lunedì 25 dicembre 2017

l'era atomica e la disgregazione della politica

                                       Marc Chagall, L'arca di Noè

Analizzando con spirito obiettivo l’attuale panorama politico italiano un parallelismo può essere istituito tra le attuali tendenze politiche italiane, in particolare quelle extraparlamentari, e la scienza della fisica fondata sull’energia nucleare.

Negli ultimi anni in Italia si sono moltiplicate iniziative nate dal basso per coscientizzare il popolo italiano, e molti gruppi e movimenti sono nati per contrapporsi a un’impasse, determinata trasversalmente tanto dai partici politici tradizionali quanti dal Movimento 5 stelle, chiuso ermeticamente nella sua autosufficienza. Indubbiamente questi gruppi, movimenti e aggregazioni di forze politiche extraparlamentari hanno il merito di aver restituito alla società la politica, da anni ghettizzata entro le anguste e mortifere aule parlamentari e governative, e di fatto. Le persone che hanno dato vita a tali movimenti sono genuinamente animate da una forte passione civile e dal desiderio di migliorare il Paese. Encomiabile è inoltre il loro spendersi anima e corpo per la causa, anche con l’utilizzo di risorse economiche personali, oltre che del loro tempo. Sono esempi di alte coscienze civili che spero inneschino sempre più una contaminazione a catena. Purtroppo, oltre a grandi meriti, questi movimenti condividono tutti quanti, ciascuno in misura diversa, un handicap di fondo: la tendenza divisiva, autoreferenziale e disgregante. Pur essendo ispirati ad alti valori civili, all’interno di questi movimenti serpeggiano le vecchie debolezze dei partiti tradizionali: personalismo estremo, calcolo elettorale e una forte allergia alla collegialità. Per collegialità si intende la capacità di mettere da parte personalismi e rivendicazioni troppo di parte per aderire a degli obiettivi comuni e tentare di realizzarli con uno spirito di cooperazione. In poche parole la collegialità è la capacità di singole persone e gruppi di funzionare come un corpo unico. E’ il famoso concetto di concordia di cui parlavano i filosofi rinascimentali, conosciuta anche come coincidentia oppositorum, la conciliazione degli opposti, che non significa cancellare le identità singole ma trovare un minimo comune denominatore che funga da base alla costituzione di un organismo che, come il sistema solare, funzioni in modo armonico. Ogni pianeta, infatti, ha un proprio movimento, una velocità particolare, e persino, come hanno dimostrato gli astrofisici, un suono particolare, altrimenti detta vibrazione. Eppure tutti i pianeti ruotano con una danza armonica intorno al sole, senza perdere le loro peculiarità. Ecco, l’immagine del sole e dei pianeti ruotanti intorno ad esso rende bene l’idea di ciò che intendo per organismo politico collegiale.

Dicevo sopra che, nonostante le buone intenzioni e l’impegno profuso, tali formazioni politiche sono incapaci, per i più vari motivi, di aggregarsi, di muoversi insieme in una danza armonica. Si può discutere all’infinito sulle cause che determinano questo nocivo divisismo. In realtà esse sono le stesse che regolano la psiche umana: personalismo, mania di protagonismo, autoreferenzialità, smania di potere. 
Non entro poi nel merito di movimenti e liste civetta - uno su tutti: Articolo 1- Mdp, rimasuglio mal riuscito di una certa sinistra che non ha perso il vizietto di far parlare di sé senza avere uno straccio di idea alternativa che incida sulla sollevazione di questo paese martoriato -, spesso gruppuscolo creati ad hoc per sottrarre simpatie e voti a movimenti veramente alternativi, per poi dissolverni nel nulla cosmica, dal quale provengono.

La mia ipotesi è che questa profonda stasi in cui versa la politica extraparlamentare italiana non sia casuale ma legata in qualche modo allo spirito dei tempi. Mi spiego meglio. A partire dalla scoperta dell’energia nucleare la scienza ha preso una strada sempre più votata alla frammentazione del sapere e della tecnica. La tendenza dominante è oramai quella della frammentazione e della parcellizzazione in tutti i settori della scienza e della tecnica. A inaugurare questo nuovo corso – o per meglio dire, ad accelerarlo – è stata la scoperta dell’energia atomica, cioè la tecnica di smembrare la materia, di frantumarla in particelle sempre più piccole. Ora, questo processo, sappiamo tutti a quale deriva abbia condotto: la bomba atomica minaccia costantemente la sopravvivenza del pianeta e dell’umanità. Come sosteneva René Guénon, l’energia atomica è uno dei segni più evidenti del Regno della quantità, che secondo l’esoterista francese è caratterizzato dalla solidificazione del mondo, dal sopravvento della materia frantumata sullo spirito, processo, questo, che sta portando alla dissoluzione del mondo. L’opinione della sottoscritta è che anche l’incapacità di costituire dei movimenti politici alternativi di un certo spessore sia da ricondurre al processo dissolutivo in atto. Non si riesce a mettere da parte le divergenze, né tantomeno a far convergere persino le idee comuni in una base programmatica sostanziale, al punto che abbiamo una costellazione di gruppuscoli, circoli e piccoli movimenti che tirano acqua al proprio mulino, noncuranti della necessità di allearsi per definire un progetto politico alternativo al vacuum dei partiti tradizionali. E non potrebbe essere altrimenti: lo spirito disgregatore che domina la scienza contemporanea – scienza che la sottoscritta considera all’80% deviata e immorale – è lo stesso che domina la sfera politica e sociale. L’individualismo non è un prodotto dell’evoluzione della specie, ma una deviazione dall’evoluzione umana. Aristotele, grande anima, diceva che l’essere umano è zoòn politikòn, animale politico, che sostanzia la sua umana intelligenza solo entrando in relazione con altri esseri umani, ovvero inserendosi nella società e agendo al suo interno per il bene collettivo. Oggi lasocietas è stata sostituita dall’homo dividuus, l’uomo diviso, una degenerazione dell’homo individuus (“indiviso”), termine che è la traduzione latina del termine grecoàtomos, letteralmente “il non tagliato”. E qui si ritorna, con un’ermeneutica circolare, all’era atomica e alla frammentazione in tutti gli ambiti della vita, inclusi quello sociale politico. Non è un caso che Platone, nel Simposio, spieghi il significato esoterico del mito dell’androgino: Zeus tagliò in due metà l’androgino, un essere primordiale perfetto. Da quel momento il maschio e la femmina (dal punto di vista esoterico “maschio”e “femmina” sono immagini che simboleggiano tutte le antinomie che l’uomo è chiamate a ricomporre: spirito-materia, anima-corpo, individuo-società, finito-infinito ecc.) furono condannati a ricomporre la frattura, cioè a relazionarsi per ricreare l’androginia primigenia. Ora, l’androginia non è relativa solo all’individuo ma anche agli altri gradini dell’esistenza. Essa fa ricreata anche a livello sociale e politico, e ogni uomo e donna deve attivarsi per ricrearla, altrimenti non sono più animali politici, intelligenti, ma animali e basta. 

                                   L'androgino alchemico di Michael Maier


Per concludere: una lettura di questo tipo ha lo scopo di riunire spirito e materia. Certi processi possono essere compresi solo adottando una visuale “ampia”, che abbracci tutti gli ambiti dell’esistente. Non esiste alcuna separazione tra spirito e materia, come la scienza ci vuole far credere. Lo spirito influenza la materia e la stessa cosa fa la materia. L’incapacità dei movimenti politici extraparlamentari di unirsi in un soggetto più ampio con una piattaforma programmatica condivisa riflette l’attuale tendenza alla disgregazione, che è la cifra del mondo moderno e la chiave di lettura di molti processi umani.
La drammaticità dei tempi attuali è di non saper leggere i tempi e, di conseguenze, di proporre cambiamenti e soluzioni ispirate a una lettura globale.

fonte: http://federicafrancesconi.blogspot.it/

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