martedì 7 luglio 2015

Italia: su la testa!

Agrigento - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes

Gli esseri umani sopravvivono in una società dello spettacolo finta, manipolata, falsificata. Nel corso dell'ultimo mezzo secolo siamo stati tutti martellati con un inganno appunto spettacolare, una distorsione della realtà. L'homo videns ritiene che ciò che vede sia quello che accade. Ma la realtà è proprio ciò che non si vede e non si conosce.

Nel linguaggio tradizionale, “complottista” significa colui il quale ordisce complotti. Nell’attuale era “post-orwelliana” di analfabetismo funzionale (di ritorno) e stravolgimento dei significati originari delle parole, assume paradossalmente il senso di “colui il quale vede complotti ovunque”. Ergo: il paranoico screditato e inaffidabile. Insomma, un' autentica idiozia, un ribaltamento illogico della realtà.

L’Italia, il nostro Paese, sembra privo di memoria, di slancio, di altruismo e di compassione. Per dirla con Carlo Levi: “Nessuno ha toccato questa terra se non come un conquistatore o un nemico o un visitatore incomprensivo”. 

Cosa si può fare? Intanto non restare indifferenti. Fare qualcosa insieme invece che contro. Chiamare a raccolta quelli che si riconoscono nell’essere a favore delle persone, per la verità e la giustizia.  
Il tutto ci è vietato, ma del tutto possiamo conoscerne parti sufficienti a farci capire di più se riusciamo a collegarle fra di loro, a mettere insieme i frammenti degli avvenimenti  che ci vengono forniti in maniera diacronica, illogica.

Il progresso di una comunità civile non si misura dai metri cubi di cemento armato, ma dal rispetto della legalità e dalla cura dell’ambiente e soprattutto dei bambini. Ha futuro una società che include mettendo al bando il razzismo, e fa di questo processo un arricchimento, non chi erige barriere, muri, fossati e reticolati.

In questo Belpaese ci sono bimbi che sorridono e hanno parole semplici di verità e bellezza. Ci sono tante persone buone e sagge che aiutano quelli in difficoltà, ma non basta. Ci sono tanti esempi di buona volontà nel quotidiano. Non è tutto perduto. C’è qualcosa nell’animo umano che ti impedisce di arrenderti del tutto, anche quando le forze vacillano. Qualcosa come il pianto di un bimbo sofferente che ti dà l’energia e la sensazione che valga ancora la pena lottare per la libertà.


La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l’economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: “La terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di alcune persone”.  Dunque: sovvertire le priorità: allo sfruttamento delle risorse è necessario contrapporre la tutela dei beni comuni.

Io non ho una ricetta per la felicità, una soluzione in tasca che valga per tutti. Credo fermamente che ognuno di noi possa fare la sua parte per riconquistare il senso e la misura delle cose. Ma senza perdere tempo occorre passare al fare, uniti, insieme.
Alla disperazione giovanile incombente, programmata a tavolino, c’è soluzione. Eppure tanti giovani sopravvivono consumando nel vuoto i giorni e l’intelligenza. Così sebbene sia assente nel nostro Paese la pena di morte, vige legale e inesorabile la morte per pena.
E non importa chi vinca le elezioni, perché non è lì la vita reale, ma qui, nelle difficoltà dei giorni sempre uguali, senza privilegi, senza vantaggi, senza soldi facili, senza salute, senza speranza e senza futuro.

La politica ha un grande valore solo se fatta come servizio verso la collettività, solo se realizza un futuro migliore per l’umanità. Bisogna superare il proprio egoismo, la propria stanchezza, i propri timori e i giorni sempre uguali che sembrano veleggiare verso il niente. Non smarrite quel bagliore di dignità che vive dentro ognuno di noi e non consentite agli altri di togliervelo.
Le persone sono stanche, non sono motivate e non ne possono più. Poi, però, si rialzano. Allora, ce la possiamo fare a dispetto di tutto e di tutti. Quel che conta è la capacità di reagire alle circostanze, anche le più avverse, perché in fondo al tunnel c’è la luce. La forza di un’idea libera può cambiare il mondo.

L’unico debito che abbiamo è con madre Natura, non con le banche. Che fare? Realizzare il bene comune e non perderci d'animo. Spegnete la televisione, accendete la mente, aprite il cuore. Le risorse indistruttibili dell’Italia sono la storia, l’arte, la cultura, l'ingegno, l’intelligenza, la creatività, il coraggio, la solidarietà. Mettiamo finalmente a frutto questia giacimenti inestimabili d'umanità, conquistando libertà e sovranità con dignità. Il primo passo è il sapere. La conoscenza ci rende liberi. Non abbiamo che da perdere le catene.


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fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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