domenica 15 dicembre 2013

Stamina




Non ho la minima intenzione di entrare nel merito legale burocratico della questione, perchè non sono un magistrato. O un avvocato. E nemmeno un censore.
Non mi interessa sapere se il professor Vannoni ha guai con la giustizia o se anni prima pubblicizzava il metodo Stamina come un qualcosa di miracolistico tipo "Lazzaro alzati e cammina".
Abbiamo avuto mamma Ebe. Vanna Marchi. Berlusconi. Babbo Natale. Otelma.
Siamo un popolo di boccaloni che ha digerito cose ben peggiori di Stamina. Se di quest'ultima si può parlare di "peggiori"
Ripeto che non mi interessa entrare nella questione giudiziaria insita nei personaggi che ci girano, ma operare un ragionamento puramente. Squisitamente. Umano. E facendo tabula rasa di tutte le sovrastrutture moralistiche/affaristiche e chi ne ha ne metta, che la questione solleva.
Parto quindi dal  momento in cui Stamina è diventata cura compassionevole all' Ospedale di Brescia. Ovvero nel 2011.
(Voci di corridoio narrano che prima, loschi figuri con la faccia del presidente Carter, Cattivik e il capitano Kirk, spacciassero staminali agli angoli dei parchi droghini  e che poi si riunissero in tuguri da mammane, a ordire piani per l'invasione del mondo. Sembra anche che il proff Vannoni si vestisse da Darth Fener/Vader per passare inosservato e non farsi riconoscere)

Senza inutili sofismi alla D'Alema, una cura compassionevole è una cura compassionevole.
La parola dovrebbe dire tutto. Non dovrebbe avere bisogno di spiegazioni. Non dovrebbe creare problemi di coscienza. O burocratici.
No.
Compassione. E' foneticamente chiara. Che non da  adito a dubbi o fraintendimenti. O non dovrebbe.
Ma forse per chi non ha studiato il latino e il greco...non so. Bisogna mettere i sottotitoli forse. O fare dei bigini per spiegare le basi.
Personalmente preferisco la "radice" greca in quanto  parla di empatia mentre i latini sempre i soliti pesantoni, ci cacciavano in prima istanza "soffro" ma comunque non cambia il significato.
Soffro con te.

Hai qualcuno che ami e che non è curabile.
La medicina si arrende.
Non sai che fare. Che pesci prendere.
La ricerca va avanti certo (non certo grazie ai vari governi italiani) ma sembra sempre essere un passo indietro.
Forse perchè i malati di certe patologie sono "pochi" e quindi non proficui?
Forse. Sicuramente. 
Ma il punto qui, nel mio ragionamento, non è quello.
Io penso solo che se arrivo ad una cura compassionevole (oggi nel  2013) è perchè la speranza è nelle mani di Dio, per chi crede. E nulla d'altro.
Penso che impedire il metodo Stamina dicendo, semplificandola, che potrebbe far male ai pazienti, è una delle cose più idiote che abbia mai sentito. Si parla proprio di minchiata galattica.
Per ragionare così bisogna avere un cervello asfittico. O un cervello anacoluto, come amava dire mio padre quando incontrava persone un po'...come dire. Anacolute in toto.
Insomma. Come può un normodotato pensare che una cura (somministrata in un ospedale alla luce del giorno) compassionevole possa nuocere ad un paziente che non ha alternative. Una persona che ha una malattia senza cura.
Cosa può andare storto?
Nulla. E' già tutto storto. Hai qualcuno che già soffre. E che non è curabile.
Lo vedi tutti i  giorni.
E' una sofferenza che ti senti addossso e la respiri in ogni istante.
Non ci sono cure. Non c'è niente. Solo le palliative.
E Stamina. Fatto con cellule staminali che, parlarne in italia e nei paesi meno sviluppati come noi, è come dare una bruschetta all'aglio a Dracula.
Io giuro che ce la metto tutta per capire, per trovare una parvenza di ragionamento logico al fatto che dei giudici debbano imporre una cura compassionevole.

I giudici?

Capirei se i malati avessero una speranza con la medicina ufficiale. Capirei se Stamina invece di essere Stamina fosse kriptonite.
Ma così no. E' un insulto a quei genitori che vogliono provarla. Perchè mica te lo impone il medico il metodo.
Puoi scegliere di provare altro. Di entrare anche in un programma di sperimentazione. O farti curare omeopaticamente. O con code di drago.
Non capisco davvero questa lotta tra sofferenze, dove l'arbitro (il governo) fa peggio delle due fazioni.
Mi sembra un insulto a tutti  e tutto.
Al dolore. All intelligenza. Al buon senso. Alla libertà personale di ognuno di noi nel decidere cosa fare quando non si hanno speranze.
Quando si è al punto di arrivo, perchè le cure compassionevoli sono il punto di arrivo, il peggio che può capitare è quello di vivere più a lungo e magari in modo migliore.

E da persona normale. Continuo a chiedermi.
Perchè tutto questo?
Perchè il governicolo si è fatto esplodere l'ennesima bomba in mano, facendo come al solito  più danni istituendo il  comitato scientifico da percattoai, al di sopra delle parti come la Santanchè quando parla di Silvio, e gli è stato permesso di intervenire sulla  questione  già ampliamente strutturata a livello di legge e non certo somministrata nel retro di un club privè. la "cura" intendo.
Perchè i diversi orientamenti di "non cura" litigano e si sputtanano a vicenda.
Io non voglio sapere chi ha cominciato a insultare chi.

Io vorrei solo che ogni metodo, quando si eleva allo status di Cura compassionevole, possa essere scelta e provata da chi vuole farlo.

Ma mi sa che la questione è ancora lunga. 
E aspettiamo il secondo Comitato scientifico.
Sperando che non ci sia Grimilde con i sette nani.



 p.s. Ho l'insonnia. E' tardi. Gli errori ortografici e i refusi fanno parte del pacchetto.
E poi non mi rileggo mai.
Mica sono una giornalista.






3 commenti:

  1. Proserpina bella di Carlotta tua, ma i titoli dei miei post non possono essere rosa? Eddai fai la brava genio del pc...lo sai che noi conigliette amiamo il rosa.
    Sto azzurro...non so. Non me lo sento abbastanza impuro.
    :-)


    Carlotta che vaga per blog tentando di vincere l'insonnia ( e pure un po' di ansia)
    Carlotta

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    1. ho pensato che uno sfondo rosa sia molto meglio del titolo. Spero che non ti dispiaccia. Un giorno cambierò anche lo sfondo più grande. Via la neve. Qualcosa di più sfizioso. Non fare così, lo sai che ti amo. Eh.

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    2. Grazie! Senza rosa non resisto! Ho un idea per lo sfondo. Ora ti scrivo in mail

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