domenica 25 settembre 2016

Don Backy



i rifiuti di Ciampi



di Gianni Lannes


Un padre della patria che ha contribuito a svenderla al peggior offerente. A proposito: che fine hanno fatto le 2.452 tonnellate di oro italiano?

Dall'aprile 1993 al maggio 1994 Ciampi fu presidente del Consiglio, alla guida di un governo che varò i primi provvedimenti contro l’Italia stabiliti nell’incontro del Britannia il 2 giugno 1992: la privatizzazione di numerose imprese pubbliche e le prime operazioni di dismissione nel settore bancario. Ciampi fu anche ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, nel governo Prodi (dall'aprile 1996 all'ottobre 1998) e nel governo D'Alema (dall'ottobre 1998 al maggio 1999). Fondamentale fu il suo contributo al raggiungimento dei deleteri ed incostituzionali parametri previsti dal Trattato di Maastricht, permettendo così l'ingresso dell'Italia nell'euro. Ciampi ha sottolineato nel suo libro A un giovane italiano: «L’introduzione della moneta unica è stato un momento alto nella storia dell’Europa. Per la prima volta un gruppo di Stati ha deciso, senza la pressione di una minaccia esterna, di rinunciare alla propria sovranità monetaria».

Alla fine del 1993 con la quotazione in Borsa dei rifiuti - unico caso al mondo - il governo Ciampi sfornava uno strano decreto legge con cui cambiava nome alla gran parte dei rifiuti industriali, anche tossici e nocivi, diventando prodigiosamente “residui”, oppure “materiali quotati in Borsa”.

Questi ultimi erano tutti quei rifiuti che, essendo stati oggetto di quotazione nella Borsa merci italiana, ottenevano automaticamente l'inserimento in un elenco compilato dal Governo e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. A quel punto, solo sulla carta, ovvero nominalmente, il rifiuto pericoloso diventava un bene prezioso, sottratto a tutta la normativa prevista per i rifiuti, cosicché l’azienda che lo produceva poteva smaltirlo come voleva, senza obblighi e senza controlli per la tutela dell’ambiente.

Così in pochi anni nella Borsa tricolore si quotò di tutto, anzi soprattutto le scorie più nocive per la vita. Tanto è vero che il primo elenco di questi cosiddetti “rifiuti preziosi”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 settembre 1994, contiene tutti i rifiuti industriali smaltiti illegalmente. Basti dire che si tratta di ben 35 pagine di Gazzetta a corpo minuscolo che contiene un elenco di 194 rifiuti, divisi in 24 sottogruppi tra cui spiccano quelli dell’industria chimica.
La trovata piacque non solo a Ciampi che l’aveva sottoposta all'ignaro pubblico, ma anche a tanti altri successori del centro sinistra e del centro destra. Infatti questo decreto legge, pur non essendo mai stato convertito in legge, fu reiterato, ossia approvato, da tutti i governi successivi (Berlusconi, Dini, Prodi, a prescindere dalle maggioranze di governo, per ben 17 volte.

La Corte costituzionale nell’ottobre del 1996 dichiarava illegittima una reiterazione così prolungata del famigerato decreto legge e ne sanciva la nullità.

riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/09/unione-europea-uninvenzione-unitesd.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ciampi

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=riserva+aurea

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=britannia

https://www.youtube.com/watch?v=Joj4syv6R5s

fonte: https://sulatestagiannilannes.blogspot.it

consiglio d'amministrazione

HIllary Clinton nel consiglio d’amministrazione di una società che ha finanziato l’Isis



Il portale web The Canary ha rivelato che il candidato “democratico” alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton, ha fatto parte della direzione del gigante industriale francese Lafarge, che è accusato di aver nascosto importanti finanziamenti giunti allo Stato Islamico.
I documenti ottenuti da diverse inchieste giornalistiche rivelano che Lafarge ha stipulato un affare lucrativo con l’organizzazione jihadista per massimizzare i profitti delle loro attività locali di produzione di cemento e persino comprato petrolio che i jihadisti saccheggiavano allo stato siriano.
La società, di cui Hillary Clinton è stata nel consiglio d’amministrazione dal 1990 al 1992, è un donatore regolare della Fondazione Clinton. L’azienda francese ha offerto oltre 100.000 dollari nel 2015. Anche nel primo trimestre del 2016 compare tra i donatori della Ong del clan Clinton.
Alla fine del 1980, Hillary Clinton ha mantenuto rapporti con Lafarge anche quando la società ha sostenuto la Cia nel suo programma per far arrivare in segreto armi a Saddam Hussein durante la guerra con l’Iran.
E il tutto arriva subito dopo queste dichiarazioni di Assangedi commento alle e-mail trapelate sul ruolo della Clinton in Siria.

fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

martedì 20 settembre 2016

Manuel Agnelli



Australia zombies

Australia il primo paese ‘cavia’ dell’impianto RFID

L’Australia è il primo paese in tutto il mondo che inizierà ad inserire il microchip ai suoi cittadini. L’NBC diramò la notizia che tutti gli americani sarebbero stati dotati di microchip entro il 2017, ma sembra che l’Australia sia arrivata prima. Può sembrare fantascienza, ma centinaia di australiani si stanno trasformando in ‘super-umani’ (sic!) che possono sbloccare porte, accendere le luci di casa, il computer e tanto altro solo con un cenno della loro mano. 


Cavia: “È possibile impostare la vostra vita in modo da non dover più preoccuparvi di qualsiasi password o PIN”, ha scritto il sito di informazione News.com.au. “Con Opal si ottiene un numero di identificazione univoco che può essere programmato nel chip. Le carte fedeltà dei negozi sono solo un’altro ingombro per il vostro portafoglio. I microchip, che hanno le dimensioni di un chicco di riso, possono agire come un biglietto da visita, trasferire i vostri dati direttamente agli smartphone e avere in memoria le informazioni mediche più complesse.

Shanti e suo marito hanno entrambi il RFID (radio-frequency identification) chip nella mano sinistra. L’impianto è quasi impossibile da individuare e ha lasciato un piccolo segno della sua presenza. Al momento, il microchip sembra servire soprattutto per l’accesso a casa, auto e computer. Ma in futuro ci sarà la possibilità di utilizzarlo per dei trasferimenti di denaro, per i pagamenti nei negozi e supermercati e altro ancora.

Shanti aggiunge: “Potete sbarazzarvi delle vostre chiavi e forse anche del vostro portafoglio. Altri usi potrebbero includere i bambini. La possibilità di intercettarli grazie al chip e di dare sicurezza ai genitori, che sanno esattamente dove si troveranno i loro figli. E’ possibile condividere la vostra dieta, l’esercizio fisico e le informazioni delle ore di sonno effettive al medico. La prossima generazione potrebbe avere un chip migliorato che rilasci in corpo il farmaco, che useranno come e quando ne avranno bisogno. Aggiungere un’ulteriore dimensione alla vita è una fantasia infantile che diventa realtà”.

Da quando ho visto film come Terminator, Matrix e Minority Report mi sono chiesta se si potesse davvero vivere così. Mi sono sempre domandata il motivo per cui tutti noi non viviamo come dei ‘super-umani’“.


Questa è la ‘realtà’ in cui vogliono farci vivere. Il problema di questo oggetto estraneo impiantato nel nostro corpo è il fatto che potrà essere programmato in qualsiasi modo. E tu? Hai fiducia nel sistema tanto da fartene impiantare uno?

Impariamo da Matrix, ma non a vivere (come cita la ‘sprovveduta cavia’ di questo ennesimo esperimento), da super umani’, bensì scegliamo la pillola rossa e iniziamo a vedere con i nostri occhi quella che davvero è la realtà che ci circonda.  


Fonte - Fonte - Fonte

fonte: https://freeondarevolution.blogspot.it

perché il caso delle e-mail di Hillary Clinton non è ancora chiuso

Perché il caso delle e-mail di Hillary Clinton non è ancora chiuso

Normalmente, quando il capo dell’FBI sotto un certo presidente dice [NdT:in inglese] qualcosa come “nessun procuratore ragionevole porterebbe un caso del genere in tribunale”, come ha riferito l’FBI per quanto riguarda le e-mail di Hillary Clinton, la questione finirebbe lì; ma la Clinton in realtà non è ancora fuori dai guai della pubblica accusa di questo procedimento penale, a meno che, e fino a quando, non diventerà lei stessa presidente.
Riguardo questa materia, la decisione se perseguirla penalmente o meno non viene presa dal direttore dell’FBI, ma dal Procuratore Generale. Quello attuale, Loretta Lynch, è stato nominato dall’uomo che ha nominato la signora Clinton come suo successore, l’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e mantiene il suo lavoro a sua discrezione. Se la Clinton non diventa il ​​prossimo presidente, il prossimo procuratore generale non sarà nominato dalla Clinton, e quella persona potrà poi prendere qualsiasi decisione circa l’opportunità o meno di portare il caso delle e-mail della Clinton davanti a un gran giurì; e, se risultasse un atto d’accusa, di presentarlo poi ad una giuria processuale.
Anche l’uomo nominato da Obama a capo dell’FBI, James Comey, ha introdotto la sua dichiarazione lì, riconoscendo che“vi sono prove di potenziali violazioni delle leggi riguardanti il trattamento delle informazioni riservate”. Per quanto riguarda la sua opinione che “nessun procuratore ragionevole porterebbe un caso del genere in tribunale”, procuratori ragionevoli hanno già portato in tribunale casi del genere e, per via di casi del genere, hanno mandato delle persone in galera.  Così, basandoci solo su questo appunto, James Comey ha chiaramente mentito.
Il 5 luglio, il giorno dopo a quello in cui Comey ha scagionato la Clinton, il giornalista indipendente noto con lo pseudonimo di Tyler Durden titolava [NdT:in inglese] «Fate la conoscenza di Bryan Nishimura, riconosciuto colpevole di “Rimozione e detenzione di materiale riservato”», la condanna del quale è stata ottenuta in base alla stessa legge con la quale Comey, in qualità di possibile inquirente, giuria e giudice della Clinton, l’ha perentoriamente scagionata, cioè ha scagionato il suo prossimo boss nel caso in cui lei diventasse presidente. Durden, sul suo famoso sito Zero Hedge, ricollegandosi a questo caso [NdT:in inglese], ha osservato: “Ecco che la stessa FBI, meno di un anno fa, incriminava Bryan H. Nishimura, 50 anni, di Folsom [California], che si è dichiarato colpevole di “rimozione e detenzione non autorizzata di materiali riservati” senza intenti malvagi, in altre parole esattamente quello che l’FBI sostiene abbia fatto Hillary (come riporta [NdT:in inglese] David Sirota)”. Se questa non è l’immagine esatta di quello per il quale la Clinton è stata indagata dall’FBI, allora niente lo è, inoltre Nishimura ha fatto molto meno di quello che ha fatto la Clinton e tuttavia è stato condannato “a due anni di libertà vigilata, una multa di 7.500$ e la confisca dei mezzi di comunicazione personali contenenti i materiali riservati. A Nishimura è stato ulteriormente ordinato di cedere qualsiasi documento sulla sicurezza attualmente posseduto e di non cercare di ottenere mai più simili documenti”. In qualità di Presidente degli Stati Uniti, la signora Clinton non sarebbe nemmeno qualificata per ricevere i rapporti quotidiani sulla sicurezza nazionale della CIA, ma, secondo Comey, “nessun procuratore ragionevole porterebbe un caso del genere in tribunale”. Ha semplicemente mentito.
Inoltre, prima ancora che Comey annunciasse il proscioglimento della Clinton, su Politico del 27 maggio 2016 Josh Gersten aveva già titolato [NdT:in inglese] «Il caso delle foto del marinaio sommozzatore ha delle similitudini con quello delle e-mail della Clinton» ed ha riferito che«venerdì, un marinaio della UN Navy è stato dichiarato colpevole  in un caso di cattiva gestione di informazioni segrete dove l’accusa dei critici dimostra un doppio standard tra il trattamento dei dipendenti di basso rango del governo e quello degli alti funzionari come l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton e l’ex Direttore della CIA David Petraeus… Per alcuni, il confronto con il caso di Clinton può apparire labile, lei ha detto che in quel momento nessuna delle informazioni sul suo server era contrassegnata come segreta e che in molti casi, venivano contrassegnate come non riservate quando le venivano inviate dalle persone del Dipartimento di Stato che avevano più familiarità con le problematiche trattate».
Comunque, perfino Comey ha osservato nella sua dichiarazione di proscioglimento della Clinton, che, tra le decine di migliaia di sue e-mail che si è riusciti a recuperare dopo lei che aveva cercato di distruggerle tutte, ci sono state le seguenti: “Otto di quegli scambi di messaggi contenevano informazioni che erano segretissime nel momento in cui furono inviate, 36 scambi contenevano informazioni segrete all’epoca ed otto contenevano informazioni confidenziali, ovvero il livello più basso di classificazione. Oltre a quelle, circa 2.000 ulteriori e-mail sono state riclassificate dal Dipartimento di Stato durante la ricostruzione del suo archivio e-mail per renderle riservate; quelle informazioni non erano ancora state rese segrete all’epoca in cui le e-mail furono inviate”. Alcuni dei messaggi di posta elettronica che la Clinton aveva cercato di distruggere erano stati, di fatto, contrassegnati come “confidenziale”, “segreto”, e perfino “segretissimo”.
Di conseguenza, quando Gersten, il giornalista di Politico, ha discolpato la Clinton dicendo, senza indagare troppo, “la Clinton ha detto che nessuna delle informazioni sul suo server era stata contrassegnata come segreta all’epoca. In molti casi, erano state contrassegnate come non riservate quando le venivano inviate dalle persone del Dipartimento di Stato con più familiarità con le problematiche trattate”, stava citando un bugiardo senza nemmeno contestarlo. Comey ha riportato che tale procedura, cioè Hillary che riceveva e inviava informazioni all’epoca segrete, sia stata effettivamente seguita e per la sua incriminazione Comey ha semplicemente scelto di negare la realtà, dicendo in seguito che “nessun procuratore ragionevole porterebbe un caso del genere in tribunale”. Egli ha innegabilmente mentito.
Il 6 luglio, lo stesso giorno della relazione di Tyler Durden, Slate, il sito di propaganda di Hillary Clinton, ha pubblicato [NdT:in inglese] l’articolo di Fred Kaplan «Lo scandalo delle e-mail della Clinton è stato del tutto gonfiato: non abbiamo imparato nulla di nuovo dalle indagini o dalla dichiarazione di James Comey» in cui ha scritto: «Ha commesso un crimine? Chiunque altro, un funzionario di rango inferiore, qualcuno che non è un candidato alla presidenza, qualcuno che non ha il cognome Clinton, sarebbe stato accusato di un crimine? Assolutamente no e Comey ha detto altrettanto. “Il nostro giudizio”, ha detto, “è che nessun procuratore ragionevole porterebbe in tribunale un caso del genere”, proseguendo con “Negli annali della storia del Dipartimento di Giustizia non riusciamo a trovare un caso che avrebbe portato ad accuse penali riguardo questi fatti”». Questo modo di fare “reportage” si chiama “giornalismo” stenografico: è esattamente quello che ha fatto la stampa americana riguardo alle “armi di distruzione di massa di Saddam”, sulle quali ha creato un motivo perché invadessimo l’Iraq nel 2003. Il “giornalismo” stenografico è ancora la norma negli USA, la stampa americana non è cambiata da allora.
Il 9 luglio Salon ha pubblicato [NdT:in inglese] “Veterani del Dipartimento della Giustizia dicono la loro sulla gestione, da parte del Direttore dell’FBI James Comey, delle indagini sulle e-mail della Clinton”, e ha riportato molte gravi irregolarità nonché false affermazioni da parte di Comey  nella gestione di questo caso da parte del Direttore dell’FBI.
Tuttavia, l’enorme scandalo della gestione di questo caso da parte dell’FBI va ben oltre tutto questo, perché il vero mega-scandalo è come l’FBI sia stata estremamente selettiva riguardo a quali leggi penali federali erano state infrante. Quello che la Clinton ha ora ammesso pubblicamente di aver fatto dal suo sistema di posta elettronica privatizzata è descritto da almeno sei leggi penali federali  e l’intento non è nemmeno menzionato nella maggior parte di esse, né è necessario perché lei venga processata, le azioni stesse la condannano e, in merito ad una qualsiasi di queste leggi, l’unica rilevanza che potrebbe avere l’intento sarebbe quella di determinare la durata della sua incarcerazione.
Ho già presentato [NdT:in inglese] i testi di queste sei leggi, lì ne potete vedere le sentenze per ciascuna di esse ed ogni lettore può facilmente riconoscere che ognuna di esse descrive, senza alcun dubbio, quello che lei ora ammette di aver fatto. La maggior parte di questi crimini non richiede alcun intento al fine di incarcerare e quelle che lo necessitano sono solo “nascondere… consapevolmente”, oppure “con l’intento di mettere in pericolo l’oggetto del … usare in un procedimento ufficiale”, entrambi questi «intenti» sarebbero facili da dimostrare sulla base di ciò che è già stato reso pubblico, ma altre di queste leggi non richiedono nemmeno quello; e nessuno di quei crimini richiede affatto il coinvolgimento di informazioni segrete. Questo non è solo un problema di queste leggi, perciò l’incarcerazione secondo esse è molto più facile. Se un pubblico ministero stesse veramente cercando di incarcerare qualcuno, punterebbe in primo luogo ad ottenere rinvii a giudizio per le accuse più facili da dimostrare. Ciò offrirebbe anche al procuratore una posizione di forza in caso di un eventuale patteggiamento. Come ha detto [NdT:in inglese] Alan Dershowitz, commentando una famosa accusa: “Volevano anche un caso vinto in partenza. Volevano il caso più forte possibile” e Comey non l’ha fatto, la sua spiegazione è stata semplicemente uno sfacciato inganno da parte sua. Questo è tutto.
Questo è il vero scandalo e nessuno, fuorché me, ne ha scritto per quello che è, un inganno. Ma  mostra che forse l’unico modo in cui la Clinton potrà evitare di andare in prigione è quello di arrivare alla Casa Bianca. Se non otterrà un mandato alla Casa Bianca, otterrà un mandato, molto più lungo, in carcere oppure il ​​nostro governo è così profondamente corrotto che rimarrà libera in qualità di privato cittadino e ancora al di sopra della legge, anche se non presterà servizio come funzionario federale.
Se Donald Trump non comincia subito a parlare di ognuna di queste sei leggi, allora i suoi sostenitori dovrebbero chiedergli se lui stesso non stia nascondendo qualcosa, perché quelle sei leggi rendono cristallino che Hillary Clinton ha commesso reati gravi, a tal punto che, anche se verrà incarcerata solo in base a queste sei leggi, e nessun altra incluse quelle alle quali si riferiva Comey, potrebbe essere condannata a un massimo di 5+5+20+20+3+10+10= 73 anni di carcere ). Si aggiungano anche gli altri reati che potrebbe aver commesso, come ad esempio quelli ai quali Comey si riferiva, ognuno dei quali pertinenti solo alla gestione delle informazioni riservate, ed il suo mandato in prigione potrebbe essere ancora più lungo.
La motivazione è importante nel caso delle e-mail della Clinton, in quanto la motivazione ci spiega perché lei stesse cercando di nascondere, agli storici e a parte del pubblico, le sue operazioni come Segretario di Stato americano: era perché non voleva che si sapesse che lei stava vendendo, ai Saud ed agli altri suoi amici del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, polizze di assicurazioni in cambio delle loro donazioni multimilionarie alla Fondazione Clinton  [NdT:in inglese], e forse stava perfino vendendo a loro, e/o ai loro compari, contratti con il governo degli Stati Uniti, o altro? Tuttavia, queste sono domande riguardanti altri crimini che potrebbe aver perpetrato mentre copriva incarichi pubblici, non i crimini riguardanti le sue operazioni di posta privatizzate. Quegli altri crimini, qualunque possano essere stati, verrebbero esaminati solo dopo un atto d’accusa schiacciante, e, a causa di ulteriori possibili azioni penali, solo se la gente del presidente Obama la indagasse seriamente. Non lo faranno. Chiaramente, questa è “giustizia” selettiva.
Quindi, la domanda di base è: È questa una democrazia [NdT:in inglese], dopotutto? Oppure alcune persone sono sfacciatamente al di sopra della legge [NdT:in inglese] ?
Qui sono in gioco la natura e la sostanza di questo paese, questo problema è importante non solo come contenuto ma anche come simbolo. Naturalmente, questo è vero anche con qualsiasi altra condanna penale o rifiuto ad intentare un processo ma, nel caso delle e-mail della Clinton, il simbolismo è semplicemente enorme: si tratta di una dichiarazione sfacciata a tutto il mondo, che l’America di oggi, ed i sermoni continui di questo governo sul fatto che le altre nazioni non siano abbastanza “democratiche”, è poco di più, se non del tutto, che una pentola molto nera che deride alcuni bollitori per non essere sufficientemente bianchi. Un paese capitalista clientelare [NdT:in inglese] non è nella posizione morale di imporre nulla al resto del mondo, nascondere ciò che si è, cioè una turpe oligarchia, rende quello che si è ancora peggio ed anche più pericoloso. I suoi alleati nella NATO, nella Unione Europea, ed altrove sono quindi membri di una banda internazionale, che non ha alcuna ragione giustificabile nemmeno di esistere e che è incredibilmente dannosa, non solo per la loro gente ma per tutte le nazioni. E, se il prossimo presidente degli Stati Uniti si rifiuterà di perseguire penalmente questo caso, allora il continuare a nasconderlo ed a perseverare nel suo insabbiamento non solo sarà palese ma mostrerà, al mondo intero, che solo una rivoluzione sarà in grado di porre rimedio alla situazione in America. Se questo paese è disonesto in cima, cosa può esserci in fondo?
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Articolo di Eric Zuesse pubblicato da Strategic Culture Foundation il 16 Luglio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

domenica 18 settembre 2016

Povia


la "cattedrale aliena" di Scientology nel New Mexico


Perché la setta ha un bunker segreto nel deserto del New Mexico?

Nel deserto del New Mexico si trova un misterioso impianto segreto che presumibilmente appartiene alla setta Scientology. Il sito è caratterizzato da un grande simbolo inciso sul suolo del deserto e visibile solo dall’alto: due diamanti circondati da una coppia di cerchi che si intersecano. L’iscrizione vorrebbe essere un enorme messaggio per gli extraterrestri.


La struttura è anche provvista di una pista d’atterraggio privata, costruita per consentire l’arrivo dei leaders della controversa organizzazione. Secondo quanto scrive nel suo nuovo libro il giornalista della BBC John Sweeney, il bunker nascosto nel deserto del New Mexico è da considerarsi come la “Cattedrale Spaziale Aliena” di Scientology.

L’intero complesso si trova a Mesa Huerfanita, a circa due ore da Santa Fe e tre ore a nord di Roswell, sede di numerosi avvistamenti Ufo. In un resoconto scritto per The Sun, Sweety sostiene che la chiesa è stata progettata per essere collocata sotto terra per resistere a un olocausto nucleare. Uno degli scopi, sarebbe quello di proteggere alcuni scrigni in titanio sigillati con argon, nei quali sono conservati i dischi d’oro con le incisioni dei testi originali del fondatore di ScientologyL. Ron Hubbard...



I simboli visibili sulla superficie del deserto serviranno a guidare i membri di alto rango della setta a trovare le opere originali del fondatore, quando ritorneranno sulla Terra dopo la fuga dal pianeta per sfuggire ad una futura apocalisse nucleare che spazzerà via l’umanità.

Il bunker, secondo il giornalista della BBC, è stato costruito nel 1980 ed è costato svariati milioni di dollari. Sweeney è riuscito a localizzare il luogo segreto grazie a Marc Headley, un ex aderente di Scientology.

“Headley afferma di essere stato iniziato alla setta da Tom Cruise – superstar di Hollywood e membro leader della chiesa – e anche di essere stato malmenato da uno dei leader ombra del movimento, tale David Miscavige. Ma la chiesa nega entrambi i fatti”, conclude il reporter. John Sweeney, ha dedicato gran parte della sua carriera a svelare i segreti di Scientology e gli enormi movimenti di danaro ad essa connessa.


La controversa Chiesa di Scientology – che vanta membri celebri come Tom Cruise, John Travolta, Kirstie Alley e Juliette Lewis – è stata fondata nel 1952 dallo scrittore L. Ron Hubbard, e promuove il concetto che gli esseri umani sono esseri immortali con le anime reincarnate.

Il loro credo si basa sul fatto che un sinistro extraterrestre chiamato Xenu abbia portato miliardi di persone (esseri immortali con anime reincarnate?) sulla Terra, grazie ad astronavi simili agli aerei di linea DC 8.

Secondo quanto annuncia il loro sito web, “Scientology è una religione che offre un percorso preciso che porta a una conoscenza completa e certa della propria vera natura spirituale e il proprio rapporto con se stessi, la famiglia, i gruppi, l’umanità, tutte le forme di vita, l’universo materiale, l’universo spirituale e l’Essere Supremo”. [Huffington Post - Live Science]

Fonte tratta dal sito .

fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it

domenica 11 settembre 2016

la morte di Marat


DETTAGLIO

è un dipinto a olio su tela (165x128 cm) realizzato nel 1793 dal pittore Jacques-Louis David. È conservato nel Museo reale delle belle arti del Belgio con il titolo di Marat assassiné e fa parte assieme a La morte del giovane Barra e Gli ultimi istanti di Michel Lepeletier della trilogia dedicata ai martiri della Rivoluzione.

Descrizione e stile

Il dipinto raffigura Jean-Paul Marat, una delle menti della Rivoluzione francese, riverso nella vasca (dove si trovava sempre, a causa di una dermatite contratta in ambienti malsani), pugnalato a morte da Charlotte Corday. La giovane era andata da lui con una lettera (ancora visibile tra le mani di Marat) nella quale gli chiedeva una grazia («Al Cittadino Marat: la mia grande infelicità mi dà diritto alla vostra benevolenza»), ma dopo aver consegnato la missiva, lo uccise.

Questo dipinto è da considerarsi la santificazione laica di un rivoluzionario; ogni oggetto presente nel quadro assume una funzione simbolica e di reliquia. Su di una cassa di legno di fianco alla vasca e usata da Marat come sostegno per scrivere, è scritto il laconico omaggio dell'artista: «À Marat, David». Il calamaio, la penna d'oca sulla cassetta, la penna nella mano destra e nella mano sinistra il biglietto che la sua assassina gli aveva scritto per chiedergli di essere ricevuta da lui, con la subdola intenzione di ucciderlo. ("13 luglio 1793. / Marie Anne Charlotte / Corday au citoyen / Marat. / Basta che io sia / tanto infelice / per aver diritto / alla vostra benevolenza"). Per terra vi è anche un assegno che aveva preparato per una vedova.

Il dipinto ha forti richiami caravaggeschi, David infatti aveva visto i dipinti di Caravaggio in Italia, nell'illuminazione che evidenzia la cruda realtà delle cose e del cadavere. Lo stesso braccio di Marat non è altro che la ripresa quasi letterale del braccio del Cristo nella Deposizione, come di quello raffaellesco della Deposizione Borghese (a sua volta ripreso da un sarcofago con morte di Meleagro, in cui si vede il braccio pendulo dell'eroe). La penna d'oca nella mano di Marat e il coltello alla sua destra sono due armi, una metaforica e l'altra concreta. La penna di Marat e il coltello dell'assassina creano un contrasto volto ad accentuare la bontà del primo e la crudeltà della seconda.

Tutti gli elementi superflui, persino l'assassina, sono stati rimossi dall'autore. L'opera è fortemente neoclassica; lo si scopre ad esempio nel dettaglio del viso dello stesso Marat: l'espressione non trasmette la drammaticità della morte, Marat sembra quasi sorridere, una caratteristica tipica delle sculture dell'arte greca. Questa espressione del viso sta anche a significare che Marat è morto felice e fiero di se stesso, è questo che il pittore vuole trasmettere. La pennellata è precisa, accademica, fine in ogni suo dettaglio.

Dimenticato dopo la morte di Robespierre, riscoperto da Stendhal e poi da Baudelaire (la sua analisi rimane un riferimento celebre), il quadro di David ha ispirato molti artisti ulteriori: Munch, Picasso e Ferdinando Cicconi, per esempio, ne hanno dipinto una versione.

In letteratura il quadro ha ispirato Peter Weiss per il suo famoso lavoro di teatro La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell'ospizio di Charenton sotto la guida del marchese de Sade.

fonte: Wikipedia

Charroux: islamici colpiranno le Torri con aerei. Era il 1969

“Arriverà un giorno in cui degli islamici, tramite aerei dirottati, abbatteranno i due monumenti speculari più importanti per la cultura americana”. E’ scritto, nero su bianco, in un libro di cui nessuno parla mai, men che meno in relazione all’11 Settembre. Lo scrisse il francese  Robert Joseph Grugeau, in arte Robert Charroux. Titolo del volume, nell’edizione italiana: “Il libro dei segreti traditi”. Attenzione: fu pubblicato nel 1969, mentre le Twin Towers erano ancora in costruzione. Una sconcertante, precisissima profezia? No, peggio: «Probabilmente quella era un’istruzione. Come dire: guardate, quando dovrete fare quella cosa, contro l’America, la dovrete fare così». Lo afferma Gianfranco Carpeoro, esoterista e studioso di simbologia, ospite di “Border Nights” insieme al regista Massimo Mazzucco, all’indomani della strage parigina del Bataclan, 13 novembre 2015. Stessa matrice: super-massoneria deviata. «Essendo l’11 Settembre nato in ambito massonico o paramassonico, l’attentato alle Torri lo hanno fatto esattamente così, perché così funziona. Il Batalclan richiama la fuga dei Templari braccati da Filippo il Bello, che lasciarono Parigi riparando in Scozia dove fondarono la massoneria moderna. E l’11 Settembre richiama la “predizione” di Robert Charroux». Non sono coincidenze, ma “firme”: «Consentono, a chi deve decodificare l’attentato, di capire perfettamente da dove è partito».
Pioniere della teoria dei paleo-astronauti, gli esseri “venuti dalle stelle” a colonizzare (a modo loro) la Terra, Charroux ha lavorato per decenni come impiegato delle Poste. Tra il 1942 e il 1946  ha scritto otto opere di narrativa inizialmenteLo scrittore Robert Charrouxpubblicate con un altro pseudonimo: Saint-Saviol. «Non so come abbia fatto a non fare praticamente niente per quarant’anni, limitandosi al lavoro di postino, per poi – di colpo – mettersi a scrivere libri meravigliosi», afferma Carpeoro, che sospetta che Charroux non sia il vero autore di tutte le opere che portano il suo nome. «Era entrato, pare, in contatto col fondatore del Priorato di Sion», la struttura-fantasma che poi animerà il bestseller di Dan Brown, “Il Codice Da Vinci”. Aggiunge Carpeoro: «Gli era stato messo alle costole Jean Cocteau, che all’epoca era il capo dei Rosacroce», la “fratellanza” mistico-iniziatica il cui ultimo leader fu Salvador Dalì. «Probabilmente, parte dei libri di Charroux li ha scritti Cocteau». Decisamente enigmatico l’inserimento della “profezia” sulle Torri Gemelle, destinate a essere abbattute da aerei pilolati da musulmani. Radere al suolo Manhattan, istruzioni per l’uso? Ancora più strano il silenzio universale su quel libro.
Quanto al terrorismo “fai da te”, quello del classico maxi-attentato che Mazzucco definisce “inside job” coperto dalla solita “false flag”, la falsa bandiera (lo squilibrato di turno nel caso dei Kennedy, e oggi il fanatico commando jihadista), Carpeoro propone una visione assolutamente speculare tra l’11 Settembre e il Bataclan. «Sono entrambi l’applicazione perfetta di uno schema della Cia, regolarmente eseguito e ben noto a tutti anche in ambito Nato». Un modulo invariabile, sempre basato su tre obiettivi. Il primo è il bersaglio grosso, strategico. Il secondo è il Piano-B, da giocare come carta di riserva. Il terzo è solo un diversivo tattico per depistare le forze di sicurezza, che al 99% sono all’oscuro del complotto e vanno disperse lontano dai bersagli principali. In Pennsylvania, a Shanksville, cadde il volo 93 della United Airlines, l’unico a non aver centrato nessun obiettivo: probabilmente si teneva pronto a colpire obiettivi minori, per disorientare la sicurezza. Saputo che le Torri erano giàL'attacco alle Torristate centrate, insieme al Pentagono, a quel punto non serviva più ed è stato abbattuto. Stesso ruolo, a Parigi, per le folli sparatorie in centro, tra i passanti e gli avventori di bar e ristoranti, cioè lontano dagli obiettivi 1 e 2, lo stadio di calcio e il Bataclan.
Per Carpeoro, a Parigi il 13 novembre il bersaglio principale era proprio l’Estade de France, dove però qualche solerte poliziotto è riuscito a fermare i kamikaze prima che riuscissero a entrare nel centro sportivo, dove in tribuna sedeva Hollande. Al che, si è passati al Piano-B, il Bataclan, l’obiettivo di riserva. E negli Usa? «Forse l’obiettivo principale non erano neppure le Torri, ma il Pentagono». Simili operazioni, «interamente massoniche nel loro deliberato contenuto simbolico», per Carpeoro vengono progettate da settori deviati dell’intelligence con almeno 6 mesi di anticipo, se non un anno. La manovalanza? Mai pienamente consapevole del piano, e non per forza votata al suicidio: «Magari a qualcuno viene detto che non deve affatto farsi esplodere, ma solo trasportare dell’esplosivo nello zaino e piazzarlo nella tribuna di uno stadio. Poi sono altri, a sua insaputa, che azionano il telecomando a distanza». Senza contare le tecniche di manipolazione mentale come l’Mk-Ultra della Cia: «Dopo l’attentato a Bob Kennedy – ricorda Mazzucco – ricostruirono ogni minuto degli ultimi mesi del presunto killer, Shiran B. Shiran. Ma restava un buco nero assoluto: buio totale sulle ultime tre settimane prima dell’attentato». Mazzucco è l’attivista che più si è impegnato a indagare sull’11 Settembre. Ma neppure lui conosceva le tenebrose “istruzioni” del libro di Robert Charroux. Di cui, infatti, si continua a non parlare.

fonte: www.libreidee.org

Julian Assange

parla della sete di sangue di Hillary Clinton per il potere, l'omicidio e l'eliminazione della libertà di parola

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 Julian Assange parla della Clinton e dice:
"E 'un falco guerra con cattivo giudizio che ottiene una scarica emotiva sconveniente di uccidere le persone."E aggiunge, in un  video i : "Google è direttamente impegnato  a sostenere  la campagna di Hillary Clinton . Naturalmente, quando andrà al potere ci saranno problemi per la libertà di parola. Sappiamo quello che lei sta per fare. Ha fatto il grafico per la distruzione della Libia, lei è stato coinvolto nel processo di prendere l'armeria libica e inviarla in Siria. "
fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

lunedì 5 settembre 2016

Maria Maddalena in estasi



è un dipinto a olio su tela (106,5x91 cm) attribuito a Caravaggio e databile attorno al 1606, anche se alcuni critici, tra cui John Spike, propendono per il 1610. L'opera è conservata in una collezione privata di Roma.

Storia

Di quest'opera esistono almeno otto copie: tra queste, la versione conservata nella collezione privata di Roma che fu presentata dallo storico dell'arte inglese John Gash nella sua monografia sul pittore lombardo ("Caravaggio", 2003). Non tutta la critica riconosce l'autografia della tela romana che, tuttavia, è sempre stata esposta con attribuzione certa a Merisi e come tale è riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali. Un'altra copia è conservata nel Musée des Beaux-Arts di Marsiglia.

Nell'ottobre 2014, la storica dell'arte Mina Gregori ha reso noto il ritrovamento - in una collezione privata europea - di un'ulteriore versione, da lei riconosciuta come l'originale del Caravaggio sulla base dell'analisi tecnico-stilistica e la presenza di un biglietto, con grafia seicentesca, ritenuto autografo del Merisi.

Descrizione e stile

Secondo alcune fonti, il dipinto venne realizzato alcuni mesi dopo la fuga di Caravaggio da Roma in seguito all'omicidio di Ranuccio Tommassoni, e in particolare durante il suo soggiorno presso i suoi protettori, membri della famiglia Colonna. Durante questo suo breve trasferimento, il pittore realizzò almeno due tele: la Cena in Emmaus e una Maddalena, identificata con quest'opera dalla maggioranza degli studiosi.

La tela è costruita su una linea diagonale, idealmente segnata dal busto di Maria Maddalena, abbandonata in preghiera e col capo leggermente inclinato all'indietro e illuminato con delicatezza dalla luce.

In questa tela, Maria Maddalena non è rappresentata come una donna oppressa dal peccato, ma come una donna già convertita, immersa in una contemplazione estatica, come rivelano la fronte corrugata, gli occhi come stravolti e le dita intrecciate. Un approccio nuovo che influenzerà numerosi artisti come Rubens, Simon Vouet (che si mostrò molto fedele all'opera nella sua Maddalena in estasi, conservata a Besançon) e certamente Bernini nel celebre gruppo scultoreo, l'Estasi di santa Teresa.

fonte: Wikipedia

quel cartello contro Hillary


di Marcello Foa

Le foto che mi piacciono: Susan Sarandon alla Convention dei democratici alza un cartello contro il TPP il Trattato di Partnership del Pacifico, il fratello maggiore del TTIP. Naturalmente la Sarandon non è stata invitata a parlare sul podio di Philadelphia su cui hanno sfilato molte stars di Hollywood, ansiose di dare il loro supporto a Hillary.

La Sarandon, invece, era una fiera sostenitrice di Bernie Sanders, una di quelle che diceva "o Bernie o rottura". Sanders, nel frattempo, nonostante abbia avuto la prova - grazie all'ultimo emailgate - che la nomina dei superdelegati del partito è avvenuta in maniera fraudolenta, privandolo di una possibile vittoria, si è rammollito e si è schierato a favore della Clinton.

La Sarandon no. Ha continuato a far sentire la sua voce, naturalmente nei comizi fuori dalla Convention e nelle interviste in cui ha definito disgustosa l'assemblea del partito democratico proprio perchè falsata alla fonte. Uno scandalo, quello delle email, che ha accuito la sua avversione nei confronti di Hillary, che considera più pericolosa di Trump. E che l'ha indotta ad alzare quel cartello, eretico e caparbio, sugli spalti osannanti della Convention.

Come non stimarla?

Marcello Foa

https://www.facebook.com/MarcelloFoa/photos/a.607695622673444.1073741828.592375790872094/929712103805126/?type=3&theater

fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it