesse ucciso lui, lo avrebbero ucciso altri con cui era collegato”.
A parlare è l’avvocato Errico Madonna che, nel carcere di Albany, risponde all’interrogatorio che gli sta facendo il pubblico ministero Carlo Alemi, che sta indagando sul rapimento dell’assessore democristiano all’urbanistica Ciro Cirillo.
E’ il settembre del 1987, Madonna dopo quattro anni di latitanza è stato catturato a New York dove ha goduto sino ad un certo punto della protezione della famiglia Gambino.
Ma qualcuno in carcere negli States ha cercato di fargli la pelle. Ha paura e vuole tornare in Italia perchè non si sente protetto. Ed allora accetta di parlare di tutti i segreti di cui è venuto a conoscenza nell’arco temporale in cui Raffaele Cutolo, nominandolo suo difensore gli dà l’incarico di portare i suoi messaggi a Vincenzo Casillo, detto O’ Nirone, suo uomo di fiducia fuori dal carcere.
Casillo gli rivela cose e segreti che vanno oltre alle vicende della Nuova Camorra Organizzata e sono dentro ai grandi misteri di Italia’.
Citazione di un articolo del giornalista Peppino Vaccariello

Prospero indica gli assassini di Roberto Calvi, il movente e il perché del viaggio nell'Isola, cioè in Inghilterra. Probabilmente la firma degli assassini è proprio questa, non tanto i mattoni o il ponte dei Frati neri, ma quello cui rimanda il ponte dei Frati neri, cioè La Tempesta di Shakespeare. Frances Yates la grande studiosa inglese del pensiero ermetico in età elisabettiana, una delle più grandi studiose del pensiero di Giordano Bruno, pensava che i Rosacroce fossero in realtà la compagnia teatrale di Shakespeare. Se Prospero firma la morte di Roberto Calvi, la firma dell’assassinio sono i Rosacroce, o coloro che oggi li rappresentano? Calvi era giunto in esilio sull'isola per chiedere la salvezza ai maghi del Potere ? 
« PROSPERO - Ora i miei incanti son tutti spezzati,
e quella forza che ho è mia soltanto
e assai debole. Ora senza dubbio
potete confinarmi qua
o farmi andare a Napoli. Non vogliate,
giacché ho riavuto il mio ducato
e perdonato al traditore, che io resti ad abitare,
in grazia del vostro magico potere, questa isola;
ma liberatemi da ogni inceppo
con l'aiuto delle vostre valide mani.
Un gentil vostro soffio deve gonfiar le mie vele,
altrimenti fallisce il mio scopo
che era quello di divertire. Ora non ho
spiriti a cui comandare, né arte da far incantesimi,
e la mia fine sarà disperata
a meno che non sia soccorso da una preghiera
che sia così commovente da vincere
la stessa divina misericordia e liberare da ogni peccato.
E come voi vorreste esser perdonati di ogni colpa,
fate che io sia affrancato dalla vostra indulgenza. »


fonte: http://larapavanetto.blogspot.it/

Nessun commento:

Posta un commento