venerdì 18 luglio 2014

gli abusi sessuali di Jimmy Savile negli ospedali britannici



Il presentatore della Bbc Jimmy Savile avrebbe abusato sessualmente per anni di diverse persone negli ospedali del Regno Unito. Lo rivela un’indagine condotta in 28 strutture sanitarie britanniche.

Jimmy Savile, morto a 84 anni nell’ottobre del 2011, avrebbe stuprato pazienti e membri del personale ospedaliero. C’è anche un’ipotesi di necrofilia, secondo la quale il presentatore avrebbe avuto anche dei rapporti sessuali con dei cadaveri negli obitori. Il primo crimine risalirebbe al 1962, quando il presentatore aveva 36 anni, e il più recente al 2009, quando ne aveva 82.

Tra le strutture dove si è registrato il maggior numero di casi ci sono l’istituto psichiatrico Broadmoor e il Leeds general hospital, uno dei più grandi del Regno Unito.

Il documento non spiega come Jimmy Savile, che aveva accesso ai reparti in quanto volontario e benefattore, abbia potuto agire per anni indisturbato.

Nato nel 1926 a Leeds, Jimmy Savile è stato uno dei più famosi dj radiofonici del Regno Unito. Negli anni settanta è stato il presentatore della trasmissione Jim’ll fix it e di Top of the pops.

Nell’ottobre del 2012 un’inchiesta della rete privata Itv e un’indagine della polizia di Scotland Yard lo hanno accusato di aver abusato di molte ragazze, tra cui diverse minorenni, durante i suoi quarant’anni di carriera. La Bbc, sospettata di aver insabbiato lo scandalo, ha dovuto affrontare una delle crisi d’immagine più gravi della sua storia.

Il rapporto sul Leeds general hospital, come sintetizza la stessa Bbc, ha stabilito che:

Sessanta persone, che all’epoca dei fatti avevano tra i cinque e i 75 anni, hanno denunciato di aver subìto abusi sessuali commessi da Savile. Tra loro anche parte del personale degli ospedali.
I reati contestati vanno dai commenti osceni agli abusi sessuali. Ci sono almeno tre casi di stupro, avvenuti tra il 1962 e il 2009. Solo nove vittime ne hanno parlato con il personale dell’ospedale, ma al tempo le loro denunce non furono prese sul serio. Ci sono altre otto vittime di violenze avvenute negli ospedali, ma non erano pazienti.
Jimmy Savile avrebbe avuto anche rapporti sessuali con dei cadaveri all’obitorio e li avrebbe documentati con delle fotografie. Queste accuse provengono dalle infermiere ma, secondo la dottoressa Sue Proctor, che ha condotto l’inchiesta, non è possibile verificarle. Tuttavia non si possono escludere perché i locali dell’obitorio al tempo “erano scarsamente sorvegliati”.
Diversi pazienti, inclusi ragazzi e ragazze convalescenti dopo un’operazione, avrebbero subìto abusi nei loro letti d’ospedale.
Una serie di gravi lacune organizzative ha permesso a Savile di commettere gli abusi per anni.
Il rapporto dell’istituto psichiatrico Broadmoor invece fa riferimento a undici casi di abusi sessuali, a “commenti osceni” nei confronti dei pazienti e “atteggiamenti manipolatori” e a presunti “legami con gli alti vertici” delle strutture ospedaliere.

Il documento presenta “il ritratto cupo di un individuo che ha sfruttato il suo ruolo di volontario, di benefattore e di star nazionale per mascherare i suoi crimini contro bambini e adulti”, ha dichiarato al Guardian Julian Hartley, dirigente sanitario dell’ospedale di Leeds.

fonte: www.internazionale.it

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