sabato 11 giugno 2016

l'escort preferita dei Sionisti

Se la psicopatica guerrafondaia Clinton sarà coronata candidata presidenziale del Partito Democratico,  in nessun modo potrà essere considerata pragmaticamente il ‘male minore’ di fronte a Donald Trump o a qualsiasi Repubblicano i loro capi decidano di vomitare ( James Petras )
L’analista marxista James Petras ha recentemente definito la classe dominante nord-americana “Plutosionista, inventandosi una nuova categoria politica eloquente nel definire l’offensiva imperialista congiunta Usa – Israele. Nel linguaggio di Petras il Plutosionismo è il matrimonio a tre fra plutocrazia,  Sionismo e la candidata presidenziale U.S.A. Hillary Clinton, una criminale di guerra seriale, razzista e alle dipendenze di Wall Street.

Che origini ha questa alleanza? James Petras e Diana Johnstone lo spiegano – utilizzando una metodologia differente – in due libri molto importanti pubblicati in Italia dall’Editore Zambon: Diana Johnstone, Hillary Clinton, La Regina del caos (2016 ); James Petras, Usa: padroni o servi del sionismo? (2007). Tanto la Johnstone quanto Petras concordano nel ritenere che l’imperialismo occidentale sia retto da una Diarchia Imperiale Usa – Israele dove, i secondi, tramite la famosa lobby sionista riescono a condizionare gran parte delle decisioni politiche e militari di Washington.

















Le elite nord-americane dagli anni ’70 in poi sono state egemonizzate dai neoconservatori, veri eredi dell’alleanza storica – celata dalla storiografia ufficiale – fra gli Usa e la Germania hitleriana prima dello scoppio della seconda guerra mondiale (su questo argomento consiglio la lettura di Jacques R. Pauwels, Le Corporations Americane ed Hitler, Global Research, 27 gennaio 2007 1), e i plutosionisti hanno avuto un ruolo decisivo nell’ascesa dei falchi guerrafondai: 

‘’La comunità dei think-tank ha finito per essere influenzata in misura preponderante da generosi donatori filoisraeliani e da attivi intellettuali filo-israeliani’’ (Diana Johnstone, Hillary Clinton, La Regina del caos, pag. 32), 

si tratta di una linea che rimanda al barbaro principio secondo cui ‘’la forza crea il diritto’’, una concezione balorda del diritto internazionale che ‘’ha riscosso un consenso maggioritario nell’ambito della classe politica americana in quanto colma un vuoto: il vuoto rappresentato dalla mancanza di scopo del complesso militare-industriale’’ (pag. 36).

Le analisi di Petras e della Johnstone si intrecciano, diventano complementari. L’Impero colonizzatore si è fatto in quattro – dice Petras – per nascondere la propria sudditanza ad un presunto alleato che in realtà esercita su di esso una forte egemonia (James Petras, Usa: padroni o servi del sionismo, pag. 9).  Una domanda è obbligatoria: come è possibile che i sionisti siano diventati egemoni all’interno del complesso militar-industriale (la Johnstone utilizza la sigla di MIC)? Petras risponde in questo modo: 

’I coloni israeliani negli Stati Uniti hanno investito ed elargito miliardi di dollari a Israele, in alcuni casi sottraendo fondi dalle quote sindacali di lavoratori sottopagati, e li hanno deviati in modo tale da acquistare titoli israeliani e finanziare nuovi insediamenti coloniali nei Territori Occupati. In altri casi, lo stato di Israele ha protetto ebrei che negli Usa erano latitanti, soprattutto magnati corrotti come Mark Rich o altri malavitosi e assassini. Le sporadiche domande di estradizione da parte del Ministero della Giustizia Statunitense sono state espressamente ignorate’’. 

La relazione Usa – Israele è la prima, nella storia, in cui la nazione guida dell’impero copre le offese subite da un ‘’presunto’’ alleato.
I neocon si fanno portatori di una ‘’visione del mondo omogenea’’ che negli Stati Uniti d’America mette tutti d’accordo: dai falchi guerrafondai ai liberal. Hillary Clinton è l’anello di congiunzione fra il ‘’partito dei sionisti’’ (militaristi) e quello del ‘’business’’ (capitalisti tout court). In assenza dello ‘’spauracchio sovietico’’ gli ‘’intellettuali di difesa’’ si sono impegnati a promuovere in tutto il mondo gliinteressi e i valori americani i quali ruotano attorno alla libertà dei mercati; gli Stati nazionali che resistono alla ‘’globalizzazione della Dottrina Monroe’’ devono essere spazzati via attraverso colpi di Stato, rivoluzioni colorate o guerre d’aggressione neocoloniale. Una cosa è certa: gli Usa prima di partire all’attacco cercano sempre il consenso di Israele. Come spiegare questa atipica sudditanza?

James Petras in un recente saggio intitolato I Pluto-Sionisti sostengono Hillary Clinton punta il dito contro i maggiori capitalisti nord-americani che sostengono Hillary. Leggiamo:

‘’I suoi sostenitori con milioni di dollari, tra i più potenti finanzieri e magnati dei media in America, includono: George Soros (6 milioni di $), Marc Benioff, Roger Altman, Steven Spielberg, Haim e Cheryl Saban ($ 3 milioni ed oltre), Jeffrey Katzenberg, Donald Sussman, Herb Sandler, Jay e Mark Pritzker, S. Daniel Abraham ($ 1 milione), Bernard Schwartz, Marc Lasry, Paul Singer, David Geffen, Fred Eychaner, Norman Braman e Bernie Marcus. In attesa dietro le quinte, ci sono i miliardari repubblicani king-makers, Sheldon Adelson e Miriam, i fratelli Koch, nonché il ‘liberale’ multi-miliardario Michael Bloomberg, che avevano contribuito con $ 11 milioni alle elezioni del 2012’’ 2

I finanziatori della Clinton sono israelo-statunitensi, ovvero esponenti dell’alta borghesia Usa d’origine ebraica. Tutto ciò come si traduce in termini di analisi marxista? Gli Usa si stanno progressivamente legando alla struttura socioeconomica di Israele. Se l’imperialismo israeliano ha bisogno delle armi statunitensi – che poi vengono girate a Casa Saud – l’imperialismo americano necessita dei finanziamenti israeliani fino a creare un imperialismo a due teste. Petras non lascia spazio ad ambiguità e non ha dubbi a riguardo: 

’I Pluto-Sionisti e gli ideologi alla ‘Prima Israele’ supportano la signora Clinton come ricompensa per le sue straordinarie attività militari ed economiche a favore delle ambizioni di Tel Aviv verso il predominio regionale. Il suo impegno per lo Stato Ebraico include la promozione delle guerre su vasta scala che hanno distrutto l’Iraq, la Siria, la Libia e l’Afghanistan; le sanzioni economiche e il blocco contro l’Iran (ha minacciato di ‘cancellare l’Iran’ nel 2007) e il proprio sostegno incondizionato, ripetutamente dichiarato, per le devastazioni di Israele contro il popolo imprigionato a Gaza, che è costato migliaia di vite civili e prodotto centinaia di migliaia di senzatetto (In una lettera al suo ‘banchiere’, Haim Saban, Hillary ha dichiarato: “Israele non ha dato ad Hamas (al popolo di Gaza) una lezione sufficientemente dura l’anno scorso”)’’.

In tempi di regime capitalista globalizzato la prostituzione intellettuale è una prassi consuetudinaria per fare carriera nelle grandi testate giornalistiche, nelle università ed in politica: Hillary Clinton – per questo motivo – è metaforicamente andata a letto con la lobby sionista candidandosi a guidare il gendarme mondiale – gli Stati Uniti d’America – nella prossima guerra d’aggressione imperialista.
La Regina del caos, caduta in disgrazia verso la metà degli anni ’90 in quanto ‘’paladina’’ fallita dei diritti dei minori conosce con la “svolta neocon” una nuova verginità politica. Fu lei ad imporre al marito Bill la nomina della sua amica Madeleine Albright come Segretaria di Stato, la nomina – a suo dire – doveva andare ad una donna (e che donna!), una femminista ambiziosa che avrebbe dato un volto umanitario ai bombardamenti della NATO. Ma chi è la signora Albright? Ce lo dice, con estrema puntualità, Diana Johnstone: 

‘’A 59 anni, mentre si accingeva ad assumere la carica di Segretario di Stato, annunciò: ‘’E’ possibile che io abbia origini ebraiche’’. 

La Albright dichiarò di essere rimasta ‘’scioccata’’ apprendendo la notizia dell’identità segreta della sua famiglia, ma oggigiorno il fatto di essere un sopravvissuto dell’Olocausto conferisce a una persona un’autorevolezza morale incomparabile’’ (pag. 98). Domanda: come mai tutti i politicanti in carriera, negli Usa come in Europa, al momento di dichiarare una nuova guerra scoprono improvvisamente d’avere origini ebraiche? Una persona coscienziosa ed informata sa benissimo che gli ebrei e la Shoah non hanno nulla a che vedere con tutto ciò, mentre un ruolo fondamentale viene svolto dalle capacità persuasive di Israele con a capo la sua potente elite militarista e dal sionismo religioso (il talmudismo) fonte d’ispirazione per tutti i razzisti occidentali.

Gli Stati europei, su direttiva israelo-statunitense, stanno demolendo le Costituzioni antifasciste (a) smantellando lo Stato sociale, (b) limitando il diritto all’informazione ed abolendo la libera ricerca storica (cosa che ai sionisti politici preme molto), (c) lasciandosi coinvolgere in guerre neocoloniali per soddisfare gli appetiti dei grandi capitalisti statunitensi. Israele in molte parti del mondo – pensiamo all’America Latina – non ha avuto problema a finanziare lo stragismo neofascista, infangando le vittime della Shoah e la memoria storica delle Resistenze antifasciste. Pinochet, Videla, la Rhodesia bianca, il Sudafrica razzista e lo Scià Reza Pahlevi: tutti i boia post-hitleriani hanno avuto il pieno appoggio di Israele. Per quale losca ragione l’Europa ha assecondato tutto questo? Chi ha indotto (obbligato) i governanti europei a prostituirsi, anch’essi, alla lobby sionista?

La risposta a queste domande è fin troppo scontata quindi è bene continuare a seguire l’analisi di Petras: 

‘’La riconciliazione tra il popolo anglo-americano e quello arabo potrà avvenire tramite la creazione di un tribunale sui crimini di guerra, qualcosa di simile al Processo di Norimberga dopo la Seconda Guerra Mondiale. I ‘’sostenitori responsabili’’ dei crimini contro l’umanità – a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti – dovrebbero subire un processo e una sentenza in modo da prevenire azione recidive.’’  (pag. 121). 

Potremo mai vedere i governanti europei – Cameron, Sarkozy, Hollande, Berlusconi, Renzi – sotto processo per il loro sostegno ai crimini israeliani?

http://www.vocidallastrada.org/2016/06/hillary-clinton-lescort-preferita-dei.html

fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

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