venerdì 9 maggio 2014

terremoto Irpinia 1980

TERREMOTO IN IRPINIA. CHI L'HA PROVOCATO NEL 1980?





 di Gianni Lannes



Madre Natura o l'uomo in divisa a stelle e strisce? Questo è l'attuale dilemma. Il modo migliore per onorare i morti è quello di pensare alla sicurezza dei vivi. Una cittadina sensibile mi ha consigliato di visionare un vecchio servizio televisivo della Rai sul terremoto dell’Irpinia, datato proprio 23 novembre 1980. Così mi sono imbattuto in un fotogramma inquietante, girato dal servizio regionale della Rai di Basilicata, nella giornata di domenica 23 novembre, qualche ora prima dell’avvento del sisma. La telecamera ignara inquadra una porzione di cielo. Il video è presente su youtube: “Terremoto 1980 prima parte”. Al minuto 1:15 si vede un’inconfondibile scia chimica a bassa quota. Che analogia con l'aerosolterapia bellica coattiva e corrente. 



Il servizio mandato in onda dal TG1si apre così: «Quasi un film: una finzione dell’estate. Oggi il termometro ha segnato 15 gradi e il sole ha festeggiato l’approssimarsi dell’inverno». Dunque c’era un caldo anomalo, per quella stagione.
Ma ecco cosa ebbe a dichiarare il presidente della Repubblica Sandro Pertini: «A distanza di 48 ore non erano giunti in quei paesi gli aiuti … Vi sono state delle mancanze gravi, non vi è dubbio…».  


Quel sisma - 6.9 gradi Richter, ipocentro a 6,9 km - provocò la morte di 2.914 esseri umani ed il ferimento di 8.840 persone. Nell'immediatezza di una catastrofe del genere i soccorsi sono fondamentali. Quante vite avrebbero potuto essere salvate? Perché allora il governo presieduto da Arnaldo Forlani non si attivò prontamente? Per la cronaca quotidiana: dopo 34 anni in Irpinia e a Potenza, migliaia di persone sono ancora nelle baracche, nonostante un'ingentissima quantità di denaro pubblico stanziata per far fronte a quell'anomalo disastro. Eppure, ancora nel 2012 sono piovuti dal governo Monti in Irpinia ben 51 milioni di euro. E perché si paga ancora l'accisa sulla benzina per quella strage?


Per la cronaca la Nasa e il Max Planck Institute dal 1961 al 1972 hanno effettuato 66 esperimenti lanciando bario e altre sostanze tossiche sulla Sardegna e nel Sahara. Dal 1956 in poi, come attestano i documenti ufficiali di numerose università italiane ed i resoconti di studiosi della materia, anche in Italia sono stati condotti esperimenti nel sottosuolo e in mare tali da innescare terremoti.



Già nel 1945 gli USA erano in grado di provocare terremoti. In Giappone optarono per l'atomica al fine dimostrare i muscoli a Stalin. Oltre la fantascienza. Ecco i documenti ufficiali e probanti che inchiodano Washington:




Indubbiamente gran parte dello Stivale è a rischio sismico, ma d'altronde, come sanno gli esperti e insegna la sismologia, i terremoti possono essere anche indotti dall’uomo, interagendo sulle faglie. In questo caso, un’impronta rivelatrice è la profondità superficiale (da 0 a 70 chilometri), ovvero l’ipocentro. Già al termine degli anni ’40 il governo degli Stati Uniti d’America aveva la tecnologia bellica in grado di scatenare terremoti e tsunami: una folle tecnica perfezionata fino ai giorni nostri con l’uso dei riscaldatori ionosferici (alla voce HAARP). Negli anni '70 e '80 il Pentagono ha attivato in Italia il progetto "Clear Sky", affidato in fase operativa - sotto copertura per una finalità di controllo delle esplosioni nucleari - all'US AIR FORCE.


Le cosiddette “scie chimiche” svolgono molteplici funzioni, tra cui quella di amplificare la propagazione delle onde Elf, rendendo l’aria maggiormente elettroconduttiva. Il 6 aprile 2009 gli alleati hanno indotto il terribile terremoto a L’Aquila che ha provocato 309 morti. Ancora oggi il centro storico di L’Aquila non è stato ricostruito. In quei giorni le forze armate di Washington hanno effettuato sul territorio aquilano massicce irrorazioni dichemtrails. 



E proprio in quei giorni, quando ero inviato del quotidiano La Stampa ho avuto modo di fotografare il fenomeno. Tra l’altro, alcuni fisici hanno pubblicato una serie di studi scientifici sull’aberrazione elettromagnetica registrata a L’Aquila esattamente il 6 aprile 2009.

L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Ancora oggi, il governo italiano non ha dato alcuna spiegazione al mio quesito che ora reitero: perché le autorità fino all’ultimo istante prima della scossa fatale hanno tranquillizzato la popolazione aquilana per mantenerla nelle abitazioni, mentre la sede della protezione Civile in Prefettura è stata sgomberata segretamente qualche giorno prima, come attesta un documento ufficiale del viceprefetto?



riferimenti:









 



















 







fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

2 commenti:

  1. perche' non mandi alle iene i documenti con il tuo articolo, magari li sputtanano a livello mondiale questi assassini perchè solo cosi' si può chiamarli

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    1. non posso, l'articolo è di GIANNI LANNES. Bravissimo giornalista.
      Sono anni che Gianni denuncia le zozzerie italiane. Oltretutto riceve continue minacce

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