venerdì 30 giugno 2017

il mito del colesterolo

Marcello Pamio

Nel 1953 Ancel Keys, un ricercatore dell'Università del Minnesota, ha pubblicato un lavoro che sarebbe diventato il mito fondante della teoria sul colesterolo. In quello studio Keys ha inserito un diagramma basato sui dati di 6 diversi paesi del mondo in cui era riscontrabile una relazione evidente tra il consumo di grassi e la mortalità dovuta a cardiopatie coronariche.

La prestigiosa rivista «Lancet» ha immediatamente commentato che:
«la curva tracciata non lascia dubbi sul fatto che esista un rapporto tra la percentuale di grassi negli alimenti consumati e il rischio di morte a causa di una cardiopatia coronarica».

Tale diagramma però si basa su un errore grossolano.

Non è un vero e proprio errore, ma è la classica strategia messa in atto da chi vuole ottenere un certo risultato piuttosto che un altro. 

Keys ha infatti preso in considerazione soltanto i dati provenienti da 6 paesi del mondo, pur avendo a disposizione le cifre relative a 22 paesi.
Perché si è limitato a 6 e non ha usato tutti i dati che aveva? La risposta è scontata: se avesse utilizzato i dati completi, il rapporto tra il consumo di grassi e la morte per arresto cardiaco si sarebbe dimostrato inesistente e inconsistente!...


Per esempio «negli Stati Uniti la mortalità dovuta a cardiopatie coronariche era 3 volte più alta che in Norvegia, anche se in entrambi i paesi il consumo di grassi era all'incirca lo stesso».
Milioni di persone sono state “ingannate” da uno studio decisamente fazioso.
Vendere la paura del colesterolo

L’ipercolesterolemia, era quasi sconosciuta 30 anni fa, ma nel giro di pochissimo tempo è salita al primo posto tra i timori per la propria salute di decine di milioni di persone in tutto il mondo.
Nel 1987 la Merck lancia la prima statina (un farmaco che abbassa il livello di colesterolo nel sangue): il Mevacor.
La cosa interessante è che questo farmaco era omologato non solo per livelli alti di colesterolo, ma anche per livelli bassi, cioè poteva essere prescritto anche a persone sane: un mercato potenzialmente sconfinato!
Si è speso più per i farmaci anticolesterolo che per ogni altro genere di medicinale con obbligo di ricetta medica.
Oggi i farmaci anticolesterolo generano introiti di oltre 25 miliardi di dollari all'anno per i loro produttori: la tedesca Bayer, l’anglo-svedese AstraZeneca e le americane Pfizer e Merck, tanto per citare le più potenti e ricche.

La creazione dei nuovi malati 

Un comitato dell'Associazione Americana di cardiologia afferma che occorre controllare regolarmente la colesterolemia già nei bambini di cinque anni, anzi sarebbe bene che un medico verificasse se nei neonati sussistano rischi di malattie cardiache.
Non appena i bambini sono in grado di consumare cibi solidi, è bene dar loro alimenti poveri di colesterolo e far controllare la pressione sanguigna a partire dai 3 anni di età: parola di cardiologo!
Proprio l'associazione federale dei cardiologi tedeschi, insieme alle aziende Becel (margarina), Pfizer (statine) e Roche Diagnostics (strumenti per gli esami), organizzano regolarmente delle “iniziative per la salute”, il cui obiettivo è di convincere le persone a farsi misurare il tasso di colesterolo nel sangue.
Il messaggio che si vuole far passare è che una colesterolemia elevata rappresenta «uno dei più frequenti fattori di rischio» per le malattie cardiocircolatorie, sapendo bene che tanti più esami del sangue vengono eseguiti dalla popolazione tanto maggiore sarà il numero di nuovi malati.(…)

Infiammazioni e/o microlesioni arteriose 

Cosa provoca le microlesioni e le infiammazioni alle arterie?

1) Il latte pastorizzato e omogeneizzato certamente rientra tra le sostanze più dannose per il nostro sistema circolatorio.
Da una parte il latte, come tutte le proteine animali, contribuisce all’acidificazione del terreno biologico che porta a sottrarre calcio dalle ossa (vedi osteoporosi), dall’altra i processi industriali che subisce per la commercializzazione lo rendono inadatto all’alimentazione umana.
Ma il colpo finale alla circolazione è dato dall’omogeneizzazione, che consiste in una centrifugazione del latte ad altissima velocità. Questa tecnica industriale frantuma i globuli di grasso (il tutto solo per evitare l’affioramento della panna) creando degli aggregati molecolari così minuti, che una volta ingeriti, possono provocare delle microlesioni all’interno delle arterie, oltre ad ammassarsi nell’apparato digerente, ostacolare la digestione e causare reflusso, obesità, allergie e stipsi.
La cicatrizzazione di queste microlesioni nelle arterie, permette al colesterolo “cattivo” (LDL) di fissarsi sulle pareti (placche ateromatose) e questa è una delle maggiori cause di arteriosclerosi e cardiopatie (ictus, infarto, ecc.).

2) Gli oli idrogenati
, detti grassi “trans” sono tossici e aggrediscono le pareti arteriose provocando problemi seri alla salute: danneggiano tra l’altro il fegato, la milza, l’intestino, i reni e la cistifellea.
Sono presenti in quasi tutti i cibi industriali confezionati, per cui è necessario ricorrere agli alimenti biologici e/o biodinamici, che almeno sono più controllati e non hanno necessità, essendo buoni e vitali, di additivi, aromi e altre sostanze chimiche dannose e acidificanti.

3) Il cloro e i suoi derivati aggiunti all’acqua del rubinetto
 per disinfettarla sterilizzano anche il terreno biologico, cioè il nostro organismo, lesionando le arterie.
Il cloro è un gas velenoso e molto irritante che crea microlesioni e infiammazioni nelle arterie.
Un altro grosso problema dell’acqua potabile è il fluoro. 

Ufficialmente i fluoruri sono considerati “contaminanti” dalla Environmental Protection Agency (l’Agenzia governativa statunitense per la protezione ambientale) e possono contenere sostanze tossiche come il piombo, berillio, mercurio, cadmio e arsenico.[1] 
Secondo il dottor Dean Burk del National Cancer Center: “il fluoruro causa ulteriori decessi per cancro e li provoca più velocemente di qualsiasi altra sostanza chimica”.[2]
Il fluoruro di sodio, utilizzato come veleno per topi [3], è contenuto nei dentifrici che troviamo nei supermercati, come prevenzione della carie!

(…)
Le statine
(…)
Gli effetti collaterali delle statine
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Il falso problema del colesterolo
(…)
Cosa possiamo fare?
(…)

[1] “Diventa il medico di te stesso”, Dottor Giuseppe Nacci, pag. 56, ed. Supermercato del libro.
[2] Idem
[3] Idem, pag. 58

Tratto dalla dispensa "Siamo sempre più malati" di Marcello Pamio
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Fonte: www.disinformazione.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

Flynn: Usa terroristi, l’Isis è in Siria grazie a Obama e Hillary

Un folle pilota americano ha abbattuto un aereo siriano che stava attaccando l’Isis. Questo conferma che Washington non sta combattendo i terroristi, ma li sta proteggendo, in quanto suoi agenti in Siria per rovesciarne il governo. Il generale Michael Flynn, ex direttore della Defense Intelligence Agency, ha rivelato in un’intervista tv che Obama e la Clinton hanno voluto fortemente inviare l’Isis in Siria, contro il suo parere. L’Isis è la scusa per entrare abusivamente in Siria. Russia e Iran vi sono legalmente, invitati da un governo eletto. Gli americani invece sono lì come criminali di guerra. Secondo il diritto internazionale, stabilito dagli stessi yankees, è un crimine di guerra aggredire un paese che non ha sollevato un pugno contro di te. Ora che un pilota americano ha dimostrato che gli Usa sono in Siria solo per sostenere il proprio agente, l’Isis, nemmeno una “presstituta” come Megyn Kelly può credere alla versione di Washington. Russi, siriani e iraniani lo sapevano sin dall’inizio. Tuttavia, queste fonti ufficiali sono tutte considerate sospette dai media occidentali. Per questo, la bugia è rimasta in piedi, fino a quando l’idiota pilota americano ha tolto il velo dalla menzogna.
Washington, naturalmente, mentirà spudoratamente. È l’unica cosa che sa fare. Dirà che era un “combattente della coalizione”, cioè che qualcun altro stava guidando gli F-18 americani. Non eravamo noi. Oppure affermeranno che il fighter Il generale Michael Flynnsiriano stava attaccando donne e bambini, oppure un gruppo di transgender o ancora un reparto maternità per donne violentate dalle “brutali truppe” di Assad. Il governo la girerà in qualche modo per rendere un aggressivo crimine di guerra un’eroica difesa di un gruppo di vittime. La domanda è: l’idiota pilota ha fatto tutto da solo, in stile Top Gun, oppure è stata un’iniziativa del complesso militare per iniziare un conflitto Stati Uniti-Russia che impedirebbe a Trump di calmare le tensioni con Putin? Sono in gioco 1 trilione di dollari annui pagati dai contribuenti americani. Non sappiamo se il pilota abbia agito da sé o su ordine. Quel che sappiamo è che non è andata giù ai russi. Il ministro della difesa ha dichiarato oggi che considera la decisione del comando statunitense come una «violazione intenzionale del memorandum per evitare incidenti di voli aerei nelle operazioni in Siria, firmato il 20 ottobre 2015». Che sorpresa! Gli americani hanno rotto un altro accordo fatto con la Russia.
Quando capirà Mosca che un accordo firmato con Washington non ha senso? I nativi americani non lo hanno mai fatto. C’è una famosa maglietta in America: “Certo che puoi fidarti del governo: chiedi ad un nativo”. Il ministro della difesa russo ha annunciato oggi che il paese sta interrompendo tutte le interazioni con gli Stati Uniti nell’ambito del memorandum di prevenzione degli incidenti nei cieli siriani. Ha aggiunto inoltre che la difesa missilistica intercetterà qualsiasi aeromobile nella zona delle Forze Aerospaziali russe in Siria, e che «nelle aree in cui l’aviazione sta conducendo missioni di combattimento nei cieli siriani, qualsiasi oggetto volante, inclusi jet e veicoli aerei senza pilota della coalizione internazionale, Obama e Hillaryscoperti ad ovest del fiume Eufrate, verranno seguiti da difese aeree e terrestri russe come bersagli aerei». In altre parole, la Russia ha velatamente indetto una “no-fly zone” in tutte le aree della Siria in cui operano le forze siriane e russe. Ogni intruso verrà colpito. Americani, israeliani, chiunque sarà fatto fuori.
Poiché è la Russia, e non Washington, ad avere la superiorità aerea in Siria, tutto ciò che serve è un altro pilota americano sconsiderato, e i totali cretini di Washington dovranno ritirarsi o fare un errore. Date la stupidità e la hybris a D.C., i cretini commetteranno un errore. Non c’è nessuna intelligenza a Washington, solo arroganza. Nel quarto di secolo che ci sono stato ho visto le persone più stupide al mondo. Credo che la Russia e la sua abile leadership ne usciranno vincenti. Tuttavia, penso anche che abbia lasciato troppo che la crisi siriana si sviluppasse. Russia e Siria avrebbero vinto la guerra molto tempo fa, se Mosca avesse evitato di continuare a dichiarare una vittoria prematura, andandosene, dovendo tornare, sperando sempre di raggiungere un accordo con Washington. Raggiungere un accordo con gli americani era quasi più importante che vincere la guerra. Che cosa assurda. Sono gli americani che hanno fomentato il terrorismo in Cecenia.
I russi sembrano non capire che non esistono terroristi indipendenti. Il terrorismo è un’arma di Washington. Come può dunque Mosca fare un accordo con un paese che le sta usando il terrorismo contro? Quale crede che sia il piano neocon di conquistare Paul Craig RobertsSiria ed Iran, se non portare più terrorismo in Russia? Putin è un leader esperto, forte e capace, forse l’unico fuori della Cina. Palesemente non ce n’è nessuno, in Occidente: un deserto di leadership. Pochi dubbi che sia un capo morale, che si oppone alla guerra e vuole il meglio per tutti i paesi. Tuttavia, cercando accordi con Washington, dà l’idea di essere debole e scavalcabile. Sarebbe molto meglio se Putin dicesse chiaramente: «Se volete la guerra, l’avrete in mezz’ora». Improvvisamente, la Russia verrebbe subito presa sul serio. Ammiro il presidente russo. Ma sta sbagliando mossa. Invece di parare l’aggressione di Washington, dovrebbe costringere Europa e Stati Uniti a venire da lui per una soluzione. Putin, il leader del mondo libero, non dovrebbe essere passivo rispetto ad un governo in bancarotta, corrotto e che si rotola nel male.
(Paul Craig Roberts, “Un altro passo verso la guerra totale”, da “Information Clearing House” del 19 giugno, post tradotto da Hmg per “Come Don Chisciotte”. Craig Roberts è stato viceministro del Tesoro nel governo di Ronald Reagan).

fonte: http://www.libreidee.org/

lunedì 26 giugno 2017

Beatrice Lorenzin lascia o raddoppia i vaccini assassini?


Roma (7 marzo 2016): iniziativa Farmindustria


di Gianni Lannes

Un ministro che mente spudoratamente e reiteratamente - forse per ignoranza o altro - può licenziare un decreto legge incostituzionale per imporre in modo coercitivo ben 12 vaccini obbligatori a minori sani, mettendo a repentaglio la loro salute? Gli articoli 76 e 77 della Costituzione repubblicana italiana non ammettono dubbi o fraintendimenti: “soltanto in casi di straordinaria necessità e urgenza”. Il presidente del consiglio pro tempore, Paolo Gentiloni, assurto alle cronache per aver regalato 339,9 chilometri quadrati di mare italiano alla Francia, ha dichiarato in conferenza stampa il 19 maggio scorso: «Non si tratta di uno stato di emergenza». Infatti, in Italia non sono in atto epidemie e non dilagano pandemie. Dunque, perché bombardare di iniezioni neonati, bambini e adolescenti?  


Per capire di che pasta scientista è fatta l'ex forzitaliota Lorenzin, è sufficiente ricordare la trasmissione Porta a Porta della Rai, andata in onda il 22 ottobre 2014: al minuto 36’,20” il ministro Beatrice Lorenzin dichiara che «solo di morbillo a Londra, cioè in Inghilterra, lo scorso anno (ossia nel 2013, ndr) sono morti 270 bambini per una epidemia di morbillo molto grave». Esattamente un anno dopo, il 22 ottobre 2015 alla trasmissione «Piazza Pulita» sempre lei se ne esce con la seguente frase (al minuto 5’57’’): «di morbillo si muore, in Europa! C’è stata una epidemia di morbillo a Londra lo scorso anno (2014) e sono morti più di 200 bambini». Inverosimile: i bambini sterminati dal pericolosissimo virus del morbillo sono calati a 200. A conti fatti, secondo le dichiarazioni della Lorenzin, in Gran Bretagna i bambini morti per morbillo nel 2013 sarebbero stati 270, nel 2014 circa 200. Quindi in due anni 470 bambini morti per morbillo in Inghilterra di cui la metà a Londra? I dati ufficiali del Public Health England, ovvero il portale governativo di salute pubblica inglese, attestano ben altro. Titolo: «Measles deaths by age group: 1980 to 2013 (ONS data)». Nel 2013 c’è stato un solo morto, aveva 25 anni e la causa non è stato il morbillo ma le complicanze polmonari. Sorvoliamo sulle frescacce inventate e propagandate sempre dalla Lorenzin relative a Gardaland. In uno Stato civile le false dichiarazioni in tv di un ministro della salute (moglie di Alessandro Picardi, il direttore delle relazioni istituzionali della RAI), in più occasioni e su più argomenti sarebbero più che sufficienti per imporre le immediate dimissioni.    
Alla voce analfabetismo funzionale. La Lorenzin in un’intervista intervista a Sky TG24 ha dichiarato: «Ci sono paure che non devono essere alimentate ma invece devono essere sedate». Mentre in trasmissione a La7 ha avuto l’ardire di dare sfoggio alla sua sapienza a proposito dei virus: «quando ci sono dei buchi i virus camminano, saltellano». 


 Conflitti interesse? A parte Ricciardi e Guerra, il 27 settembre 2016 Renzi ha partecipato a Verona, ad un’iniziativa della Glaxo Smith Kline.  E il Tempio di Adriano si è colorato di rosa. Alla vigilia della festa della donna, Farmindustria ha infatti organizzato un convegno sul tema: “Le Donne per la Farmaceutica, La Farmaceutica per le Donne”. Sono intervenute, tra gli altri, anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Istruzione Stefania Giannini. 



Qualche tempo prima, il Sole 24 ore del 7 ottobre 2014 riportava questo articolo profetico: 

«Metti dieci Ceo mondiali di Big Pharma a Palazzo Chigi e un premier che li invita a puntare (e a investire) sull'Italia. E metti che Big Pharma risponda: lo stiamo già facendo, anche oltre le promesse fatte, «siamo pronti a dare ancora una mano». Prove tecniche di sintonia tra il Governo e le industrie farmaceutiche ieri a Roma. Con un incontro a sorpresa tra Matteo Renzi e le imprese del farmaco internazionali, comprese alcune italiane come Menarini e Chiesi, che già hanno base e forza in Italia. Un incontro che fa seguito a quello avvenuto nei mesi scorsi a Bari, quando il premier per la prima volta fece un esplicito endorsement pro industria farmaceutica, definendola strategica per lo sviluppo e invitandola a consolidare e ad allargare la propria presenza nel nostro Paese…  Restano sul tavolo gli inviti di Renzi alle industrie a «investire in Italia, per voi è un'opportunità, il Paese sta cambiando», avrebbe chiosato il premier. Come interamente sul tappeto restano le richieste rilanciate dalle farmaceutiche al Governo: stabilità normativa e certezza di regole, un sistema regolatorio forte e solido, snellezza burocratica, una riforma dell'Aifa (Agenzia del farmaco) che la rende efficiente, che acceleri l'accesso dei prodotti ai mercati e le ispezioni. Una nuova prospettiva italiana per il farmaco, insomma. Che per Big Pharma costituisce quasi una pre condizione per continuare a scommettere sull'Italia, o addirittura per arrivarci ex novo. Chissà. Certo è che la presenza a palazzo Chigi dei Ceo di Bayer, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, GlaxoSmithKline, Johnson & Johnson, Merck Serono, Novartis e Roche, insieme a due delle italiane ben radicate all'estero, non è stato un evento di secondo piano. «Per la prima volta un primo ministro italiano incontra un gruppo di Ceo mondiali dello stesso settore, gliene va dato atto. Per noi questo è un segnale molto positivo e anche una dimostrazione di fiducia nel nostro Paese», ha commentato Scaccabarozzi. Ora, è chiaro, si attendono i fatti da parte del Governo. Chissà se già con la prossima legge di Stabilità. La presenza di altri ministri accanto a Renzi, – da Pier Carlo Padoan (Economia) a Beatrice Lorenzin (Salute) fino a Federica Guidi (Sviluppo) – è di sicuro un segnale in più di attenzione verso le industrie. La manovra 2015 potrebbe essere la prova della verità».



riferimenti:






  


















https://eupha.org/repository/conference /2015/EPH_Conference_Programme_Update_1_Oct_2015.pdf 


i vaccini causano l'autismo



di Gianni Lannes

Ecco una ricerca scientifica documentata, sicuramente sfuggita al nobel tricolore Beatrice Lorenzin (ministro uscente da processare per direttissima), che ha confuso i virus con i batteri saltellanti.  Se invece degli spot propagandistici la comunità scientifica italiana presentasse gli studi di chi sta indagando sui possibili legami fra vaccini e autismo, l’opinione pubblica scoprirebbe che, sul banco degli imputati, compaiono i vaccini coniugati, le vaccinazioni plurime.  

Soltanto dei criminali in camice bianco e dei politicanti italidioti possono ancora negare una correlazione e tentare di imporre ben 12 vaccini in da modalità di trattamento sanitario obbligatorio. Negli Stati uniti d’America l’incidenza dell’autismo è superiore a qualsiasi malattia infettiva: 1 su 68 (nel 1975 era 1 su 5 mila) mentre nella popolazione Amish che non è solita praticare alcun vaccino, la malattia ha un’incidenza bassissima, 1 ogni 10.000. 
In termini matematici, il vaccino incrementa la probabilità di autismo di ben147 volte. Grazie, dunque, alla popolazione Amish per aver fornito, sia pure indirettamente, un ottimo campione statistico di confronto. Il danno da vaccini è causa documentata di autismo. I dati sull'incidenza e prevalenza indicano che il momento di introduzione dei vaccini e le modificazioni nel tipo e nell'incremento del numero dei vaccini inoculati contemporaneamente implica che i vaccini sono causa di autismo.

Perché Aifa ha nascosto i rapporti degli ultimi 3 anni? Perché nel rapporto Osmed 2014 (quello generico su farmaci e vaccini) emerge che sono aumentati i casi psichiatrici sotto i due anni?  

A proposito: dove sono gli studi di sicurezza e di efficacia dei nuovi vaccini? Chi si fiderebbe dell'antimeningocco B (malattia rarissima) leggendo il rapporto ISTISAN dell'Istituto superiore di sanità? Nessun genitore che ha letto quel documento sottoporrà i propri figli alla pericolosa vaccinazione.   Alla repressione istituzionale messa in atto per conto terzi dai mentecatti di Stato e dagli analfabeti funzionali, segue la ribellione naturale. Nessuno ha il diritto di attentare alla vita anche di un solo essere umano.

Riferimenti








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fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

crisi banche venete, la Germania vuol mangiarsi il Nord-Est

«In caso di una crisi non risolta delle due banche venete che si sono recentemente trovate a navigare in cattive acque, gli effetti non sarebbero molto inferiori a quelli generati dal default della Grecia». Queste le parole che Fabrizio Viola, ad della Banca Popolare di Vicenza, ha rilasciato al “Corriere della Sera” il 2 giugno e poi riportate anche da “Business Insider Italia”. Se consideriamo, infatti, che Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno concesso prestiti “buoni” (ovvero al netto di sofferenze e incagli) per circa 30 miliardi di euro concentrati in gran parte nel nord-est Italia, cioè il territorio più importante per l’economia nazionale, è facile intuire quale sia lo sconquasso che si verrebbe a creare tramite la procedura del bail-in, che impone il rientro forzoso degli impegni a tutela dei depositi. Il debito è il motore dell’economia e intervenire in questo modo sarebbe come togliere ossigeno a tutti quegli imprenditori che fanno affidamento sui prestiti ricevuti dalle due banche; da qui, si innescherebbe la chiusura di un numero importantissimo di piccole e medie aziende, ovvero quelle che caratterizzano il tessuto industriale del nord-est ma anche italiano (le piccolissime, piccole e medie imprese costituiscono circa il 95% del tessuto industriale italiano).
La lente di ingrandimento, secondo opinioni del settore, è stata posta volutamente sulle banche operanti in questo territorio sotto la spinta della Germania; le aziende tedesche hanno un forte interscambio con quelle operanti nel nord-est Italia e Jens Weidmann, della Bundesbankpotrebbero sostituirsi ad esse o comprarle a basso prezzo in caso di fallimento. Chiudere il motore dell’economia italiana significherebbe per la Germania avere il controllo del mercato e rafforzare sempre più la propria posizione di leader in tutta Europa. Il processo sarebbe quello di usare la medesima strategia usata con la Grecia, ovvero sollecitare da una parte tramite le autorità europee dei piani di risanamento improntati su manovre “lacrime e sangue” e, dall’altro, acquisire le aziende in totale crisi per una manciata di euro (l’aeroporto di Atene è stato acquisito dalla tedesca AviAllance per 600 milioni, così come altri 14 aeroporti, per lo più turistici, erano stati acquisiti in precedenza sempre dai tedeschi per un totale di 1,2 miliardi).
Il fondato sospetto prende forma studiando a ritroso le strategie messe in pratiche dalla Germania: prima ha salvato le proprie banche impiegando più di 200 miliardi tenendo impegnata l’Italia a recuperare lo spread (2011/2012), poi ha creato la procedura del bail-il (2015) che vincola l’intervento pubblico ad ultima spiaggia facendo ricorrere gli istituti bancari a salvarsi con i soldi dei correntisti, infine sta cercando di accelerare la chiusura dei due istituti bancari tramite le pressioni fatte in sede europea da Jens Weidmann (presidente della Bundesbank e candidato alla Wolfgang Schaeublesuccessione di Mario Draghi al vertice della Bce nell’autunno del 2018) visto il rischio di elezioni anticipate, che sotto l’effetto dell’onda populista potrebbe mettere i bastoni tra le ruote al progetto tedesco tramite un cambio di governo italiano.
I tedeschi non intendono l’Europa come un processo di progressiva integrazione tra economie tra loro diverse sotto un’ottica di socializzazione, avendone invece una concezione egemonica espressa tramite le misure di austerity fiscale che finora non ha fornito esempi di successo tra gli Stati dell’Unione Europea, se non a favore della Germania stessa. Tutto questo, insieme al colpevole ritardo con cui le autorità italiane hanno compreso il fine del bail-in, potrebbe mettere in serio rischio l’economia italiana dando il definitivo via libera alla Germania per il controllo dell’Europa.
(Francesco Puppato, “Dietro il dissesto delle banche venete spunta l’ombra della Germania”, da “Wall Street Italia” dell’11 giugno 2017).

fonte: http://www.libreidee.org/

lunedì 19 giugno 2017

Albert Sabin contro la follia vaccinale


La Stampa, 8 dicenbre 1985

di Gianni Lannes

Chi l’avrebbe mai detto, eppure il padre del vaccino orale antipolio che non sfruttò mai per lucro il suo brevetto mondiale, in più occasioni, proprio in Italia ebbe a dichiarare che certi vaccini sono inutili e dannosi.


  https://drc.libraries.uc.edu/bitstream/handle/2374.UC/687983/janjune_1986_007.pdf?sequence=1




 “Il medico d’Italia”, organo della Federazione degli Ordini dei Medici, numero 52/53 - dicembre 1985
La Stampa, 29 giugno 1980
A Piacenza qualche medico ancora ricorda la lezione magistrale tenuta dal professor Sabin presso l’ordine dei medici. Almeno dal1980 fino al 1993, anno della sua morte, questo genio della medicina criticò aspramente proprio i vaccini. Peraltro, il 4 dicembre 1991 Sabin partecipò alla trasmissione televisiva su RAI 3 “Mi manda Lubrano”. In quell’occasione disse testualmente in collegamento televisivo, a proposito dell’approvazione della legge 161 (obbligatorietà vaccino antiepatite B, promulgata grazie ad una mazzetta di ben 600 milioni di lire versate dalla Glaxo al ministro De Lorenzo):   

«...Durante il mio ultimo soggiorno in Italia sono venuto a sapere che era stata appena approvata la legge che introduceva la vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B. A mio giudizio si tratta di un errore grossolano e sono certo che il ministro della Sanità è stato molto mal consigliato. In realtà in Italia oltre l’ottanta per cento di casi  si verificano tra i tossicodipendenti che fanno uso di siringhe infette o che non cambiano siringhe o tra omosessuali promiscui di sesso maschile. Affrontando questi aspetti del problema si otterrebbero risultati migliori di quelli garantiti dalla vaccinazione obbligatoria previsti dalla legge appena approvata...».

La Stampa, 22 febbraio 1981

E’ sufficiente una disamina dell’archivio storico del quotidiano La Stampa, per documentare le critiche di Sabin ai vaccini. Un gigante così nobile cosa direbbe dei medici nanerottoli in circolazione attualmente, venduti al peggior offerente?

La Stampa, 10 novembre  1993

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

il vero Brzezinski, grande architetto del terrorismo moderno

Era lui il vero “inventore” del cosiddetto “terrorismo islamico”. Zbigniew Brzezinski, già consulente per la sicurezza nazionale di Jimmy Carter, spentosi il 26 maggio 2017 all’età di 89 anni, è stato «il grande architetto del terrorismo moderno», secondo il blog “The AntiMedia”, che prova a riassumerne l’eredità. «Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’Isis, e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’Isis, la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno». Come spiega il “New York Times”, «il profondo odio di Brzezinski contro l’Unione Sovietica» ha guidato molta della politica estera americana, «nel bene e nel male». Brzezinski sostenne l’invio di miliardi di dollari ai militanti islamisti che combattevano contro l’invasione delle truppe sovietiche in Afghanistan. E incoraggiò tacitamente la Cina a mantenere il suo sostegno al brutale regime di Pol Pot in Cambogia, nel timore che i vietnamiti, sostenuti dall’Urss, prendessero il controllo del paese. Ma il “New York Times” «non non rende giustizia al vero orrore dietro le politiche di Brzezinski».
Dopo che un colpo di stato in Afghanistan, nel 1973, aveva istituito un nuovo governo laico favorevole ai sovietici, gli Usa si impegnarono a rovesciarlo con una serie di tentativi di colpi di Stato «tramite i paesi lacché dell’America, il Pakistan e l’Iran Brzezinski(che a quel tempo era sotto il controllo dello Shah, sostenuto dagli Usa», scrive “The AntiMedia” in un post tradotto da “Voci dall’Estero”. Nel luglio 1979 Brzezinski autorizzò ufficialmente il sostegno ai ribelli mujaheddin in Afghanistan, tramite il programma della Cia denominato “Operazione Ciclone”. «Molti oggi difendono la decisione dell’America di armare i mujaheddin in Afghanistan, perché credono che fosse necessario per difendere il paese, e l’intera regione, dall’aggressione sovietica. Tuttavia le stesse affermazioni di Brzesinski contraddicono in pieno questa giustificazione». In un’intervista del 1998, Brzezinski ammise che, nel condurre questa operazione, l’amministrazione Carter stava «consapevolmente aumentando la probabilità» che i sovietici intervenissero militarmente. In altre parole, Brzezinski suggerisce che gli Usa «avessero iniziato ad armare le fazioni islamiste già prima dell’invasione sovietica».
Brzezinski disse poi: «Pentirci di cosa? Quella operazione segreta fu un’idea eccellente. Ebbe l’effetto di attirare i russi nella trappola afghana e volete che me ne penta? Il giorno in cui i sovietici varcarono ufficialmente il confine afghano scrissi al presidente Carter: ora abbiamo l’opportunità di dare all’Urss il suo Vietnam». Questa affermazione, annota “The AntiMedia”, andava al di là del semplice vanto di avere istigato una guerra e il collasso definitivo dell’Unione Sovietica. Nelle sue memorie, intitolate “From the Shadows“, Robert Gates – ex direttore della Cia sotto Ronald Reagan e George W. Bush, nonché segretario alla difesa sia sotto Bush junior che sotto Obama – confermò direttamente che quella operazione segreta iniziò sei mesi prima dell’invasione sovietica, proprio con l’intento di attirare i russi in un pantano in stile vietnamita. «Brzezinski sapeva esattamente cosa stava facendo. I sovietici si impantanarono in Afghanistan per circa dieci anni, combattendo contro una riserva interminabile di armi fornite dagli americani e di combattenti addestrati dagli americani. A quel tempo i media si Brzezinski con il giovane Bin Ladenspinsero al punto di elogiare Osama Bin Laden – una delle figure più influenti dell’operazione segreta di Brzezinski. Sappiamo tutti come è andata a finire».
Perfino dopo la piena consapevolezza di ciò che era diventata la sua creazione finanziata dalla Cia, nel 1998 Brzezinski fece queste dichiarazioni ai suoi intervistatori: «Cos’è più importante per la storia del mondo? I Talebani o il crollo dell’impero sovietico? Un po’ di musulmani scalmanati o la liberazione dell’Europa Centrale e la fine della guerra fredda?». L’intervistatore, allora, si rifiutò di lasciar passare questa risposta come se nulla fosse, e ribatté: «Un po’ di musulmani scalmanati? Ma è stato detto e ripetuto che il fondamentalismo islamico rappresenta una minaccia per il mondo moderno». Brzezinski troncò questa affermazione dicendo: «Nonsense!». Cose di questo genere, osserva il blog, «succedevano quando i giornalisti facevano ancora domande pressanti ai funzionari di governo, cosa che oggi accade assai di rado». Di fatto, il sostegno di Brzezinski a questi elementi radicali portò direttamente alla formazione di Al-Qaeda, che letteralmente significa “la base”, perché era in effetti la base da cui si lanciava la controffensiva contro l’invasione sovietica che si stava anticipando. «Ciò portò anche alla creazione dei Talebani, la mortale creatura che oggi sta combattendo una battaglia all’ultimo sangue contro le forze Nato».
Inoltre, nonostante le affermazioni di Brzezinski, che cerca di far passare l’idea di una sconfitta definitiva dell’impero russo, «la verità è che, per Brzezinski, la guerra fredda non è mai terminata», sottolinea “The AntiMedia”. «Sebbene sia stato critico riguardo all’invasione dell’Iraq nel 2003, Brzezinski ha mantenuto un forte controllo sulla politica estera americana fino al momento della sua morte: non è una coincidenza che, in Siria, l’amministrazione Obama abbia adottato una strategia del tipo “pantano afghano” contro un altro alleato della Russia: il regime di Assad». Un comunicato divulgato da Wikileaks, datato dicembre 2006 e firmato da William Roebuck, a quel tempo incaricato d’affari presso l’ambasciata americana a Damasco, allude esplicitamente alla possibilità concreta di scommettere su «una crescente presenza di estremisti islamisti». Un po’ come con l’Operazione Ciclone in Afghanistan, sotto Barack Obama «la Cia ha speso circa un miliardo di dollari all’anno per Obamaaddestrare i ribelli siriani, affinché si impegnassero in tattiche terroristiche». E la maggioranza di questi ribelli «condivide l’ideologia fondamentalista dell’Isis e ha l’obiettivo esplicito di stabilire la legge della Sharia in Siria».
Proprio come in Afghanistan, la guerra in Siria ha coinvolto formalmente la Russia nel 2015, e l’eredità di Brzezinski è stata mantenuta viva attraverso gli “avvertimenti” di Obama al presidente russo Vladimir Putin, che avrebbe spinto la Russia verso un altro pantano in stile afghano. «Da chi può aver acquisito, Obama, queste tecniche “alla Brzezinski”, gettando la Siria nell’orrore di sei anni di guerra e di nuovo trascinando una grossa potenza nucleare in un conflitto pieno di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità?». Ecco la risposta: «Le ha acquisite da Brzezinski stesso». Secondo Obama, Brzezinski è stato un suo mentore personale, un «amico eccezionale», dal quale ha imparato moltissimo. «Alla luce di questo, c’è forse da sorprendersi che siano sorti così tanti conflitti dal nulla durante la presidenza Obama?». Un’azione a tutto campo, dal Medio Oriente all’Ucraina: il 7 febbraio 2014, la “Bbc” ha pubblicato la trascrizione dell’intercettazione telefonica di una conversazione tra l’assistente segretaria di Stato, Victoria Nuland, e l’ambasciatore americano in Ucraina, Geoffrey Pyatt. In quella conversazione, i due alti funzionari «stavano discutendo su chi avrebbero voluto piazzare al governo ucraino dopo il colpo di Stato che aveva cacciato il presidente filorusso Viktor Yanukovych».
Ed ecco che Brzezinski stesso, nel suo libro del 1998, “La Grande Scacchiera”, sosteneva la necessità di prendere il controllo dell’Ucraina, dicendo che era «uno spazio nuovo e importante sulla scacchiera euroasiatica, un perno geopolitico, perché la sua stessa esistenza come nazione indipendente implicava che la Russia cessasse di essere un impero euroasiatico». Brzezinski ammoniva contro l’eventualità di permettere alla Russia di prendere il controllo dell’Ucraina, perché «la Russia si riprenderebbe automaticamente i mezzi per tornare ad essere un potente Stato imperiale, con influenze sia in Europa che in Asia». Dopo Obama, Donald Trump è salito in carica con tutta un’altra mentalità, con l’idea di lavorare con la Russia e con il governo siriano per combattere l’Isis. «Non c’è da sorprendersi che Brzezinski non abbia sostenuto la campagna di Trump per la presidenza, e abbia ritenuto che le idee di Trump sulla politica estera mancassero di coerenza», aggiunge “The AntiMedia”. Robert GatesPoi, forse, qualche ripensamento in extremis: l’anno scorso, Brzezinski è sembrato aver cambiato posizione sulla “geopolitica del terrore”, iniziando a sostenere una redistribuzione del potere globale, alla luce del fatto che gli Usa non sono più la grande potenza imperiale di un tempo.
Tuttavia, Brzezinski sembrava ancora ritenere che, senza il ruolo-guida dell’America, il risultato sarebbe stato solo «il caos globale». Pare perciò improbabile che il suo cambiamento di posizione fosse fondato su un cambiamento reale e significativo sullo scacchiere geopolitico. «La stessa esistenza della Cia è fondata sull’idea di una minaccia russa, come è stato evidenziato dall’aggressione decisa da parte della stessa Cia contro l’amministrazione Trump non appena si è delineata una possibile distensione con l’ex Unione Sovietica», conclude “The AntiMedia”. «Brzezinski è morto nella tranquillità del suo letto di ospedale, a differenza di milioni di civili sfollati e assassinati, risucchiati nel suo contorto gioco di scacchi geopolitico, fatto di sangue e follia. La sua eredità è la militanza jihadista, la formazione di Al-Quaeda, il più devastante attacco su suolo americano che sia mai stato fatto da un’entità straniera nella storia recente, e la demonizzazione della Russia come eterno avversario, con il quale la pace non si può e non si deve fare».

fonte: http://www.libreidee.org/