lunedì 27 giugno 2016

Jo Cox e i mostruosi impresari della morte provvidenziale

Alcuni giornali (“Il Sole 24 Ore”, il “Corriere”) fanno notare come l’assassinio della deputata laburista Jo Cox possa fare pendere la bilancia del voto referendario inglese dal lato del “Remain” piuttosto che da quello della Brexit. Deducono questa ipotesi dal fatto che oggi i famosi “mercati” invece che chiudere con clamorose perdite come nei giorni scorsi, hanno “limitato i danni”. I “mercati”, infatti, tifano perché la Gran Bretagna resti dentro l’Unione Europea e, evidentemente, questo fatto di sangue deve avere convinto speculatori e scommettitori che l’omicidio spingerà una parte significativa dell’elettorato, magari quello indeciso o astensionista, in questa direzione. E così, mentre mezza Europa ascoltava incredula la notizia della morte della deputata ed in Gran Bretagna si sospendeva la campagna referendaria per lutto e solidarietà verso la vittima, i “mercati” scommettevano, speculavano e ragionavano su quanto si poteva guadagnare dall’evento e per quanto tempo.
Naturalmente non è una novità che i “mercati”, qualunque cosa di disgustoso accada sulla faccia della terra (terremoti, guerre, pestilenze, stragi, ecc.), continuino a “lavorare”, a fare affari, a scommettere sugli effetti che provocano quei disastri e a cercare Jo Coxdi lucrarci. E siccome non è una novità non ci si dovrebbe stupire di questo cinismo da bisca clandestina. E infatti io non mi stupisco. Attiro solo l’attenzione su questo fatto che forse sfugge, tanto si dà per scontato: c’è una parte di società, una parte di mondo – si badi bene: potentissima e ormai in grado di decidere le sorti del resto della società e del resto del mondo – che è del tutto esente dal lutto, dalla solidarietà, dalla testimonianza o, almeno, dal silenzio rispettoso che, se non altro pubblicamente, dovrebbero essere dovuti alla sofferenza umana quando questa assume caratteristiche di catastrofi o di fatti particolarmente odiosi di interesse nazionale o internazionale.
Questa parte di società è, invece, una zona franca. Inattaccabile sia dalla politica che dalle manifestazioni di piazza. Dai partiti come dai sindacati. Dai media come dalle grandi personalità pubbliche. Totalmente avulsa, perfino ipocritamente, dall’empatia e invece completamente assorbita dalla “simpatia” o “antipatia” verso uomini e cose che possono favorire o danneggiare le loro attività. È una zona mostruosa, per potere e per cinismo. E fino a che questa mostruosità, cioè i “mercati”, sarà svincolata da qualunque forma di umanità e da qualunque controllo politico che ne limiti (se nel caso anche a torto) il potere e l’influenza e anzi questa “zona franca” continui ad essere essa stessa padrona della politica e dell’umanità, forse non dovremo stupirci tanto se qualcuno ammazza qualcun altro urlando “Allah Akbar” o “Britain First”. Dovremo forse riflettere un poco di più su come sia possibile che qualcun altro faccia affari e lucri sugli assassini e sugli assassinati.
(Turi Comito, “Jo Cox e la zona franca”, da “Megachip” del 17 giugno 2016).

fonte: www.libreidee.org

Hillary Clinton

Hillary Clinton, con i suoi crimini, scende a nuovi livelli di bassezza, con il furto / esproprio  ai danni dei poveri neri americani

By: Sorcha Faal


Una stupefacente relazione  Foreign Intelligence Service ( SVR ) circola al Cremlino relativo al candidato presidenziale americano Hillary Clinton si trova dietro l'implementazione di distretti di polizia degli Stati Uniti di un nuovo dispositivo di scansione per computer che consente funzionari di polizia per sequestrare immediatamente tutti i soldi dai bancomat di milioni di poveri neri americani e trattenerli poi per se stessi a meno che queste vittime non possano dimostrare di avere un motivo legittimo per riavere indietro il proprio denaro, ma questo non influenzerà le persone più ricche degli Stati Uniti che fanno uso di carte di credito .

Secondo il rapporto degli analisti criminali, SVR,  decifrano i Panama Papers scoperto questo crimine di massa contro i cittadini più poveri dell'America monitorano i molteplici legami tra alcuni dei più noti criminali del mondo, Bill e Hillary Clinton, e la Fondazione Clinton -e descritto come denaro illegale aumentano gli apparati per la Clinton che va sotto vari nomi, tra cui la Fondazione Clinton, Clinton Global Initiative, Clinton Health Access Initiative e la William J. Clinton Foundation.


A partire dal 2015, continua il rapporto, la Clinton attraverso le sue molte fondazioni ha guadagnato per se stessa la sconcertante cifra di 3 miliardi di dollari , e che ancora oggi uno dei più importanti gruppi indipendenti che traccia la beneficenza - Charity Navigator - non è stata in grado di determinare dove questi miliardi di dollari vanno a finire, e dice che, ha " stabilito che il modello di business atipico di questa carità non può essere quantificata con precisione con la nostra metodologia di valutazione attuale."



A dispetto di Hillary Clinton ha già accumulato miliardi, in termini di ricchezza, tuttavia, nota il rapporto, nel 2011 è iniziato il suo ultimo progetto criminale, rubando ai popoli neri d'America, quando era Segretario di Stato ha trasmesso alla sua email privata illegale al server della US Immigration and Customs Enforcement ( ICE ) documenti intitolati pagamenti mobili e rimessa globale di fondi scritti da uno degli esperti di computer più segreti d'America di nome T. Jack Williams . [ Nota: praticamente sconosciuta al popolo in America, la Russia mantiene in suo possesso tutti i messaggi di posta elettronica di Hillary Clinton la SVR li ha ottenuti dal suo server privato .]

T. Jack Williams, spiega il rapporto, è accreditato per la creazione e l'attuazione del primo programma al mondo di carta regalo elettronica le gift card , così come il lancio di successo a marchio condiviso carta di credito Visa e Blockbuster, e i 50 milioni di membri delle Universal Membership Loyalty Card ed è presidente di Paymentcard Services, Inc. che è stata fondata nel 2009 e costituita in Texas e " si avvale di un organico approssimativo a 1 ".



T. Jack Williams, socio d'affari con Hillary Clinton in ERAD Group, Inc.

Dopo aver letto il rapporto di T. Jack William a ICE, però, il rapporto continua, e come il documento di Panama Papers, Segretario Clinton, nel 2012, attraverso la suaFondazione Clinton, gli ha permesso di creare una società chiamata ERAD Group, Inc. che è stato subito premiato con un contratto di sviluppo privilegiata per fornire, agli US Department of Homeland SecurityAdvanced Technology Directorate, con una soluzione anticipata di lettori di card di accesso per elaborare bancomat prepagati nel momento di arresto . 

E anche se la US Department of Homeland Security ha pagato alla nuova societàEARD Group di T. Jack William e Hillary Clinton per sviluppare questo lettore di accesso per le card , dice la relazione, quest'anno, invece, hanno cominciato con dare la licenza alla polizia americana e ai dipartimenti locali, come evidenziato dal contratto della convenzione con T. Jack William che ha firmato  personalmente con lo Stato di Oklahoma il 3 Aprile, 2016 .

Più insidioso in questo contratto con T. Jack Williams-Hillary Clinton firmato con loStato di Oklahoma, spiega il rapporto, è che lo Stato deve pagare al Gruppo EARD con $ 5.000 per il software e gli scanner, e inoltre devono versare al Gruppo EARD  il 7,7 per cento di tutti i soldi , che le forze di polizia, prelevano dalle tasche dei contribuenti più poveri, direttamente, dalle carte bancomat e conti bancari degli americani- La maggioranza dei quali sono poveri neri, ha commentato  il Washington Post  dicendo: " Ci dispiace dirlo, ma questo tipo di disposizione è equivoca. Come abbiamo visto, dalle telecamere del traffico, si sospendono le libertà personali di circolazione e con la giustizia penale si da a una società privata la gestione dei beni confiscati, oltre ad essere un brutto accordo pieno di incentivi, è pronto alla corruzione".



Gli analisti, di SVR , dice il rapporto,  concordano con la valutazione  del Washington Post che questo sistema corrotto consente a T. Jack Williams e Hillary Clinton di rubare/estorcere prelevare beni e soldi ai cittadini più poveri d'America, l'ulteriore nota dell'America Civil Liberties Union (ACLU) ha, allo stesso modo condannato questa pratica affermando: " gli abusi della polizia attuate con le leggi di confisca per attività civili, ha scosso la coscienza della nostra nazione. La decadenza civile consente alla polizia di sequestrare  - e quindi tenere o vendere - qualsiasi proprietà che essi sostengano sia frutto di un crimine.  I proprietari di beni , non devono essere solo arrestati o condannati per un reato, ma, denudati dei loro beni, il loro denaro, l'auto, o addirittura gli immobili, sono sequestrati in modo permanente da parte del governo . "

E , forse, il suo più grande spettacolo di arroganza e disprezzo per l'America e per poveri neri, di cui ora approfittano derubandoli dei loro soldi, con il suo partner nel crimine T. Jack Williams, conclude la relazione, Hillary Clinton si è mostrata ad una conferenza indossare un abito da 12.495 $ di Giorgio Armani , durante un discorso ha fatto di recente, mentre disquisiva delle disparità dei redditi -che è, per definizione , la cosa più razzista che un qualsiasi politico americano abbia mai potuto fare nei tempi moderni.



La campionessa dei poveri Hillary Clinton indossa un abito di Giorgio Armani del costo di $ 12.495, proprio durante un discorso basato sulle disparità salariali e dei redditi




June 9, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati. Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenzaCC-BY e GFDL .
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domenica 19 giugno 2016

Shame



« Non siamo cattive persone: veniamo solo da un brutto posto. »

(Sissy a Brandon)

è un film del 2011 diretto da Steve McQueen.

Il film è stato presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove il protagonista, Michael Fassbender, ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.

Trama

Brandon è un uomo d'affari trentacinquenne di New York che vive una vita di totale asservimento al sesso. La difficoltà a controllare e gestire le sue pulsioni, che sfoga con incontri occasionali, frequentazione di prostitute e continue masturbazioni, lo porta a condurre una vita solitaria e di maniacale riservatezza. Solo l'arrivo in città della sorella minore, l'insicura Sissy, smuove nel protagonista una ricerca di cambiamento.

Una sera Brandon si reca, insieme al capo e amico David, ad assistere a uno spettacolo in cui l'intensa interpretazione che la sorella dà di New York, New York di Liza Minnelli, riesce a strappargli una lacrima sincera, un evento fuori dall'ordinario nella vita del protagonista, abituato a lascivi rapporti senza affetto. In questa occasione Sissy ha modo di conoscere David, con cui avrà un rapporto sessuale quella sera stessa, senza quasi conoscerlo. Brandon rimane scosso dal fatto, cogliendo nel rapporto fra i due un'attrazione solo fisica, un particolare che lo disturba, avendo da poco realizzato che sua sorella è l'unica persona a cui tiene realmente.

Il disturbo dell'uomo peggiora progressivamente conducendolo ad avere anche rapporti omosessuali in una dipendenza ormai incontrollata. La propria freddezza, intatta nonostante una profonda sofferenza per la sua condizione, lo porta a desiderare di essere solo e ad allontanare la sorella, che aveva manifestato chiaramente di avere bisogno del fratello maggiore. Sissy arriverà quindi a tentare il suicidio, scatenando il rimorso di Brandon che, tuttavia, sembra rimanere preda di una forza che lo sovrasta.

Nella scena finale Brandon si trova su un treno della metropolitana (leitmotiv del film che lo apre e lo chiude in modo ambiguo), e incrocia a lungo lo sguardo di una ragazza sconosciuta con occhiate dai sottintesi sessuali, come già era successo in una scena precedente con la stessa donna. Lo sguardo di Brandon però è ora diverso, meno malizioso e provato dalla sofferenza, ma senza essere riuscito a fuggire dalla propria vita tormentata.

fonte: Wikipedia

TRAILER UFFICIALE

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

La docu­fic­tion «Ila­ria Alpi – L’ultimo viag­gio» (visi­bile sul sito di Rai Tre) getta luce, soprat­tutto gra­zie a prove sco­perte dal gior­na­li­sta Luigi Gri­maldi, sull’omicidio della gior­na­li­sta e del suo ope­ra­tore Miran Hro­va­tin il 20 marzo 1994 a Moga­di­scio. Furono assas­si­nati, in un agguato orga­niz­zato dalla Cia con l’aiuto di Gla­dio e ser­vizi segreti ita­liani, per­ché ave­vano sco­perto un traf­fico di armi gestito dalla Cia attra­verso la flotta della società Schi­fco, donata dalla Coo­pe­ra­zione ita­liana alla Soma­lia uffi­cial­mente per la pesca.

In realtà, agli inizi degli anni Novanta, le navi della Shi­fco erano usate, insieme a navi della Let­to­nia, per tra­spor­tare armi Usa e rifiuti tos­sici anche radioat­tivi in Soma­lia e per rifor­nire di armi la Croa­zia in guerra con­tro la Jugoslavia.

Anche se nella docu­fic­tion non se ne parla, risulta che una nave della Shi­fco, la 21 Oktoo­bar II (poi sotto ban­diera pana­mense col nome di Urgull), si tro­vava il 10 aprile 1991 nel porto di Livorno dove era in corso una ope­ra­zione segreta di tra­sbordo di armi sta­tu­ni­tensi rien­trate a Camp Darby dopo la guerra all’Iraq, e dove si con­sumò la tra­ge­dia della Moby Prince in cui mori­rono 140 persone.

Sul caso Alpi, dopo otto pro­cessi (con la con­danna di un somalo rite­nuto inno­cente dagli stessi geni­tori di Ila­ria) e quat­tro com­mis­sioni par­la­men­tari, sta venendo alla luce la verità, ossia ciò che Ila­ria aveva sco­perto e appun­tato sui tac­cuini, fatti spa­rire dai ser­vizi segreti. Una verità di scot­tante, dram­ma­tica attualità.

L’operazione «Restore Hope», lan­ciata nel dicem­bre 1992 in Soma­lia (paese di grande impor­tanza geo­stra­te­gica) dal pre­si­dente Bush, con l’assenso del neo-presidente Clin­ton, è stata la prima mis­sione di «inge­renza umanitaria».

Con la stessa moti­va­zione, ossia che occorre inter­ve­nire mili­tar­mente quando è in peri­colo la soprav­vi­venza di un popolo, sono state lan­ciate le suc­ces­sive guerre Usa/Nato con­tro la Jugo­sla­via, l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria e altre ope­ra­zioni come quelle in corso nello Yemen e in Ucraina.

Pre­pa­rate e accom­pa­gnate, sotto la veste «uma­ni­ta­ria», da atti­vità segrete. Una inchie­sta del New York Times (24 marzo 2013) ha con­fer­mato l’esistenza di una rete inter­na­zio­nale della Cia, che con aerei qata­riani, gior­dani e sau­diti for­ni­sce ai «ribelli» in Siria, attra­verso la Tur­chia, armi pro­ve­nienti anche dalla Croa­zia, che resti­tui­sce così alla Cia il «favore» rice­vuto negli anni Novanta.

Quando il 29 mag­gio scorso il quo­ti­diano turco Cum­hu­riyet ha pub­bli­cato un video che mostra il tran­sito di tali armi attra­verso la Tur­chia, il pre­si­dente Erdo­gan ha dichia­rato che il diret­tore del gior­nale pagherà «un prezzo pesante».

Ven­tun anni fa Ila­ria Alpi pagò con la vita il ten­ta­tivo di dimo­strare che la realtà della guerra non è solo quella che viene fatta appa­rire ai nostri occhi.

Da allora la guerra è dive­nuta sem­pre più «coperta». Lo con­ferma un ser­vi­zio del New York Times (7 giu­gno) sulla «Team 6», unità super­se­greta del Comando Usa per le ope­ra­zioni spe­ciali, inca­ri­cata delle «ucci­sioni silen­ziose». I suoi spe­cia­li­sti «hanno tra­mato azioni mor­tali da basi segrete sui calan­chi della Soma­lia, in Afgha­ni­stan si sono impe­gnati in com­bat­ti­menti così rav­vi­ci­nati da ritor­nare imbe­vuti di san­gue non loro», ucci­dendo anche con «pri­mi­tivi tomahawk».

Usando «sta­zioni di spio­nag­gio in tutto il mondo», camuf­fan­dosi da «impie­gati civili di com­pa­gnie o fun­zio­nari di amba­sciate», seguono coloro che «gli Stati uniti vogliono ucci­dere o catturare».

Il «Team 6» è dive­nuta «una mac­china glo­bale di cac­cia all’uomo». I kil­ler di Ila­ria Alpi sono oggi ancora più potenti. Ma la verità è dura da uccidere.

Manlio Dinucci


fonte: https://terrarealtime.blogspot.it

sabato 11 giugno 2016

Martina Bacigalupo, fotografa


l'escort preferita dei Sionisti

Se la psicopatica guerrafondaia Clinton sarà coronata candidata presidenziale del Partito Democratico,  in nessun modo potrà essere considerata pragmaticamente il ‘male minore’ di fronte a Donald Trump o a qualsiasi Repubblicano i loro capi decidano di vomitare ( James Petras )
L’analista marxista James Petras ha recentemente definito la classe dominante nord-americana “Plutosionista, inventandosi una nuova categoria politica eloquente nel definire l’offensiva imperialista congiunta Usa – Israele. Nel linguaggio di Petras il Plutosionismo è il matrimonio a tre fra plutocrazia,  Sionismo e la candidata presidenziale U.S.A. Hillary Clinton, una criminale di guerra seriale, razzista e alle dipendenze di Wall Street.

Che origini ha questa alleanza? James Petras e Diana Johnstone lo spiegano – utilizzando una metodologia differente – in due libri molto importanti pubblicati in Italia dall’Editore Zambon: Diana Johnstone, Hillary Clinton, La Regina del caos (2016 ); James Petras, Usa: padroni o servi del sionismo? (2007). Tanto la Johnstone quanto Petras concordano nel ritenere che l’imperialismo occidentale sia retto da una Diarchia Imperiale Usa – Israele dove, i secondi, tramite la famosa lobby sionista riescono a condizionare gran parte delle decisioni politiche e militari di Washington.

















Le elite nord-americane dagli anni ’70 in poi sono state egemonizzate dai neoconservatori, veri eredi dell’alleanza storica – celata dalla storiografia ufficiale – fra gli Usa e la Germania hitleriana prima dello scoppio della seconda guerra mondiale (su questo argomento consiglio la lettura di Jacques R. Pauwels, Le Corporations Americane ed Hitler, Global Research, 27 gennaio 2007 1), e i plutosionisti hanno avuto un ruolo decisivo nell’ascesa dei falchi guerrafondai: 

‘’La comunità dei think-tank ha finito per essere influenzata in misura preponderante da generosi donatori filoisraeliani e da attivi intellettuali filo-israeliani’’ (Diana Johnstone, Hillary Clinton, La Regina del caos, pag. 32), 

si tratta di una linea che rimanda al barbaro principio secondo cui ‘’la forza crea il diritto’’, una concezione balorda del diritto internazionale che ‘’ha riscosso un consenso maggioritario nell’ambito della classe politica americana in quanto colma un vuoto: il vuoto rappresentato dalla mancanza di scopo del complesso militare-industriale’’ (pag. 36).

Le analisi di Petras e della Johnstone si intrecciano, diventano complementari. L’Impero colonizzatore si è fatto in quattro – dice Petras – per nascondere la propria sudditanza ad un presunto alleato che in realtà esercita su di esso una forte egemonia (James Petras, Usa: padroni o servi del sionismo, pag. 9).  Una domanda è obbligatoria: come è possibile che i sionisti siano diventati egemoni all’interno del complesso militar-industriale (la Johnstone utilizza la sigla di MIC)? Petras risponde in questo modo: 

’I coloni israeliani negli Stati Uniti hanno investito ed elargito miliardi di dollari a Israele, in alcuni casi sottraendo fondi dalle quote sindacali di lavoratori sottopagati, e li hanno deviati in modo tale da acquistare titoli israeliani e finanziare nuovi insediamenti coloniali nei Territori Occupati. In altri casi, lo stato di Israele ha protetto ebrei che negli Usa erano latitanti, soprattutto magnati corrotti come Mark Rich o altri malavitosi e assassini. Le sporadiche domande di estradizione da parte del Ministero della Giustizia Statunitense sono state espressamente ignorate’’. 

La relazione Usa – Israele è la prima, nella storia, in cui la nazione guida dell’impero copre le offese subite da un ‘’presunto’’ alleato.
I neocon si fanno portatori di una ‘’visione del mondo omogenea’’ che negli Stati Uniti d’America mette tutti d’accordo: dai falchi guerrafondai ai liberal. Hillary Clinton è l’anello di congiunzione fra il ‘’partito dei sionisti’’ (militaristi) e quello del ‘’business’’ (capitalisti tout court). In assenza dello ‘’spauracchio sovietico’’ gli ‘’intellettuali di difesa’’ si sono impegnati a promuovere in tutto il mondo gliinteressi e i valori americani i quali ruotano attorno alla libertà dei mercati; gli Stati nazionali che resistono alla ‘’globalizzazione della Dottrina Monroe’’ devono essere spazzati via attraverso colpi di Stato, rivoluzioni colorate o guerre d’aggressione neocoloniale. Una cosa è certa: gli Usa prima di partire all’attacco cercano sempre il consenso di Israele. Come spiegare questa atipica sudditanza?

James Petras in un recente saggio intitolato I Pluto-Sionisti sostengono Hillary Clinton punta il dito contro i maggiori capitalisti nord-americani che sostengono Hillary. Leggiamo:

‘’I suoi sostenitori con milioni di dollari, tra i più potenti finanzieri e magnati dei media in America, includono: George Soros (6 milioni di $), Marc Benioff, Roger Altman, Steven Spielberg, Haim e Cheryl Saban ($ 3 milioni ed oltre), Jeffrey Katzenberg, Donald Sussman, Herb Sandler, Jay e Mark Pritzker, S. Daniel Abraham ($ 1 milione), Bernard Schwartz, Marc Lasry, Paul Singer, David Geffen, Fred Eychaner, Norman Braman e Bernie Marcus. In attesa dietro le quinte, ci sono i miliardari repubblicani king-makers, Sheldon Adelson e Miriam, i fratelli Koch, nonché il ‘liberale’ multi-miliardario Michael Bloomberg, che avevano contribuito con $ 11 milioni alle elezioni del 2012’’ 2

I finanziatori della Clinton sono israelo-statunitensi, ovvero esponenti dell’alta borghesia Usa d’origine ebraica. Tutto ciò come si traduce in termini di analisi marxista? Gli Usa si stanno progressivamente legando alla struttura socioeconomica di Israele. Se l’imperialismo israeliano ha bisogno delle armi statunitensi – che poi vengono girate a Casa Saud – l’imperialismo americano necessita dei finanziamenti israeliani fino a creare un imperialismo a due teste. Petras non lascia spazio ad ambiguità e non ha dubbi a riguardo: 

’I Pluto-Sionisti e gli ideologi alla ‘Prima Israele’ supportano la signora Clinton come ricompensa per le sue straordinarie attività militari ed economiche a favore delle ambizioni di Tel Aviv verso il predominio regionale. Il suo impegno per lo Stato Ebraico include la promozione delle guerre su vasta scala che hanno distrutto l’Iraq, la Siria, la Libia e l’Afghanistan; le sanzioni economiche e il blocco contro l’Iran (ha minacciato di ‘cancellare l’Iran’ nel 2007) e il proprio sostegno incondizionato, ripetutamente dichiarato, per le devastazioni di Israele contro il popolo imprigionato a Gaza, che è costato migliaia di vite civili e prodotto centinaia di migliaia di senzatetto (In una lettera al suo ‘banchiere’, Haim Saban, Hillary ha dichiarato: “Israele non ha dato ad Hamas (al popolo di Gaza) una lezione sufficientemente dura l’anno scorso”)’’.

In tempi di regime capitalista globalizzato la prostituzione intellettuale è una prassi consuetudinaria per fare carriera nelle grandi testate giornalistiche, nelle università ed in politica: Hillary Clinton – per questo motivo – è metaforicamente andata a letto con la lobby sionista candidandosi a guidare il gendarme mondiale – gli Stati Uniti d’America – nella prossima guerra d’aggressione imperialista.
La Regina del caos, caduta in disgrazia verso la metà degli anni ’90 in quanto ‘’paladina’’ fallita dei diritti dei minori conosce con la “svolta neocon” una nuova verginità politica. Fu lei ad imporre al marito Bill la nomina della sua amica Madeleine Albright come Segretaria di Stato, la nomina – a suo dire – doveva andare ad una donna (e che donna!), una femminista ambiziosa che avrebbe dato un volto umanitario ai bombardamenti della NATO. Ma chi è la signora Albright? Ce lo dice, con estrema puntualità, Diana Johnstone: 

‘’A 59 anni, mentre si accingeva ad assumere la carica di Segretario di Stato, annunciò: ‘’E’ possibile che io abbia origini ebraiche’’. 

La Albright dichiarò di essere rimasta ‘’scioccata’’ apprendendo la notizia dell’identità segreta della sua famiglia, ma oggigiorno il fatto di essere un sopravvissuto dell’Olocausto conferisce a una persona un’autorevolezza morale incomparabile’’ (pag. 98). Domanda: come mai tutti i politicanti in carriera, negli Usa come in Europa, al momento di dichiarare una nuova guerra scoprono improvvisamente d’avere origini ebraiche? Una persona coscienziosa ed informata sa benissimo che gli ebrei e la Shoah non hanno nulla a che vedere con tutto ciò, mentre un ruolo fondamentale viene svolto dalle capacità persuasive di Israele con a capo la sua potente elite militarista e dal sionismo religioso (il talmudismo) fonte d’ispirazione per tutti i razzisti occidentali.

Gli Stati europei, su direttiva israelo-statunitense, stanno demolendo le Costituzioni antifasciste (a) smantellando lo Stato sociale, (b) limitando il diritto all’informazione ed abolendo la libera ricerca storica (cosa che ai sionisti politici preme molto), (c) lasciandosi coinvolgere in guerre neocoloniali per soddisfare gli appetiti dei grandi capitalisti statunitensi. Israele in molte parti del mondo – pensiamo all’America Latina – non ha avuto problema a finanziare lo stragismo neofascista, infangando le vittime della Shoah e la memoria storica delle Resistenze antifasciste. Pinochet, Videla, la Rhodesia bianca, il Sudafrica razzista e lo Scià Reza Pahlevi: tutti i boia post-hitleriani hanno avuto il pieno appoggio di Israele. Per quale losca ragione l’Europa ha assecondato tutto questo? Chi ha indotto (obbligato) i governanti europei a prostituirsi, anch’essi, alla lobby sionista?

La risposta a queste domande è fin troppo scontata quindi è bene continuare a seguire l’analisi di Petras: 

‘’La riconciliazione tra il popolo anglo-americano e quello arabo potrà avvenire tramite la creazione di un tribunale sui crimini di guerra, qualcosa di simile al Processo di Norimberga dopo la Seconda Guerra Mondiale. I ‘’sostenitori responsabili’’ dei crimini contro l’umanità – a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti – dovrebbero subire un processo e una sentenza in modo da prevenire azione recidive.’’  (pag. 121). 

Potremo mai vedere i governanti europei – Cameron, Sarkozy, Hollande, Berlusconi, Renzi – sotto processo per il loro sostegno ai crimini israeliani?

http://www.vocidallastrada.org/2016/06/hillary-clinton-lescort-preferita-dei.html

fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

Gianluca Buonanno

E' LECITO SOSPETTARE CHE NON SI TRATTI DI UN INCIDENTE


http://altrarealta.blogspot.it/


Buonanno un anno prima di morire in un incidente stradale
Al Parlamento europeo, davanti a Juncker, Buonanno tira fuori la carta igienica e accartoccia la bandiera della Germania !!! Guardate…

INCIDENTE ????

GIANLUCA BUONANNO, PARLAMENTARE EUROPEO DELLA LEGA NORD, MUORE INVESTITO DA UN'AUTO DELLA QUALE, SUL LUOGO DELL'"INCIDENTE", NON V'E' TRACCIA. ELIMINATO? VISTE LE SUE DURE E DECISE POSIZIONI ANTI-EUROPEISTE ED ANTI IMMIGRAZIONE SELVAGGIA, E' LECITO SOSPETTARE CHE NON SI TRATTI DI UN INCIDENTE, MA DI OMICIDIO. D'ALTRONDE C'E' UN PRECEDENTE: L'ASSASSINIO DI HAIDER: http://www.iltempo.it/…/haider-non-e-br-stato-un-incidente-… ANCHE LUI ACCESO ANTI EUROPEISTA E PROBABILE FUTURO PREMIER.

"Gianluca Buonanno europarlamentare della Lega Nord è morto nel pomeriggio di domenica 5 giugno a causa di un incidente avvenuto lungo la Pedemontana a Gorla Maggiore in provincia di Varese. All'origine del tragico incidente costato la vita all'europarlamentare un tamponamento avvenuto tra più auto dove Buonanno che si trovava fuori dalla sua vettura è rimasto investito morendo, a quanto sembrerebbe, sul colpo. Seduta invece sul sedile posteriore dell'auto di Buonanno, la moglie, che è rimasta ferita ed è stata ricoverata all'ospedale di Busto Arsizio. Questo quanto emerge dalla prime ricostruzioni sulla dinamica dell'incidente".

NEL REPORT FOTOGRAFICO NOTIAMO DUE AUTO. UNA DELLE DUE E' IL MAGGIOLINO DI BUONANNO, CHE AVREBBE TAMPONATO LA VETTURA TRE VOLUMI. SULL'ASFALTO SI NOTA UNA TRACCIA CURVILINEA LASCIATA DA UNA TERZA VETTURA CHE PARE ENTRARE "INTENZIONALMENTE" SULLA CORSIA DI EMERGENZA. QUESTO TERZO AUTOVEICOLO, NON APPARE NEL REPORTAGE DI VARESE NEWS. E' ALTRESI' STRANO CHE NON SI SIA PARLATO DI OMICIDIO STRADALE E NON SI STIA CERCANDO IL PIRATA DELLA STRADA...

La Mercedes "tamponata" pesa notevolmente di più della vettura di Buonanno. Non si spiega quindi come sia possibile che sia stata scaraventata oltre 50 metri più avanti. Inoltre osservate la quarta fotografia: sulla traiettoria ipoteticamente seguita dalla Mercedes c'è un paletto, che però non è stato piegato. E' apparentemente uscito illeso dall'impatto. A questo punto ipotizzo una messa in scena, laddove le vetture sono state posizionate opportunamente. Infatti non si comprende come siano potute entrambe finire sulla siepe, vista la dinamica ufficialmente descritta. Anche l'erba non è schiacciata lungo la direzione dell'uscita di strada della Mercedes.

http://www.varesenews.it/phot…/incidente-onorevole-buonanno/

Nel filmato pubblicato da "Prealpina" è indicata una piazzola a 250 metri. Idem nelle foto pubblicate successivamente su Varese news. Solo che lì il posto è un altro e quindi anche la piazzola segnalata a 250 metri è un'altra. Di conseguenza devono aver coinvolto Buonanno in un tamponamento di lieve entità. Il parlamentare è uscito dall'auto per constatare i danni e lo hanno investito. Poi hanno spostato i veicoli più avanti (o più indietro) e ricreato la scena dell'incidente.

https://vimeo.com/169448614

Rosario Marcianò FB

domenica 5 giugno 2016

la Grecia

Paul Craig Roberts è uno degli economisti americani più coraggiosi. In un articolo pubblicato pochi giorni fa e tradotto da L’Antidiplomatico, traccia un nuovo scenario per la Grecia. Sostiene che il dibattito sull’eventuale annullamento del debito greco è strumentale e la posizione in apparenza conciliante del FMI non deve ingannare.

Lo scenario che delinea è molto inquietante: i nuovi “aiuti” sono concessi in cambio di altre misure draconiane – pretese come sempre dalla Germania e con l’attivo consenso dell’Unione europea – e obbligheranno la Grecia a tagliare pensioni e servizi pubblici e a mandare a casa gli impiegati statali.

Questi tagli però non basteranno per onorare i debiti e a questo punto la Grecia sarà costretta a cedere i suoi asset nazionali: porti, aziende pubbliche e isole. Tempo: due anni, in cui il Paese, già in ginocchio, affonderà in una crisi sociale spaventosa, che indurrà i giovani e la popolazione attiva ad emigrare.

I greci verranno rimpiazzati con i profughi che fuggono dalle guerre causate da Washington in Medio Oriente, in un processo di feudalizzazione della Grecia, che, avverte Roberts, verrà esteso ad altri Paesi: Portogallo, Spagna e, attenzione, Italia.

La Grecia, insomma non sarebbe altro che uno spaventoso laboratorio di annientamento sociale e di manipolazione etnica. Da estendere ad altri Paesi. Con metodo.

Spero solo che, per quanto lo stimi, stavolta Paul Craig Roberts abbia torto.

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