domenica 6 dicembre 2015

il flauto magico



(K 620), titolo originale Die Zauberflöte, è un Singspiel in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke.

La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791 con lo stesso Schikaneder (Papageno) e Josepha Hofer (Regina della notte) diretti dal compositore.

Il brano ebbe molto successo ma purtroppo Mozart morì nello stesso anno in cui venne interpretato la prima volta.

Trama

Atto I

L'azione si svolge in una zona che per alcuni aggettivi sembra l'Egitto, trasfigurato in una dimensione fantastica e fiabesca.

Il principe Tamino sta fuggendo da un serpente e gli vengono incontro le tre dame della Regina della notte per aiutarlo. Le dame lo presentano alla Regina della notte, Astrifiammante, che lamenta il dolore per la scomparsa della figlia Pamina, rapita dal malvagio Sarastro.

Tamino, affascinato da un ritratto della giovane, decide di andare con l'uccellatore Papageno a salvare la principessa. Le Dame consegnano a Tamino un flauto magico e un glockenspiel fatato a Papageno. Tamino e Papageno si incamminano verso il tempio di Sarastro, sotto la guida di tre fanciulli. Papageno giunge per primo al tempio e penetra persino nella stanza dove il perfido moro Monostatos tiene imprigionata Pamina.

Papageno e Pamina, scacciando Monostatos, tentano la fuga. Tamino frattanto giunge di fronte a tre templi (Natura, Ragione e Saggezza) e si confronta con un sacerdote che, oltre a smontare l'immagine di un Sarastro cattivo, pone domande a Tamino sul suo essere uomo. Tamino, sconcertato e disorientato, suona il flauto magico nella speranza di far comparire Pamina, invano. Trascinato da Monostatos, viene successivamente condotto al cospetto di Sarastro (alla presenza anche di Pamina) che lo libera e gli dice che, se vorrà entrare nel suo regno con Papageno, dovrà purificarsi superando tre prove. Tamino e Pamina si riconoscono e subito si amano.

Atto II

Sarastro invoca Iside ed Osiride affinché aiutino spiritualmente Papageno e Tamino, che quindi iniziano la prima prova: dovranno stare in silenzio, qualunque cosa accada. Monostatos si avvicina furtivamente a Pamina addormentata: vorrebbe baciarla, ma è cacciato da Astrifiammante che, porgendo un pugnale alla figlia, le ordina di vendicarla uccidendo Sarastro. Monostatos, non visto, ha ascoltato tutto e minaccia di rivelare l’intrigo se Pamina non l’amerà. Sopraggiunge Sarastro; dopo aver scacciato Monostatos, si rivolge paternamente a Pamina e le spiega che solo l’amore, non la vendetta, conduce alla felicità.

Pamina cerca di parlare a Tamino, ma il giovane - essendo ancora sottoposto alla prova del silenzio - non può. Lei crede che non l'ami più, e, colta dal dolore, medita il suicidio, ma viene fermata da tre ragazzi che le confidano che Tamino è ancora innamorato di lei. Durante questa prova, Papageno parla con una vecchina che, poco più tardi, si rivelerà essere Papagena, una donna simile a lui e di cui subito si innamora. Tamino e Pamina superano le due successive prove: l'attraversamento dell'acqua e del fuoco. Ma subito dopo arrivano Astrifiammante, Monostatos e le tre dame per sconfiggere Sarastro. Un terremoto li fa inabissare e così si celebra la vittoria del bene sul male. Pamina e Tamino vengono accolti nel regno solare di Sarastro.

Forme musicali

Nella partitura del Flauto magico, un Singspiel tedesco come Il ratto dal serraglio, si possono identificare rimandi a varie forme e generi musicali, fino a vere e proprie citazioni:

L'Ouverture, ad esempio, riprende il tema principale della sonata in Si bemolle Maggiore di Muzio Clementi. Si può anche notare l'utilizzo di alcune caratteristiche tipiche dell'Ouverture francese, costituita da un'introduzione lenta, in un marcato ritmo puntato, seguita da un vivace movimento in stile fugato.

Lied viennese, bipartito in luogo della tripartizione tipica dell’aria italiana (ad es. "Ein Mädchen oder Weibchen" di Papageno);

Corale luterano, fuga e contrappunto con particolare riferimento all'arte di Bach e Handel che Mozart aveva potuto approfondire tramite il Barone Gottfried van Swieten (ad es. Ouverture);

Corale luterano variato, sul modello specificamente bachiano (Melodia originale Ach Gott vom Himmel sieh darein) scena degli armigeri;

Aria italiana, sia dell'opera buffa sia dell'opera seria (aria di Pamina e arie della Regina della notte);
Recitativo accompagnato secondo il modello di Gluck (scena dell'Oratore).

Struttura dell'opera

Ouverture

Atto primo

Quadro I Prologo in terra

N. 1 Introduzione Zu Hilfe! Zu Hilfe! Sonst bin ich verloren (Tamino, le tre dame)
N. 2 Aria Der Vogelfänger bin ich ja (Papageno)
N. 3 Aria di Tamino Dies Bildnis ist bezaubernd schön (Tamino)
N. 4 Recitativo e Aria O zittre nicht, mein lieber Sohn! - Zum Leiden bin ich auserkoren (Regina della notte)
N. 5 Quintetto Hm Hm Hm (Tamino, Papageno, le tre dame)

Quadro II Viaggio verso la saggezza

N. 6 Terzetto Du feines Täubchen, nur herein! (Monostatos, Pamina, Papageno)
N. 7 Duetto Bei Männern, welche Liebe fühlen (Pamina, Papageno)
N. 8 Finale primo Zum Ziele führt dich diese Bahn (i tre fanciulli, Tamino)

Atto secondo

Quadro I Tempio di Sarastro

N. 9 Marcia dei Sacerdoti
N. 10 Aria con coro O Isis und Osiris (Sacerdoti, Sarastro)

Quadro II Intermezzo ambiguo

N. 11 Duetto Bewahret euch vor Weibertücken (Secondo sacerdote e Sarastro)
N. 12 Quintetto Wie? Ihr an diesem Schreckensort? (Le tre dame, Tamino, Papageno)

Quadro III Intermezzo notturno

N. 13 Aria Alles fühlt der Liebe Freuden (Monostatos)
N. 14 Aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen (Regina della notte)
N. 15 Aria di Sarastro In diesen heil'gen Hallen (Sarastro)

Quadro IV Prove dell'aria e del silenzio

N. 16 Terzetto Seid uns zum zweitenmal willkommen (I tre fanciulli)
N. 17 Aria Ach, ich fühl's, es ist verschwunden (Pamina)

Quadro V Saggezza di Sarastro e saggezza di Papageno

N. 18 Coro O Isis und Osiris, welche Wonne! (Sacerdoti)
N. 19 Terzetto Soll ich dich, Teurer, nicht mehr seh'n? (Pamina, Tamino, Sarastro)
N. 20 Aria Ein Mädchen oder Weibchen wünscht Papageno sich! (Papageno)
N. 21 Duetto Pa pa pa pa (Papageno, Papagena)

Quadro VI Prove dell'acqua e del fuoco. Vittoria del bene

N. 22 Finale secondo Bald prangt, den Morgen zu verkünden (i tre fanciulli, Pamina, Tamino)
N. 23 Stretta del finale Nur stille, stille, stille (Monostatos, Regina, Sarastro, coro)

Personaggi

Tamino

Tamino (tenore lirico) appare nell'opera sin dal primo momento, quando le tre Dame della Regina della notte lo salvano da un mostro. È un personaggio pacato, controllato e innamorato di Pamina.

Tamino appare anche nei due film ispirati alla grande opera mozartiana: Il flauto magico di Ingmar Bergman e Il flauto magico di Kenneth Branagh. In quest'ultimo veste i panni di un coraggioso soldato che viene salvato dalle tre Dame dal gas velenoso sparso tra le trincee, invece che dal mostro della versione tradizionale.

Pamina

Pamina (soprano) è una giovane principessa, figlia della Regina della Notte, è innamorata di Tamino. Quest'ultimo la salva dalle forze del male e la rende felice.

Tamino e Pamina sono nomi di origine egiziana, derivano da Ta-Min e Pa-Min, cioè servo e serva del dio Min, antica divinità dell'Alto Egitto, protettore della fecondità e della fertilità.

Papageno

È un giovane uccellatore, al servizio della Regina della notte, che suona il flauto di Pan a cinque canne ed è alla ricerca di una donna da amare, una Papagena che appare solo alla fine dell'opera. Funge da aiutante nei confronti del principe Tamino, al quale dice, mentendo, di averlo salvato da un serpente (ucciso invece dalle Tre dame che, per punizione, gli chiudono la bocca con un lucchetto). All'inizio dell'opera appare come un bugiardo e un codardo, ma in seguito si rivelerà di buon cuore e piuttosto saggio.

La sua parte è sostenuta da un baritono lirico - brillante, il primo dei quali fu lo stesso librettista Schikaneder.

Papagena

È una giovane uccellatrice, interpretata da un soprano. Questa ragazza ha un obiettivo: conquistare il cuore di Papageno, lo spavaldo uccellatore. Si presenta a lui per la prima volta camuffata in una vecchietta che gli offre un bicchere di vino dicendogli che lei sarebbe diventata la sua compagna. Papageno, che non crede alle storie che racconta la vecchia signora, continua il suo cammino spensierato, ma più tardi scoprirà chi è veramente quell'anziana donna...

Sarastro

Sarastro (basso profondo) all'inizio viene dipinto come un crudele tiranno poiché ha rapito Pamina, ma egli lo ha fatto per proteggerla dalla crudele madre, l'astrifiammante Regina della Notte. Quest'ultima minaccia Pamina, tramite la famosa aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, ordinandole di uccidere Sarastro e di consegnarle il prodigioso Cerchio Settemplice solare, il quale protegge Sarastro e i suoi discepoli, gli Iniziati.

Intona due arie: O Isis und Osiris e In diesen heil'gen Hallen.

La Regina della Notte

L'astrifiammante Regina della Notte (Soprano di coloratura), è la madre della principessa Pamina, rapita da Sarastro, per proteggerla dalla madre stessa.

È una donna crudele che governa i suoi sudditi in un modo spietato facendoli spiare dalle tre Dame che ha al suo servizio.

Il suo unico scopo è la conquista del mondo. Per realizzare il suo sogno però ha bisogno del Settemplice Cerchio Solare, custodito da Sarastro. Per questo chiede a sua figlia, la principessa Pamina, di uccidere Sarastro. Come tono di voce è un soprano leggero. Morirà con Monostatos e le tre Dame in un terremoto al palazzo di Sarastro.

Nel primo atto la Regina usa le tre Dame per esortare Tamino e Papageno a partire per il salvataggio della figlia.

La regina della notte intona la famosissima aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen (La vendetta dell'inferno ribolle nel mio cuore), in cui intima alla figlia di uccidere Sarastro.

Monostatos

Monostatos è il (tenore) moro che insidia Pamina per costringerla ad amarlo. Dapprima alleato di Sarastro, lo tradisce aiutando la Regina della Notte in cambio della mano della figlia di quest'ultima. Morirà nel castello di Sarastro a causa di un terremoto con la regina e le tre Dame.

Le tre Dame

Sono le tre donne al servizio della Regina della Notte. Sono incaricate di spiare i poveri sudditi della crudele monarca e di consegnare all'uccellatore Papageno birra, pane e fichi, a patto che egli catturi uccelli per la sovrana. All'inizio dell'opera le tre dame appaiono tre brave donne che salvano il principe Tamino perché innamoratesi di lui, però continuando nell'opera si capisce che sono tre tentatrici, il cui unico scopo è quello di aiutare la loro regina nella distruzione di Sarastro. Moriranno con la regina e Monostatos nel castello di Sarastro a causa di un terremoto.

Le prime due dame sono rispettivamente due ruoli da soprano mentre la terza dama è un ruolo da contralto.

Elementi culturali

Vari elementi culturali sono confluiti nel Flauto magico:

Il fiabesco-meraviglioso settecentesco (flauto e Glockenspiel dalle proprietà magiche, apparizioni di animali e di genietti, montagne che si aprono svelando meravigliose sale);

L’illuminismo e il giusnaturalismo (aspirazione dell'uomo alla saggezza, alla ragione e al rapporto armonico con la natura);

La massoneria (riti d’iniziazione per accedere ai misteri e alla luce, invocazioni delle divinità egizie Iside e Osiride, comunità dei seguaci di Sarastro, ricca simbologia con particolare riferimento ai numeri e alla misteriosofia);

L’Hanswurst e il Kasperl popolar-viennese (l’umile, il popolaresco, il comico, il semplice, il naturale e il bonario che sono racchiusi nella figura di Papageno).

Il flauto magico è stato interpretato utilizzando varie chiavi di lettura: oltre che come fiaba per bambini, è stato letto anche come racconto massonico o come storia a contenuto illuminista.

La vicenda racconta però anche lo sviluppo di un individuo che, da giovane, ignorante e debole che era, diventa saggio, sapiente e uomo attraverso la scoperta dell’amore e il superamento di varie prove iniziatiche.

Durante questo percorso formativo, il giudizio di Tamino sui due Regni nemici si capovolge: il bene, inizialmente identificato con il Regno lunare della Regina della notte in quanto vittima del rapimento della figlia condotto da Sarastro, finirà per essere identificato nel Regno solare di quest’ultimo, inizialmente giudicato come malvagio. Nel Regno di Sarastro, Tamino troverà ragione e saggezza. Si scoprono così le buone intenzioni di Sarastro nel portare a sé Pamina, non togliendole libertà ma sottraendola con intento protettivo alla malvagia madre onde poterla destinare al giovane predestinato ed eroe della vicenda, ovvero lo stesso Tamino.

Oltre ad un’interpretazione incentrata sulla contrapposizione orizzontale fra i due Regni, si può interpretare in un’ottica verticale dove la contrapposizione è fra il potere, l'autorità, i Regni e il sotto-mondo popolare, semplice e genuino rappresentato da Papageno. L’antitesi è allora fra il concreto uomo-animale allo stato naturale e l’eletto, aristocratico ed astratto Tamino. Il Regno della luna e quello del sole sono nemici ma, allora, sostanzialmente uguali.

Entrambi rappresentano l’autorità e l’ordine, mentre Papageno - che non ha superato le prove iniziatiche ma che di ciò s'infischia beatamente - è l’uomo di tutti i giorni capace di servire allo stesso modo la Regina della notte come Sarastro, consapevole che la bontà e la felicità, seppur materiale, stanno dalla sua parte.

La Rivoluzione Francese porterà a "politicizzare" i personaggi: la perfida Regina della Notte sarà associata all'odiato Ancien Régime, Sarastro all'Illuminismo.

Oltre al filone razionalista della cultura massonica del '700, l’opera documenta un filone caratterizzato dal misticismo e dall’attrazione per i misteriosi scenari dell’Oriente. Mozart vi affronta tematiche tipiche della cultura massonica, e a lui care: morte e rinascita, rapporto tra terreno e ultraterreno, iniziazione e prova come cammino per giungere all'amore universale.

Alcune caratteristiche di questo viaggio iniziatico hanno suggerito anche, alla dantista Maria Soresina, la possibilità di un parallelo con il percorso di Dante Alighieri nella Divina Commedia, che viene proposta come una diversa chiave di lettura dell'opera.

fonte: Wikipedia

LA REGINA DELLA NOTTE

PAPAGENO E PAPAGENA

1 commento:

  1. Pare che Mozart sia stato avvelenato per i riferimenti massonici contenuti nell'opera. Per questa ragione compose il REQUIEM senza terminarlo.

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