sabato 30 dicembre 2017

impennata elettrosmog


arriva il 5G: come (e soprattutto dove) sopravviveranno gli Elettrosensibili? Il giurista Mattei: “E’ scomparso l’individuo, è solo merce da macello!”

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di Maurizio Martucci

Una marea invisibile di microonde millimetriche ci sommergerà! L’annuncio di questi giorni parla chiaro: entro il 2018 ben l’80% di Milano sarà coperta. Così come Torino, con le ‘sperimentali’ Bari, Matera, Prato e L’Aquilapronte alla prova su strada. E Roma riscalda i motori e si sta attrezzando. Il 5G, la nuova tecnologia per le comunicazioni senza fili di quinta generazione, sta sbarcando in questi giorni in Italia, come dettato dall’Unione Europea nel 5G Action Plan (un business da 225 miliardi di Euro stimati da qui al 2025) che spinge per l’attuazione di una copertura (praticamente) a tappeto su tutto il territorio nazionale (comprese zone rurali di campagna e parchi naturali) per il lancio dell’ultima frontiera del wireless, frequenze molto potenti nello spettro radio tra 3.6 – 3.8 Ghz per gestire simultaneamente milioni di dispositivi collegati in contemporanea al di sopra di 10 Gigabit al secondo.

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Attualmente tra i vecchi sistemi TACS, GSM, 3G e 4G, da Nord a Sud (isole comprese) sono in funzione già 60.000 ripetitori di telefonia mobile (le antenne di telefonia, molto spesso sui palazzi): a queste se ne dovranno aggiungere altre migliaia, annunciate come ‘più innovative’ in ottica 5G. Si tratta delle micro-antenne Massive MIMO e Beamforming che, per gioco forza, innalzeranno (fino a farlo schizzare a livelli senza precedenti nella storia dell’umanità) il tasso di inquinamento elettromagnetico, il tanto discusso elettrosmog da radio-frequenze, irradiazioni da onde non-ionizzanti, già dal 2011 nella Black list (Classe 2B) dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Organizzazione Mondiale della Sanità) come ‘possibili cancerogene per l’Uomo’, oltre che perno di una manciata di sentenze uscite dai tribunali (una è pure stata confermnata in Cassazione) che, giuridicamente, attestano il nesso causale elettrosmog=cancro. Ma il Governo non aspetta e ha messo (per ora) gratuitamente a disposizione le frequenze per la sperimentazione, poi ci saranno le aste a cui parteciperanno i vari gestori di rete mobile .

Nella richiesta di moratoria del 5G, rilanciata in Italia dall’ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente in condivisione con una task force di oltre un centinaio di medici-ricercatori e scienziati internazionali “fino a che scienziati indipendenti dall’industria non avranno completamente studiato i potenziali pericoli per la salute umana e per l’ambiente”, si è previsto che l’impennata di nuove antenne “si tradurrà in un’installazione di antenne ogni 10-12 case nelle aree urbane, aumentando così in modo massiccio l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”. Vuol dire che da qui ai prossimi mesi (se non gironi) dovremmo ritrovarci come circondati. E con quali effetti sulla salute pubblica? Cartelli in mano, nel silenzio italiano in Europa c’è già chi protesta!

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Intanto, ecco come sono costretti a vivere alcune persone che soffrono della Sindrome da Elettrosensibilità, patologia immuno-neuro-tossica altamente invalidante tipica della moderna Era Elettromagnetica che costringe (forse migliaia di cittadini) a vivere isolati, lamentando effetti biologici (non termici) multiorgano, restando ai margini della società civile per fuggire dall’irradiazione ubiquitaria dell’elettrosmog che, col 5G, potrebbe tradursi – non soltanto per questi ‘malati invisibili – come una vera e propria via senza ritorno. Per loro potrebbe non esserci scampo?

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L’elettrosensibilità ti espone ad una battaglia continua, la gente non vuol credere che esista questa malattia – lo sfogo al Messaggero Veneto del marito di Giulia, una malata friulana in fuga da lavoro e casa per vivere in una tenda schermata tra le montagne della Carnia, al riparo da onde elettromagnetiche – Accettare una situazione del genere vorrebbe dire cambiare le proprie abitudini e nessuno è disposto a farlo finché la salute glielo permette”.

Sul mensile ecologista Terra Nuova la storia di una cinquantenne di Imperia in ritiro dalla vita, rifugiatasi in un agriturismo del Piemonte in cerca di un’inesistente Free Elettrosmog Zone, cioè una zone italiana senza elettrosmog nell’aria: “Noi elettrosensibili soffriamo moltissimo in presenza di smartphone, tablet, bluetooth, cordless, tutti oggetti dei quali sembra che oggi non si possa fare a meno. Mi causano violenti sbalzi di pressione, difficoltà respiratorie e vertigini. La cura? L’allontanamento dalla fonte del malessere. Non ricevo alcun aiuto dallo Stato sotto forma di pensione di invalidità o altro”.

Nella cronaca del Corriere di Arezzo la sfida di Talzano: Flavia Bisogni, elettrosensibile, ha portato in tribunale un colosso di BigPhone per la terza antenna di ripetizione per telefonia mobile, installate a pochi metri da casa. Un incubo, oltre la beffa. “Ho dovuto abbandonare Firenze, cerando riparo nella campagna aretina”, racconta denunciando l’accerchiamento da elettrosmog, trappola che la costringe a soffrire H24 tra le mura domestiche. “Sono disperata, già la situazione era al limite vivibilità. Ora che devo fare? Arrendermi? Andar via dalla casa costruita con sacrificio dalla famiglia?”.

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E mentre il fenomeno degli Elettrosensibili è finito anche pagine dell’ultimo numero della rivista L’Internazionale, il noto giurista Ugo Mattei (professore di diritto internazionale e comparato all’Università della California di San Francisco e di diritto privato all’Università di Torino) nella recente Conferenza “Costituzione, Comunità, Diritti” tenuta nel capoluogo piemontese s’è espresso senza riserve sugli effetti dell’interconnessione globale e permanente, smascherando il motivo per cui non è più possibile togliere la batteria dallo smartphone, affermando che “l’individuo non esiste più, è solo merce. Siamo merce da macello controllata dallo smartphone. Così scompaiono lo Stato e il diritto!” Pare una resa dei conti, altro che mondo smart

Fonte tratta dal sito .

fonte: http://wwwblogdicristian.blogspot.it/

venerdì 29 dicembre 2017

bozza specchiata


In rete naviga una maestrina con la mascherina,
non fa altro che ripetere quanto io sia incapace di vincere.
E' un ingranaggio, non è mentalmente disturbata,
è mentalmente controllata che è molto peggio.
Allucinazioni e vizi causati da assunzioni
di sostanze stupefacenti
le fanno credere di scorgere situazioni
apparentemente esistenti ma fittizi.
Sarà in terapia o solo strategia
ma sostiene che mi abbia vista in fotografia,
che abito a Lugano, mai vista da vicino,
e che da decenni non applico più penetrazioni regolari,
bensì capolavori di vibratori.
Sarei propensa a recarmi dal ferramenta
per l'acquisto di una moka da 6 tazze,
e successivamente trovare un emporio del piacere
per visionare mazze a forma di uccello,
testare l'aerodinamicità centrando un cristallo
e farne dono alla sua vita d'inferno,
perché lei a differenza mia, è obbligata ad essere forte,
io riesco a dormire mentre le sue notti sono corte.
Per suo volere ha scelto di addentrarsi in ambienti di potere
consapevole di cambiare la propria sorte,
nel momento in cui se ne fa parte
scatta la condanna a morte,
basta un trascurabile particolare
e inesorabile contrappasso massonico è pronto ad agire,
perciò maestrina lasciami perdere e pensa a correre.

mercoledì 27 dicembre 2017

denaro elettronico

Oggi si sta verificando un'esplosione delle monete virtuali. Difficile prevederne le conseguenze. Rispolveriamo un interessante articolo del 2012 ..

Salvatore Brizzi

Negli anni ’90 quando acquistavi qualcosa in un negozio e al momento di pagare tiravi fuori la tua carta elettronica, spesso, la maggior parte delle volte, la commessa ti diceva: “Mi spiace, accettiamo solo pagamenti in contante.”
Ve lo ricordate?

Gli esercizi che accettavano pagamenti con bancomat e carte di credito lo comunicavano sulla vetrina del negozio.

Oggi ci capita l’esatto contrario.

Al di là del fatto che per legge non puoi più effettuare transazioni in contante che superino i 1000 euro, anche quando acquisti un cellulare da 200 euro, la commessa è probabile che ti risponda: “Per cifre così grandi non accettiamo più contante. Non avrebbe una card?”

La soglia dei pagamenti cash (=contante) è scesa negli ultimi anni da 12.500 euro a 5.000 euro (maggio 2010), successivamente a 2.500 euro (agosto 2011), e adesso, grazie al governo tecnico di Monti è possibile pagare in contante solo cifre al di sotto dei 1000 euro (dicembre 2011).

I motivi principali per cui si vuole far passare i consumatori dal denaro contante a quello elettronico sono due:

1) La gestione (conio, stampa, trasporto, distribuzione) del denaro cartaceo/metallico costa, in Europa, decine di miliardi di euro. Per cui eliminando il denaro cartaceo/metallico le banche (perché, sappiatelo, il denaro viene emesso dalla Banca Centrale Europa e non degli Stati) abbattono ogni costo legato alla produzione. In questo modo si porta a conclusione il processo di sottrazione del valore intrinseco alla moneta che è iniziato tanto tempo fa: anticamente infatti le monete erano d’oro o d’argento, poi di metalli e leghe sempre meno nobili, poi di carta… e infine non resterà nulla… una cifra su un computer.
Quando possiedi una moneta d’oro o d’argento tu possiedi qualcosa che ha un valore intrinseco riconosciuto internazionalmente (che può variare, è vero, ma che non può mai scendere sotto una certa soglia, a meno che qualcuno non inizi a importare oro a basso costo da un altro pianeta!), ma quando possiedi un pezzo di carta, questo ha un valore intrinseco di massimo 30 centesimi! Il valore nominale – quello stampato sulla banconota – può anche essere di, poniamo, 50 euro, ma quanti beni tu puoi acquistare con quella banconota da 50 euro dipende dal livello dell’inflazione, perché l’oggetto in sé vale poco o niente.

Ci sono stati periodi nella storia dove con una banconota corrispondente al valore nominale di 50 euro potevi comprarti solo un pezzo di pane. Ed è quantomai probabile che ci stiamo di nuovo avvicinando a una simile epoca di iper-inflazione. Il che equivale a dire che con le nostre banconote potremo tergerci il deretano. Uguale discorso per le cifre elettroniche che compaiono sul nostro conto in banca. Quelle non valgono nemmeno i 30 centesimi della carta.

A ben guardare anche l’oro – come ogni bene sulla Terra – non può avere di per sé un valore intrinseco fisso, perché anche in questo caso parliamo di un valore che gli viene attribuito dal mercato. 

Ciò che agisce a favore dell’oro è in primo luogo il fatto che può essere definito una “risorsa scarsa”, ossia sul pianeta non ce n’è molto, e in secondo luogo la sua estrema stabilità storica: a parte qualche periodo di calo sono 2000 anni che il suo valore sale. Però nel periodo fra la fine degli anni ’90 e il 2001 l’oro è sceso fino a un minimo storico di 250 dollari; lo stesso minimo è stato toccato all’inizio degli anni ’80 e poi di nuovo a metà di quegli stessi anni (http://www.kitco.com/scripts/hist_charts/yearly_graphs.plx), anche se poi si è sempre ripreso e chi ha resistito nei periodi “bui” e non ha venduto il suo oro, adesso sono almeno 10 anni che continua a guadagnare. 
Attualmente non è ancora il momento di vendere, in quanto il suo valore presumibilmente aumenterà (con alti e bassi) fino a quando la moneta continuerà a perdere il suo potere d’acquisto, come sta facendo in questo periodo.

Ma c’è un bene d’investimento che ha un valore intrinseco?

In realtà sì. Ogni oggetto utile è un investimento che possiede un valore intrinseco. Una sedia, un coltello, una casa o un terreno coltivabile possiedono valore intrinseco in quanto svolgono una funzione che le banconote e le monete, siano esse d’oro o di rame, non posseggono. Al di là del fatto che una casa sul mercato può valere anche decine di migliaia di euro in più o in meno a seconda del periodo storico, essa possiede valore di per se stessa in quanto è un tetto sotto cui ripararsi, lo stesso dicasi per un terreno coltivabile. Anche se il mio terreno viene enormemente svalutato a causa delle condizioni di mercato (per es., tutti vendono e nessuno vuole comprare) esso continua a valere in quanto io posso sempre coltivarci pomodori e patate utili per sfamarmi. Con i lingotti d’oro – se dovesse crollare il loro valore – non posso fare altrettanto, perché sono oggetti di per sé totalmente inutili.

Il consiglio che si poteva dare ancora fino a un anno fa era di comprare metalli preziosi e utilizzare i soldi guadagnati per acquistare beni di utilità pratica. Oggi è impossibile prevedere cosa faranno l’inflazione, e quindi l’oro, anche solo fra una settimana, a causa dell’instabilità socio-politica-geologica del pianeta. In tal caso ci si deve affidare alla propria intuizione e avere Fede che ci capiterà sempre e solo ciò che è meglio per noi. Questo è l’atteggiamento dell’»uomo verticale« di fronte alla crisi.

2) Il secondo motivo per cui si vogliono far slittare i consumatori dal denaro contante a quello elettronico è che in tal modo il consumatore smette di essere anonimo, come invece succedeva in passato. In altre parole, prima nessuno sapeva cosa avevo comprato, né quando, né dove. Con una card elettronica possono invece registrare i miei acquisti, capire i miei gusti, le mie abitudini e persino i miei spostamenti sul territorio.

L’estensione della moneta elettronica al 100% della popolazione significherà controllo totale della situazione economica del cittadino. Fine della privacy finanziaria.

Se fai o dici qualcosa di scomodo per l’oligarchia (dell’oligarchia tratto nel mio libro), qualcuno davanti a una tastiera potrà con un click bloccare il tuo conto e quindi il tuo potere d’acquisto e di sopravvivenza. Se ti bloccano il conto oggi, puoi cavartela con il contante, ma se non c’è più contante in circolazione, nel momento in cui non hai più la card elettronica, o ne hai una bloccata, sei tagliato fuori da qualunque transazione. Non mangi, non puoi fare benzina, non puoi attraversare i caselli autostradali.

E se a causa della crisi t’imponessero per legge di prelevare dal tuo conto in banca solo una certa quantità di denaro settimanalmente (come hanno fatto in Argentina per evitare la corsa al ritiro dei propri risparmi)? Allora ti accorgeresti che quei soldi non sono mai stati tuoi e che finché accetti le regole del Sistema tu non puoi decidere della tua vita!

Anni fa si vociferava della possibilità che venissero addirittura installati dei microchip sottopelle alla popolazione, ma a mio parere per ottenere un controllo globale è già sufficiente una life card di questo tipo, attraverso la quale si effettuano tutte le transazioni economiche e ti vengono già sottratte le tasse in maniera automatica in base ai tuoi guadagni!

(Ma allora come farò con le prostitute? Dove gliela faccio passare la card?)

Tutto ciò che può fare il cittadino – se è un »uomo verticale« e non un burattino – è riprendersi in mano la propria vita e tornare a essere un individuo autonomo, anziché un codice a barre. Ma dobbiamo farlo adesso, perché nei prossimi mesi potremmo essere tutti chiamati a compiere questa scelta: la comodità di una life card che ti assicura il tuo stipendio da schiavo con tutti i vantaggi che derivano dall’appartenere alla società del produci/consuma/crepa, oppure la vita in una comunità – o una rete di comunità – di campagna, oltre i confini della società, dove la vita sarà più dura perché verranno a mancare alcune delle comodità di cui può usufruire il “servo occidentalizzato”, ma si produce ciò che si consuma e ci si sente più liberi.

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

lunedì 25 dicembre 2017

l'era atomica e la disgregazione della politica

                                       Marc Chagall, L'arca di Noè

Analizzando con spirito obiettivo l’attuale panorama politico italiano un parallelismo può essere istituito tra le attuali tendenze politiche italiane, in particolare quelle extraparlamentari, e la scienza della fisica fondata sull’energia nucleare.

Negli ultimi anni in Italia si sono moltiplicate iniziative nate dal basso per coscientizzare il popolo italiano, e molti gruppi e movimenti sono nati per contrapporsi a un’impasse, determinata trasversalmente tanto dai partici politici tradizionali quanti dal Movimento 5 stelle, chiuso ermeticamente nella sua autosufficienza. Indubbiamente questi gruppi, movimenti e aggregazioni di forze politiche extraparlamentari hanno il merito di aver restituito alla società la politica, da anni ghettizzata entro le anguste e mortifere aule parlamentari e governative, e di fatto. Le persone che hanno dato vita a tali movimenti sono genuinamente animate da una forte passione civile e dal desiderio di migliorare il Paese. Encomiabile è inoltre il loro spendersi anima e corpo per la causa, anche con l’utilizzo di risorse economiche personali, oltre che del loro tempo. Sono esempi di alte coscienze civili che spero inneschino sempre più una contaminazione a catena. Purtroppo, oltre a grandi meriti, questi movimenti condividono tutti quanti, ciascuno in misura diversa, un handicap di fondo: la tendenza divisiva, autoreferenziale e disgregante. Pur essendo ispirati ad alti valori civili, all’interno di questi movimenti serpeggiano le vecchie debolezze dei partiti tradizionali: personalismo estremo, calcolo elettorale e una forte allergia alla collegialità. Per collegialità si intende la capacità di mettere da parte personalismi e rivendicazioni troppo di parte per aderire a degli obiettivi comuni e tentare di realizzarli con uno spirito di cooperazione. In poche parole la collegialità è la capacità di singole persone e gruppi di funzionare come un corpo unico. E’ il famoso concetto di concordia di cui parlavano i filosofi rinascimentali, conosciuta anche come coincidentia oppositorum, la conciliazione degli opposti, che non significa cancellare le identità singole ma trovare un minimo comune denominatore che funga da base alla costituzione di un organismo che, come il sistema solare, funzioni in modo armonico. Ogni pianeta, infatti, ha un proprio movimento, una velocità particolare, e persino, come hanno dimostrato gli astrofisici, un suono particolare, altrimenti detta vibrazione. Eppure tutti i pianeti ruotano con una danza armonica intorno al sole, senza perdere le loro peculiarità. Ecco, l’immagine del sole e dei pianeti ruotanti intorno ad esso rende bene l’idea di ciò che intendo per organismo politico collegiale.

Dicevo sopra che, nonostante le buone intenzioni e l’impegno profuso, tali formazioni politiche sono incapaci, per i più vari motivi, di aggregarsi, di muoversi insieme in una danza armonica. Si può discutere all’infinito sulle cause che determinano questo nocivo divisismo. In realtà esse sono le stesse che regolano la psiche umana: personalismo, mania di protagonismo, autoreferenzialità, smania di potere. 
Non entro poi nel merito di movimenti e liste civetta - uno su tutti: Articolo 1- Mdp, rimasuglio mal riuscito di una certa sinistra che non ha perso il vizietto di far parlare di sé senza avere uno straccio di idea alternativa che incida sulla sollevazione di questo paese martoriato -, spesso gruppuscolo creati ad hoc per sottrarre simpatie e voti a movimenti veramente alternativi, per poi dissolverni nel nulla cosmica, dal quale provengono.

La mia ipotesi è che questa profonda stasi in cui versa la politica extraparlamentare italiana non sia casuale ma legata in qualche modo allo spirito dei tempi. Mi spiego meglio. A partire dalla scoperta dell’energia nucleare la scienza ha preso una strada sempre più votata alla frammentazione del sapere e della tecnica. La tendenza dominante è oramai quella della frammentazione e della parcellizzazione in tutti i settori della scienza e della tecnica. A inaugurare questo nuovo corso – o per meglio dire, ad accelerarlo – è stata la scoperta dell’energia atomica, cioè la tecnica di smembrare la materia, di frantumarla in particelle sempre più piccole. Ora, questo processo, sappiamo tutti a quale deriva abbia condotto: la bomba atomica minaccia costantemente la sopravvivenza del pianeta e dell’umanità. Come sosteneva René Guénon, l’energia atomica è uno dei segni più evidenti del Regno della quantità, che secondo l’esoterista francese è caratterizzato dalla solidificazione del mondo, dal sopravvento della materia frantumata sullo spirito, processo, questo, che sta portando alla dissoluzione del mondo. L’opinione della sottoscritta è che anche l’incapacità di costituire dei movimenti politici alternativi di un certo spessore sia da ricondurre al processo dissolutivo in atto. Non si riesce a mettere da parte le divergenze, né tantomeno a far convergere persino le idee comuni in una base programmatica sostanziale, al punto che abbiamo una costellazione di gruppuscoli, circoli e piccoli movimenti che tirano acqua al proprio mulino, noncuranti della necessità di allearsi per definire un progetto politico alternativo al vacuum dei partiti tradizionali. E non potrebbe essere altrimenti: lo spirito disgregatore che domina la scienza contemporanea – scienza che la sottoscritta considera all’80% deviata e immorale – è lo stesso che domina la sfera politica e sociale. L’individualismo non è un prodotto dell’evoluzione della specie, ma una deviazione dall’evoluzione umana. Aristotele, grande anima, diceva che l’essere umano è zoòn politikòn, animale politico, che sostanzia la sua umana intelligenza solo entrando in relazione con altri esseri umani, ovvero inserendosi nella società e agendo al suo interno per il bene collettivo. Oggi lasocietas è stata sostituita dall’homo dividuus, l’uomo diviso, una degenerazione dell’homo individuus (“indiviso”), termine che è la traduzione latina del termine grecoàtomos, letteralmente “il non tagliato”. E qui si ritorna, con un’ermeneutica circolare, all’era atomica e alla frammentazione in tutti gli ambiti della vita, inclusi quello sociale politico. Non è un caso che Platone, nel Simposio, spieghi il significato esoterico del mito dell’androgino: Zeus tagliò in due metà l’androgino, un essere primordiale perfetto. Da quel momento il maschio e la femmina (dal punto di vista esoterico “maschio”e “femmina” sono immagini che simboleggiano tutte le antinomie che l’uomo è chiamate a ricomporre: spirito-materia, anima-corpo, individuo-società, finito-infinito ecc.) furono condannati a ricomporre la frattura, cioè a relazionarsi per ricreare l’androginia primigenia. Ora, l’androginia non è relativa solo all’individuo ma anche agli altri gradini dell’esistenza. Essa fa ricreata anche a livello sociale e politico, e ogni uomo e donna deve attivarsi per ricrearla, altrimenti non sono più animali politici, intelligenti, ma animali e basta. 

                                   L'androgino alchemico di Michael Maier


Per concludere: una lettura di questo tipo ha lo scopo di riunire spirito e materia. Certi processi possono essere compresi solo adottando una visuale “ampia”, che abbracci tutti gli ambiti dell’esistente. Non esiste alcuna separazione tra spirito e materia, come la scienza ci vuole far credere. Lo spirito influenza la materia e la stessa cosa fa la materia. L’incapacità dei movimenti politici extraparlamentari di unirsi in un soggetto più ampio con una piattaforma programmatica condivisa riflette l’attuale tendenza alla disgregazione, che è la cifra del mondo moderno e la chiave di lettura di molti processi umani.
La drammaticità dei tempi attuali è di non saper leggere i tempi e, di conseguenze, di proporre cambiamenti e soluzioni ispirate a una lettura globale.

fonte: http://federicafrancesconi.blogspot.it/

mercoledì 20 dicembre 2017

l’Italia è il paese Ue con più poveri: sono oltre 10 milioni

L’Italia è il paese europeo in cui vivono più poveri. Sono 10,5 milioni, su un totale a livello Ue di 75 milioni, i cittadini che hanno – per esempio – difficoltà a fare un pasto proteico ogni due giorni, sostenere spese impreviste, riscaldare a sufficienza la casa, pagare in tempo l’affitto e comprarsi un paio di scarpe per stagione e abiti decorosi. Gli italiani in questa condizione rappresentano il 14% del totale europeo e sono più dei 9,8 milioni di abitanti della Romania nella stessa situazione, anche se in termini percentuali la Penisola è undicesima tra i 28 Stati membri con un 17,2% di indigenti sul totale. A rendere ufficiale la classifica è stata l’Eurostat, secondo cui dietro Roma e Bucarest c’è Parigi: i francesi in stato di deprivazione sociale sono 8,4 milioni. Il poco invidiabile primato non stupisce se si pensa che, stando ai dati Istat, negli ultimi dieci anni i “poveri assoluti” – chi non è in grado di acquistare nemmeno beni e servizi essenziali – sono triplicati. Nel 2006 erano 1,66 milioni, l’anno scorso l’istituto di statistica ne ha contati 4,7 milioni. Tra cui 1,3 milioni di bambini. Gli indicatori Ue: possibilità di fare un pasto proteico, possesso di due paia di scarpe. La cifra diffusa martedì dall’istituto europeo è più del doppio rispetto a quella relativa ai poveri assoluti perché la visuale si allarga a tutti i residenti “in stato di deprivazione”.
Sono considerate tali le persone che non si possono permettere almeno cinque cose ritenute necessarie, come un pasto proteico ogni due giorni, vestiti nuovi per sostituire quelli inutilizzabili, un’auto, due paia di scarpe, una settimana di vacanze Mensa nuovi poveriall’anno, una connessione a internet, un‘uscita al mese con gli amici. Se invece dei numeri assoluti si guardano le percentuali, la classifica cambia. I Paesi europei con le maggiori quote di cittadini deprivati sono Romania, con il 49,7%, Bulgaria (48%), Grecia (36%), Ungheria (32%) e Lituania (29%). I paesi nordici sono quelli che stanno meglio. La percentuale di indigenti sulla popolazione è solo del 3% in Svezia, del 4% in Finlandia e del 5% in Lussemburgo e del 6% in Danimarca. In tutta la Ue la deprivazione colpisce di più le persone con livelli di istruzione bassi. Il 25% dei cittadini con bassi livelli di istruzione ne soffre, mentre il tasso è solo del 14% tra chi ha un’istruzione secondaria e del 5% per i laureati. Povertà triplicata in dieci anni. La povertà in Italia è aumentata esponenzialmente dopo la crisi finanziaria: tra 2007 e 2008 i poveri assoluti sono saliti di 400mila unità, a 2,1 milioni, e i poveri relativi sono aumentati altrettanto, a 6,5 milioni.
Di lì al 2012 l’incremento è stato lento e costante: i poveri assoluti sono diventati 2,3 milioni nel 2009, 2,47 milioni nel 2010, 2,65 nel 2011, addirittura 3,5 nel 2012 (la crisi ha iniziato a falcidiare i posti di lavoro), 4,4 nel 2013. L’incidenza della povertà assoluta sulla popolazione italiana è passata di conseguenza dal 2,9% del 2006 al 7,9% del 2016. Il nuovo Reddito di inclusione, un assegno variabile tra 187 e 485 euro che può essere richiesto ai Comuni dai nuclei in difficoltà, è un passo avanti ma non basta: i fondi stanziati dal governo bastano per circa 1,8 milioni di persone, un terzo di chi ne avrebbe bisogno. Nel frattempo, sempre stando ai dati Istat, ben 18 milioni di italiani si sono ritrovati “a rischio povertà o esclusione”. Si tratta del 30% della popolazione, in salita rispetto al 2015 mentre a livello Ue la percentuale è diminuita dal 23,8 al 23,5%. E’ l’effetto, secondo l’istituto di statistica, di un aumento della disuguaglianza: il quinto più ricco della popolazione ha visto crescere i propri redditi molto più di quelli della parte più povera. Il rischio povertà in Italia è “molto superiore”, ha segnalato l’Istat, “a quelli registrati in Francia (18,2%), Germania (19,7%) e Gran Bretagna (22,2%) e di poco più alto rispetto a quello della Spagna (27,9%)”.
(“Povertà, Italia primo paese europeo per numero di cittadini in condizioni di deprivazione: sono 10,5 milioni”, dal “Fatto Quotidiano” del 13 dicembre 2017).

fonte: http://www.libreidee.org/

giovedì 14 dicembre 2017

intervista a Michele Proclamato

Domande a cura di tutto lo Staff di Altrogiornale, buona lettura. (Intervista del 2010 N.d.C.)

Pasgal - Ciao Michele, benvenuto su Altrogiornale, siamo lieti di poter attingere conoscenza dai tuoi studi e dalle tue ricerche. Parlarci per iniziare dei tuoi libri, ad esempio "Il Genio Sonico" "Quando le stelle fanno L’amore", oppure quelli che preferisci.

Michele - Grazie del benvenuto, sono contento di essere con voi. 
Ogni volta che posso, ricordo con piacere, a chi mi avvicina, che Il Genio Sonico è un libro, tra quelli che ho scritto, molto particolare che vale la pena di essere letto, poiché nonostante il suo scarso successo, (non di vendite) pone in essere e dimostra anche attraverso immagini chiare e ben precise, come e quanto, uno dei Maestri ufficiali della Scienza e della tecnica, utilizzasse in tutte, e dico “tutte le sue opere”, il sapere dell’Ottava. 

Ho provato sulla mia pelle come in Italia, determinati personaggi siano stati cooptati dall’Ufficialità, tanto da non permettere nessun altro tipo di interpretazione, al vero senso della loro stupefacente ed immensa opera creativa. A meno che l’input conoscitivo, spesso molto sbiadito e discutibile, ma sorretto da una campagna pubblicitaria ineccepibile per mezzi e bibliografia, non arrivi dall’estero.

Io ho dimostrato che Leonardo da Vinci, per “Creare” usava il sapere senza tempo, posto, per ultimo all’interno dei Cerchi nel Grano, ma, magistralmente utilizzato, a determinati livelli, da tutte le civiltà del passato, fino ad arrivare, grazie a personalità uniche, a tutto il Rinascimento.
Eppure, nessuna associazione che si professa dedita alla diffusione della SUA opera ha avuto il CORAGGIO di invitarmi, quantomeno ad un contraddittorio, auspicato ed auspicabile ai fini della comprensione...

Altra cosa è parlare del mio ultimo libro “Quando le Stelle fanno l’Amore", dove, occuparsi di uno scienziato capace di trasformare in Equazioni insuperabili i suggerimenti onirici di una DEA Indiana è stato, come dire, veramente interessante e coinvolgente, ma, soprattutto, l’essermi occupato di processi cognitivi non formali e di “intuizione”, mi ha fornito lo spunto per poter affrontare con grandissimo interesse la mia nuova “fatica”(ben al di là dall’essere terminata), tutta dedicata a Giordano Bruno forse il più grande rappresentante del “MIO “ sapere. Sostanzialmente, attraverso l’OTTAVA, posso occuparmi di quasi ….. tutto, con la coscienza di chi sa che sulla Terra di segreti non ce ne siano molti, anzi, probabilmente solo UNO, che volendo si potrebbe riassumere con soli due numeri, i seguenti: 5 e 8.

Pasgal - Cosa ti ha spinto ad affrontare in un certo modo questi argomenti anche spirituali? Parlaci del tuo percorso.

Michele - Cosa mi ha spinto? Bella domanda. Forse la voglia di avere e possedere una verità che potesse soddisfarmi, che potesse dare alla mia vita un senso migliore, maggiore, più nobile, capace di rendere ogni mia giornata degna di essere vissuta, al di fuori da una realtà, oggi, per me, completamente indegna. Ma probabilmente non direi esattamente il vero, se non ammettessi, che, nel momento in cui osservai per la prima volta il rosone di Collemaggio, “qualcuno” con un’arma insuperabile, non mi avesse aiutato a scegliere la mia nuova vita. 

Sapete, una volta si credeva agli DEI, alla loro presenza ed operato anche in occidente e fra questi uno era particolarmente indicato per creare nuove strade attraverso….l’Amore. Ebbene, Cupido con me si è comportato, come sempre, in modo piuttosto dispettoso: prima mi ha fatto innamorare di una meravigliosa frequenza in pietra, posta sulla facciata di una basilica unica e poi, ho capito che quell’amore era diretto a….. DIO. E così oggi so che l’OTTAVA non è altro che la codifica di una creazione divina, dove non c’è posto per le civiltà incapaci di creare senza distruggere.

Pasgal - La codifica dei Rosoni di Collemaggio e del suo Labirinto, il sapere dell’OTTAVA, Celestino V, Giordano Bruno ed ancora Pitagora, i cinque intervalli di quinta, la lista dei re Sumerica, i numeri di Fibonacci e lo zodiaco di Dendera. Questi sono alcuni dei tuoi studi più approfonditi attraverso i quali inviti i lettori a profonde riflessioni sulla creazione. Puoi spiegarci quale è il filo conduttore comune che lega questi grandi pensatori ed opere che si distanziano tra di loro di millenni?

Michele - 
Tutti questi popoli e grandi pensatori sapevano che il Suono, il Numero, la Geometria, il Tempo, la Luce, il Movimento, il colore, il calore, ma soprattutto la “Forma” sono tutte espressioni del pensiero Divino. Tutti sapevano che la realtà è: “PURO PENSIERO DIVINO VIVENTE” CIMATICAMENTE CONCEPITO IN MODO GEOMETRICO, MA SPIRALICAMENTE IN GRADO DI DIVENTARE REALTA’. 

L’Ottava è questo: È LA CODIFICA DELLA MENTE DI DIO, UNA MENTE DOTATA DI ENORME IMMAGINAZIONE ED INTUITO, TEMPERATA DA UN’ORDINE. E’ PURO DNA DIVINO CODIFICATO E DONATO A NOI, IN TEMPI IMPRECISATI ED IMPRECISABILI, UTILE A CREARE QUALSIASI COSA, A TUTTI I LIVELLI DELLO SVILUPPO UMANO. E’ CHIARAMENTE QUALCOSA CHE VA OLTRE LE POSSIBILITA’ UMANE.

Pasgal - Quale potrebbe essere il collegamento tra la Basilica di Collemaggio, Celestino V ed i Templari in un quadro gnostico?

Michele -Vi dico solo questo: a Collemaggio c’è un labirinto fatto dalle TRE OTTAVE (v. il mio primo libro), intorno ad esse sono disposti 6 Graal, e per graal intendo davvero l’immagine più classica dello stesso. Secondo voi, Celestino V, che volle e costruì la basilica dove sarebbe diventato papa, abbia disposto intorno a TRE OTTO il simbolo del sapere assoluto come il GRAAL, per caso? E, visti i suoi contatti con i Templari, gli stessi, vista la loro storia, poterono forse fare a meno di sapere come e quanto l’uomo da sempre potesse disporre di una “SCIENZA” in grado di creare …Civiltà? Tutti, a certi livelli, sapevano. Hanno sempre saputo ed hanno bramato il SEGRETO dell’OTTAVA, ovunque in tutto il mondo.

Pasgal - Un personaggio importante nella ricerca del mistero che abbiamo approfondito più volte su Altrogiornale è Edgar Cayce, vuoi darci il tuo parere in merito? Cosa puoi dirci delle Piramidi d'Egitto e la Hall of Records descritta dalle letture psichiche di Cayce? 
Michele - Le piramidi sono state fatte da una civiltà che nulla ha a che fare con le nostre, anche se millenarie.
Una civiltà in grado di utilizzare la scienza platonica di cui ”esse” sono una delle più lampanti dimostrazioni. Su Cayce e la Camera dei Ricordi non sono in grado di esprimere giudizi

Pasgal - L'umanità attraversa un periodo non felice della propria evoluzione. Si parla molto di governi mondiali e di controllo delle masse. L'essere umano medio sente un senso di impotenza a riguardo. Uno spiraglio di luce lo si può vedere nel concetto di coscienza globale e nel raggiungimento di una certa percentuale di massa critica. Questo si riconduce al nostro ruolo di copartecipatori alla realtà che la fisica dei quanti sembra dimostrare. Quale è la tua opinione a riguardo? Cosa pensi del prossimo futuro?

Michele - L’uomo, in qualsiasi momento, può e potrà cambiare il suo destino poiché i modi con cui l’Universo dialoga con lui sono molti, diretti ed indiretti. Dialoga in modo diretto, quando suoi figli “altri”, qui da sempre, tanto si danno da fare per proteggere il “suo” pianeta, anche attraverso “cerotti” di migliaia di metri quadri, volgarmente chiamati: Cerchi nel Grano, veri e propri talismani, in grado di curare un essere umiliato e ferito come il nostro pianeta e di risvegliare migliaia di persone al sapere degli DEI. In modo indiretto, quando, psichicamente, interviene su di noi attraverso, per esempio, un semplice sogno fatto da una sintesi numerica ben precisa, come può essere questa: ”8 -12 -24-36-48-72 etc, etc,” in grado di mettere in moto l’anima di tutti, verso un Dio e delle civiltà, che per noi trepidano, operano e si disperano da millenni. Il problema, oggi, è posto, non nel numero soglia, ottenibile, bensì nel tempo che ci resta per ottenerlo.

Pasgal - David Wilcock e Nassim Haramein sono due studiosi che abbiamo spesso qui approfondito e nei quali troviamo punti in comune con il tuo pensiero. Conosci i loro studi? Hai una tua opinione?

Michele - Conosco molto bene i loro studi, sono persone in gamba, sanno collaborare utilizzando ogni strada utile per ottenere il sapere con magnifici risultati conoscitivi, ma, come al solito, NOI, in Italia, esprimiamo, singolarmente, delle capacità di apprendimento non formale a volte superiori alle loro. Il tutto, però, viene vanificato dalla lingua e dal nostro assurdo provincialismo autodistruttivo. L’ITALIA è una Terra unica, speciale, lo è sempre stata a tutti i livelli, e se le prossime generazioni riusciranno a “cambiar canale”, forse potremo ancora esprimere personalità “speciali” ed invidiate da tutto il mondo, come un tempo.

Pasgal - Era dell'Acquario, inversione dei poli magnetici, precessione degli equinozi, profezie Hopi, calendario Maya, il 21 dicembre 2012. Seguendo i tuoi studi ci accorgiamo che c'è molto altro nella storia che riporta a questo momento e che è saggio non sottovalutarlo. Cosa accadrà questo giorno? Cosa pensi che significhi questa data per l'umanità e come consigli di affrontarla?

Michele - L’uomo sta già cambiando e queste date e ricorrenze precessionali, che ciclicamente si ripresentano, non solo altro che trampolini disponibili all’uso di chi vuole un livello di autocoscienza superiore, sostenuto dai meccanismi stessi di rinnovamento universale. Ma le cose non succedono per tutti ed allo stesso modo, quindi ci sarà un 2013 ed un 2014 e così via, fatto da uomini sempre più consci della loro appartenenza divina e non. Come affrontare tali appuntamenti? Vivendoli, sicuri di come il nostro DNA sia preparato a questo e ad altro. Siamo stati creati per appartenere a questo cosmo ed ai suoi compleanni solari, tutto qui, altre interpretazioni, spesso ingiustamente catastrofiche, servono solo a …….vendere. 

Pasgal - I cerchi nel grano. Tu hai scritto "La storia millenaria dei cerchi nel grano" attraverso il quale fai passare il messaggio della loro presenza da sempre. Secondo te quale è la loro origine e perchè da sempre la vita degli esseri umani è accompagnata da questi fenomeni?

Michele - Capiamoci. Il sapere dei cerchi è sempre stato sulla terra. Si è espresso in migliaia di modi, creando civiltà, cultura, tecnologia, arte e spiritualità. La “SUA” origine è quanto di più enigmatico e lontano si possa concepire, a meno che non si eccepisca una costante presenza “altra” di una o più civiltà, in grado di domare il tempo, codificare DIO, superare con successo la dicotomia scienza–spiritualità e …Viaggiare.

Pasgal - La pseudoscienza cimatica. Puoi spiegarci cosa intendi con questo termine?

Michele - L’ho definita così, perché ufficialmente, la Cimatica non è diventata una scienza. Vero è che essa può darci un’idea di come un essere androgino possa geometricamente prepararsi a diventare TUTTO, attraverso OTTO frequenze temporali ben precise.

Pasgal - Nibiru, il decimo pianeta, il pianeta degli Dei, gli Annunaki. Puoi dirci come i tuoi studi hanno incontrato ed interpretato questo concetto? Prevedi il ritorno di Nibiru e se si quando?

Michele - Posso solo dire che riuscii a codificare il Rosone di Collemaggio attraverso il Piatto del Pinches un reperto di cui Sitchin parlava con dovizia di particolari, proprio nell’ambito della tecnologia mesopotamica di chiara, secondo lui, provenienza Annunaki.

Pasgal - Molti pensatori, come Cayce e Rol, anche definiti chiaroveggenti, hanno da sempre sostenuto che il Pianeta Terra ha una sua memoria, una vibrazione energetica fatta di ricordi ove tutto è registrato. In questa memoria, definita Akascica, si sostiene sia possibile leggere tutto ciò che è avvenuto dal momento della creazione. I tuoi studi storico/scientifici hanno in qualche modo confermato questa teoria?
Michele - Giordano Bruno definiva i pianeti e le Stelle: “Animali” poiché dotati di ANIMA. Quindi, esseri dotati di un’anima e di un livello di autocoscienza simile a quello di un pianeta, hanno tutti i ”NUMERI“ per avere anche una memoria trasmissibile a degli esseri come noi che, chiaramente, si dimostrano inferiori al suo stato animico. L’Akascia può esistere. Ed è trasmissibile a livello planetario ed universale, viviamo in modo frattale in un immenso essere vivente, capace esprimersi, come noi, attraverso tutta una serie di capacità mentali. Tutto qui.

Pasgal - Per ultimo ti chiediamo un consiglio ai nostri lettori. Il molto non saputo ha creato delle prigioni mentali che molto spesso risulta difficile oltrepassare. Quale reputi sia il miglior "modo di vivere", il miglior "modo di pensare"?

Michele - Ci si può aiutare a vivere “diversamente”, frequentando luoghi preposti da secoli alla crescita dell‘animo. Oggi ci siamo dimenticati di come il simbolo, il numero, l’immaginazione, l’intuito, possano diventare un modo per rapportarsi con luoghi in grado di parlare la lingua di DIO. Vogliamo vivere diversamente? Io conosco solo un modo.
Ho amato, riamato, una basilica nella quale la geometria ancora integra di un pavimento, sussurrò al mio intuito, come tutto intorno a noi è VIVO e parlante e come nulla, davvero nulla, sia stato fatto “per caso” nel Creato. Quel sussurro silente, per alcuni attimi mi ha permesso di “smettere” di pensare e, finalmente, mi ha dato il modo di “ESSERE” ora e adesso, seguendo una cosa sola: ”La LUCE, CHE TUTTE LE CONOSCENZE CONTIENE”

Pasgal - Bene Michele è tutto. Ti ringraziamo di cuore per essere stato gentile con noi. Altrogiornale è sempre attenta verso di te ed i tuoi studi e lo sarà anche in futuro.

Michele - Grazie a voi ed un caloroso saluto a tutti i lettori di Altrogiornale.org

Fonte: altrogiornale.org

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

Renaissance Technologies

James Simons, Robert Mercer & the Medallion Funds: la setta pitagorica e la pietra filosofale della finanza internazionale. Forse una spiegazione per la morte di David Rossi.



Giornalista, autore, avvocato e residente da lungo tempo in Virginia, Scott Christianson, è morto improvvisamente domenica 14 maggio 2017 nella sua casa a Great Barrington, Massachusetts. Christianson, 69 anni, è morto per un enorme trauma cranico dopo essere caduto dalle scale posteriori di casa. Sua moglie, Tamar Gordon, disse che la balaustra aveva ceduto. Descrisse suo marito come un uomo che combinava una vorace curiosità con un profondo senso di giustizia sociale e un gran fiuto per le notizie. Due settimane prima della morte, Christianson e i suoi colleghi McClatchy e Gordon, avevano pubblicato un'indagine approfondita sui legami tra il presidente Donald Trump e il magnate dell'hedge fund Medallion Robert Mercer.
Il fondo Medallion è uno dei grandi misteri della finanza dal 1988,  ed è ad oggi ancora gestito dalla Renaissance Technologies. Secondo la leggenda, un investimento iniziale di 1000 dollari si sarebbe trasformato oggi in 13 milioni 830mila dollari, pari a un ritorno annuale del 40%. In questi anni il fondo ha generato profitti per un totale di 55 miliardi di dollari, distribuiti ai suoi sottoscrittori. Gli investitori sono i dipendenti stessi della società, che gestisce altri tre fondi aperti a investitori istituzionali per un totale di 25 miliardi di dollari, e che hanno avuto performance meno spettacolari. La Renaissance Technologies, è stata fondata dal matematico Jim Simons nel 1982. Simons è stato ex capo di dipartimento di matematica dell'università di Stony Brook e professore anche al MIT ed a Harvard. Un’ inchiesta di Bloomberg ha cercato di fare luce su questa misteriosa entità, scoprendo che la società è un avanzatissimo laboratorio di matematica, con computers, complesse basi statistiche e un esercito di laureati votati alla sistematica ricerca di anomalie sui vari mercati. A Renaissance sono bravi a tenere segreti questi sistemi, e a modificarli con grande rapidità. Nel 2007,  il fondo ha perso un miliardo di dollari per via del crollo del mercato delle cartolarizzazioni immobiliari. Ma si è trattato di una parentesi.
Siamo a sessanta miglia ad est di Wall Street, in una lingua di terra che separa Long Island Sound e Coscience Bay. I palazzi qui, sono da milioni di dollari, e fanno parte di un piccolo villaggio chiamato Old Field. Gli abitanti del posto hanno però dato un altro nome a questo territorio: la Riviera del Rinascimento. Questo perché i più ricchi residenti della zona sono scienziati, e lavorano per il fondo denominato Renaissance Technologies, con sede nella vicina East Setauket. Questi scienziati, per lo più matematici, sono i creatori e sorveglianti del fondo più grande del mondo: Medallion. Medallion ha circa 300 dipendenti della società Renaissence, novanta per cento dei quali sono laureati in matematica. Il fondo è molto più redditizio rispetto a quelli gestiti dai miliardari Ray Dalio e George Soros. E simili profitti sono stati fatti in un tempo più breve e con meno attività in gestione dei fondi di Dalio e Soros, inoltre Il fondo quasi mai perde denaro. Il suo più grande flop in un periodo di cinque anni è stato solo di mezzo punto percentuale. “Renaissance è la versione commerciale del Progetto Manhattan”, spiega Andrew Lo, professore di finanza alla Sloan School of Management del MIT e presidente di AlphaSimplex, una società di ricerca Quantitativa. Andrew Lo lavora per Jim Simons, per riunire tanti scienziati a caccia di profitti economici: “Questi matematici sono l’apice dell’investimento Quant. Nessun altro vi è nemmeno lontanamente vicino.”
Tutti hanno sentito parlare della Renaissance, ma quasi nessuno sa ciò che accade all’interno: ricordano più i pitagorici, e cioè una setta filosofica di matematici, che topi da laboratorio. L’azienda gestisce tre fondi hedge, aperti a investitori esterni, che insieme coinvolgono circa 26 miliardi di dollari, anche se la loro performance è meno spettacolare di MEDALLION. Quasi nulla si sa di questo piccolo gruppo di scienziati, il cui vasto patrimonio è superiore al prodotto interno lordo di molti Paesi e influenza sempre di più la politica degli Stati Uniti. I proprietari e i dirigenti del Renaissance rifiutano sempre di commentare se non tramite il portavoce della società. “Rinascimento” è un sistema unico, anche tra gli hedge fund, per il genio e l’eccentricità della sua dirigenza. Peter Brown, uno dei bosss, di solito dorme su un letto nel suo ufficio. Il suo omologo, Robert Mercer, raramente parla. I due sono laureati in matematica e teorici della famosa teoria delle “stringhe”. Il mistero dei misteri è il modo in cui Medallion è riuscito a rendere rendimenti annuali di quasi l’80 per cento in un anno, al lordo delle commissioni. La spiegazione è che: i computer di Renaissance sono alcuni tra i più potenti al mondo. I suoi dipendenti hanno più dati e meglio organizzati. Hanno trovato più segnali su cui basare le loro previsioni e hanno modelli migliori per l’allocazione del capitale. Prestano molta attenzione al costo dei vari trade e di come il trading si muova sui mercati. Il successo di Renaissance, spetterebbe alle persone che hanno costruito, migliorato, e che mantenuto gli algoritmi di Medaillon, molti di questi scienziati sono partiti dalla IBM nel lontano 1980, dove hanno usato l’analisi statistica per affrontare le sfide più scoraggianti all’epoca pionieristica dei computer. 
Tuttavia non è chiaro come sia possibile che nessuna informazione sia mai trapelata, molti modelli di Hedge sono simili, e i dipendenti migrano da Hedge ad Hedge, da Goldman a JP Morgan ecc ecc. Invece da Renaissence non se ne è andato mai nessuno, o se qualcuno se ne andato non ha replicato tali strategie. E' possibile che il nucleo del modello decisionale sia stato sviluppato dal fondatore nel lontano 1986 e che da allora i dipendenti si occupino solo di creare l'infrastruttura software che massimizza l'efficienza dell'Algoritmo predittivo attraverso l'esecuzione dei segnali in uscita?
Se ciò fosse vero, e spiegherebbe perchè non c'è fuga di segreti, perchè guadagna solo Medallion, ma si paleserebbe un mistero ancora più grande: il modello avrebbe forte dosi di componenti deterministiche e le ottimizzazioni stocastiche interverrebbero solo nella parte residuale di un ipotetico decision tree, il che violerebbe il principio della aleatorietà dei mercati.  Come dire che alla Reinassence sarebbero in possesso della legge deterministica dei mercati. Un cosa che somiglierbbe molto alla pietra filosofale, tenendo conto che tale modello sarebbe stato concepito in un'epoca in cui le capacita computazionali erano un'infinitesimo di quanto lo sono oggi.
Pochi sanno che James Simons il fondatore di Reinassence  fu all’inizio della sua carriera un crittografo e lavorò per la difesa degli Stati Uniti prima di essere licenziato, apparentemente, per la sua insubordinazione riguardo alla guerra contro il Vietnam e per aver parlato con la stampa. Fece i suoi soldi inizialmente tramite un investimento in Colombia, e poi con il fondo Limroy, un precursore del fondo Medallion. Ha sempre reclutato personale che non ha mai lavorato a Wall Street. I suoi investitori inizialmente furono gente come Jimmy Meyer uno dei più vecchi amici di Simons e Edmundo Esquenazi, uomo d'affari di origine ebraica che fondò società emblematiche come Pavco, Mexichem Resinas Colombia (ex Petco) e Propilco. Ma Simons è anche legato all’affare Madoff, la truffa schema Ponzi. Tale sistema deve il suo nome a un italiano immigrato che agli inizi del Novecento per primo lo mise in atto su grande scala, e consisteva nel promettere fraudolentemente agli investitori alti guadagni pagando gli interessi maturati dai vecchi investitori, con i soldi dei nuovi investitori. Rispetto agli altri hudge fund  Madoff non vantava profitti del 20~30% ma si attestava su un più credibile rendimento del 10% annuo, costante nonostante l'andamento del mercato. La truffa consisteva nel fatto che Madoff versava l'ammontare degli interessi pagandoli con il capitale dei nuovi clienti. Il sistema saltò nel momento in cui i rimborsi richiesti superarono i nuovi investimenti. Nell'ultimo periodo le richieste di disinvestimento avevano raggiunto una tale cifra, circa 7 miliardi di dollari, che Madoff non fu più in grado di onorare la remunerazione degli interessi promessi con le risorse finanziarie disponibili. La dimensione della truffa messa in piedi da Madoff è almeno tre volte più grande dell'ammanco causato dal crac Parmalat. Molti seniors partners Reinassence, Paul Broder, Chief Risk Officer, Henry Laufer, Nat Simons (figlio di Jim), Jimmy Meyer, e portfolio managers di Meritage Fund, un fondo gemello di RenTech fondo Reinassence, sono stati sentiti dalla SEC in merito al loro coinvolgimento nella truffa di Madoff. Tuttavia la negoziazione di RenTech con Madoff non è stata perseguita dalla SEC.  
Ciò che sorprende di più è che la Renaissance Technologies non ha mai fatto cenno alla SEC che Jimmy Meyer era uno dei più vecchi amici di Jim Simon.  
I molti suicidi della Reinassance
(1) Impiegato russo RenTech - Alexander Astashkevich, ha ucciso se stesso e sua moglie nel 2006.
(2) William Broeksmit - un dipendente della Deutsche Bank che gestiva le opzioni di paniere di RenTech oggetto dell'investigazione americana IRS è stato trovato impiccato nel 2014. Le e-mail di Broeskmits che spiegavano l'uso del commercio da parte di RenTech sono state fornite agli investigatori statunitensi prima della sua morte.
(3) Jim Simons ha la sfortuna di avere 2 figli su 4 che muoiono in incidenti: Paul nel 1996 investito da una macchina, e Nicholas nel 2003  annegato a Bali.
(4) Scott-Christianson morto cadendo dalla scala di casa poco dopo aver pubblicato la sua storia iniziale su Robert Mercer.  


Riassumendo
Jim Simons, ex capo di dipartimento di matematica dell'università di Stony Brook e professore in passato anche al MIT ed a Harvard, ma soprattutto prima dipendente della NSA, fonda una misteriosa e segreta società la Reinassance che assolda i migliori matematici sulla piazza per studiare algoritmi per fare palate di soldi in borsa. Un investimento iniziale di 1000 dollari si trasforma in 13 milioni 830mila dollari, pari a un ritorno annuale del 40%. In questi anni il fondo ha generato profitti per un totale di 55 miliardi di dollari, distribuiti ai suoi sottoscrittori. Gli investitori sono i dipendenti stessi della società, Il fondo è molto più redditizio rispetto a quelli gestiti dai miliardari Ray Dalio e George Soros. Il fondo non perde quasi mai, e nel caso sono inezie, quasi nulla si sa di questo piccolo gruppo di scienziati, il cui vasto patrimonio è superiore al prodotto interno lordo di molti Paesi e influenza sempre di più la politica degli Stati Uniti. Sembra una favola! Davvero questo gruppo di scienziati può aver scoperto la Pietra Filosofale delle leggi economiche? Forse sono solo molto bravi nell’insider trading? O forse questa ‘setta’ di ‘pitagorici’ ha in mano il segreto di pulcinella dell’economia mondiale, cioè lo schema Ponzi?
Infine, William Broeksmit - un dipendente della Deutsche Bank che gestiva le opzioni di paniere di RenTech oggetto dell'investigazione americana IRS è stato trovato impiccato nel 2014. David Rossi, manager di MPS giusto un anno prima. Cosa hanno in comune Monte Paschi di Siena e Deutsche Bank? Sicuramente la spregiudicatezza, gli alti rischi di tenuta e la eventualità di un salvataggio pubblico. Anche se di dimensioni grandemente differenti, entrambe le banche sono un po’ il simbolo dei rispettivi sistemi bancari nazionali. Mps è la più longeva, la più antica banca al mondo, creata nel 1472, e oggi allo sbando. Db, fondata 146 anni fa, è diventata sinonimo e pilastro della capacità economica tedesca fino alla sua caduta nei gorghi della peggiore speculazione

fonte: http://larapavanetto.blogspot.it/

martedì 12 dicembre 2017

perché il Movimento 5 Stelle non ha i requisiti per far cambiare rotta al paese

LA LEZIONE DI KIERKEGAARD




In una recente intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica Border Nights, invitata dal conduttore ad esprimere un’opinione sul M5S, ho nuovamente bocciato tale movimento (e nella mia valutazione tranciante includo movimenti affini, sia parlamentari che extraparlamentari) perché incapace di fatto di imprimere una svolta al nostro sciagurato paese. Il perché ce lo spiega Kierkegaard. Come noto ai cultori della materia, il filosofo danese fondava tutto l’impianto del suo pensiero filosofico sulla concezione della vita come esistenza e sull’esistenza come una scelta continua o aut aut. Chi non sceglie non esiste concretamente, e chi non esiste è un morto che cammina e che respira. Ma in che cosa consiste l’imperativo categorico dell’aut aut? Esso consiste nella scelta tra alternative inconciliabili e irriducibili, cioè nella possibilità di scegliere ma anche di non scegliere. Dunque per Kierkegaard l’esistenza scorre tra la scelta e la non scelta o il nulla, e in ciò consiste la tragicità della vita umana. Queste due alternative, scegliere da che parte stare o non scegliere, Kiergegaard le simbolizza in due modelli di vita antitetici: la vita estetica e la vita etica. Figura emblematica della vita estetica è il don Giovanni di Mozart, l’inquieto seduttore che passa da una conquista all’altra senza mai scegliere, trascinato drammaticamente dai suoi istinti e dal piacere. Che lo sappia o no, l’esteta è un disperato, crede di essere libero ma in realtà è schiavo di se stesso, della sua incapacità di scegliere. Figura emblematica della vita etica è invece il giudice Wilhelm, che ha scelto un lavoro, una donna e i rischi connessi. La vita etica è dunque scelta ma anche rischio: essa comporta sempre dei rischi: delusione, tradimento, sofferenza, ma porta in nuce la libertà, ciò che rende veramente umana una persona e quindi ne racchiude anche la dignità e la bellezza, anche quando le scelte, pur essendo votate al bene, si rivelano tragicamente sbagliate. Kierkegaard analizza poi un ulteriore stadio, la vita religiosa, che tralascio perché non rientra nella trattazione del tema proposto.

Ora, qualcuno si chiederà: cosa centra il pensiero di Kierkegaard con la politica, con il M5S e con la salvezza del Paese? Apparentemente nulla, ma se andiamo oltre una visione superficiale è proprio il principio dell’aut aut di Kierkegaard che getta luce sull’incapacità del M5S di cambiare l’Italia e sulla sua pretesa di essere il nuovo che stravolgerà tutto. Se la vita etica, come abbiamo visto, è essenzialmente scelta, il M5S non può definirsi un movimento etico (“etico” inteso come la possibilità di compiere il bene per la collettività), cioè non può liberare il Paese dai poteri forti che  da decenni lo stritolano in una morsa mortale. Infatti il M5S è il movimento della non scelta per antonomasia, non avendo mai espresso posizioni nette e inequivocabili tra nodi che ormai sono urgentissimi da sciogliere. Se andiamo a scorrere velocemente il programma del M5S non può sfuggire ai più acuti che esso è un non programma, privo com’è di scelte chiare e forti. In Occidente da tempo alla politica si pongono alternative improcrastinabili: restare o uscire dall’Europa? Restare dentro la NATO o abbandonarla? Avanzare proposte di politica sociale ed economica che diano concretezza ai principi della Costituzione o ridurli solo a una vuota retorica? Uscire dal Parlamento come segno di protesta per l’incostituzionalità di governi illegittimi imposti dai poteri forti o continuare a occuparne gli scranni? Queste sono le scelte alternative che il M5S dovrebbe fare e che invece non fa per puro calcolo. Come si fa a dare credito a un movimento che, solo per fare un esempio tra i tanti, non mette in discussione la politica economica liberticida ispirata ai paramentri di Maastricht? E’ evidente a menti intelligenti che da parte del M5S c’è una precisa scelta (o piuttosto non scelta) a restare nel limbo della neutralità, a non schierarsi su questioni scottanti ed impellenti, forse – ma la mia è solo una supposizione dettata dalla mia natura diffidente – per non scontentare i piani alti. Ecco perché i sostenitori del M5S sono sostanzialmente degli illusi che stanno ponendo la loro incondizionata fiducia in un movimento equivoco. Purtroppo quando apriranno gli occhi sarà già troppo tardi.

Per concludere, che cosa la filosofia di KierkegaArd può insegnare ai nostri pavidi politici e a quanti vogliono lottare o lottano già per cambiare il Paese? Essa ci insegna che non si può essere gettati nella vita, come il vento con le foglie, ma bisogna gettarsi, ovvero avere il coraggio di schierarsi, di prendere posizione, di correre dei rischi assumendosene la responsabilità. Quando ci si getta nella vita si rischia sempre di fallire. La vita è sempre una scommessa, ma vale la pena fallire anche solo per conservare la libertà e, con essa, la dignità. 

                                        Salvador Dalì, "L'uomo invisibile

fonte: http://federicafrancesconi.blogspot.it/